Please use this identifier to cite or link to this item: https://hdl.handle.net/1889/5079
Full metadata record
DC FieldValueLanguage
dc.contributor.authorPietroiusti, Cesare-
dc.date.accessioned2022-10-03T13:23:24Z-
dc.date.available2022-10-03T13:23:24Z-
dc.date.issued2022-10-
dc.identifier.issn2038-8411-
dc.identifier.urihttps://hdl.handle.net/1889/5079-
dc.description.abstractIn questo intervento l’autore prova ad allargare il campo concettuale dell’opera non-realizzata per includervi il destino di ciò che soggiace a inevitabili processi di trasformazione. Come ogni processo vitale, la trasformazione introduce nuovi elementi di senso e nuove possibilità di connessioni cognitive insieme a, talora spettacolari, cambiamenti fisici della materia di cui l’opera è composta. Si può mettere in discussione l’idea che l’opera d’arte debba avere una configurazione materiale finita e immutabile, così come un’interpretazione storico-critica determinata. Si può pensare che l’opera è viva, proprio in quanto non-realizzata.en_US
dc.language.isoItalianoen_US
dc.rights.urihttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/*
dc.titleL'opera al gerundioen_US
dc.typeArticleen_US
dc.rights.licenseAttribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 Internazionale*
Appears in Collections:2022, Dossier 7. The lockdown of the projects

Files in This Item:
File Description SizeFormat 
PIETROIUSTI-opera.pdf1.24 MBAdobe PDFView/Open


This item is licensed under a Creative Commons License Creative Commons