Effetti da “sindrome” nell’economia russa

Abstract

L’obiettivo che ci si propone è di analizzare se gli effetti di tipo “sindrome” constatati nell’economia russa dopo il 2001/2002, dovuti, prevalentemente, da un elevato aumento dei prezzi degli idrocarburi, possono essere ricondotti a quelli connotati come “sindrome olandese”. Esaminati gli accadimenti economici in Russia dopo la crisi finanziaria del 1998, s’intende risaltare come il “trend” della crescita si sia modificato in modo alquanto significativo in relazione alla consistente incidenza delle esportazioni d’idrocarburi sul PIL. Fattore questo che connoterebbe l’economia economia russa quale paese rentier, alla stessa stregua dei paesi produttori di materie prime, affetti da disordine “macro-economico” ( ovvero sindrome ). Pur tuttavia, evidenziata la specificità del sistema economico russo, si porrà il problema della pertinenza di un’analisi specifica alla “sindrome olandese”. Lo studio sull’andamento attuale dell’economia russa si baserà su una disamina degli effetti dovuti al tasso di cambio sulla dinamica economica. Si vuole dimostrare l’importanza dei mercati dei cambi nella destrutturazione del modello di crescita iniziale, messo in atto dopo la crisi del 1998. Ci s’interrogherà sugli effetti degli strumenti di controllo utilizzati dagli organi competenti della Repubblica Russa e si valuteranno quali potranno essere le politiche economiche più idonee.