Please use this identifier to cite or link to this item: https://hdl.handle.net/1889/3986
Full metadata record
DC FieldValueLanguage
dc.contributor.advisorFerretti, Daniele-
dc.contributor.advisorBlasi, Carlo-
dc.contributor.authorCoisson, Eva-
dc.date.accessioned2020-03-24T17:06:43Z-
dc.date.available2020-03-24T17:06:43Z-
dc.date.issued2005-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/3986-
dc.description.abstractLo studio di un edificio storico, per la peculiare fusione che si instaura tra architettura, struttura e storia, richiede necessariamente un approccio multidisciplinare. Anche quando si voglia approfondire un aspetto specifico tra quelli citati, i restanti non possono certamente essere esclusi o demandati completamente ad altri specialisti. Come lo studio storico non può ignorare la logica del comportamento strutturale, pena il rischio di giungere a conclusioni storicamente possibili ma fisicamente inaccettabili, così, per realizzare una corretta e completa analisi statica di un edificio monumentale complesso come ad esempio il Duomo di Parma, è di fondamentale importanza un attento studio storico-architettonico dell'evoluzione della fabbrica, dei suoi dissesti e del suo comportamento strutturale nel tempo. Ciò non tanto (o non soltanto) per "inquadrare" storicamente l'edificio, ma piuttosto per raggiungere una corretta identificazione strutturale che, insieme alla conoscenza delle patologie ricorrenti per le diverse tipologie edilizie, porti a quella comprensione del "funzionamento" statico dell'edificio che deve essere alla base di ogni successivo calcolo o analisi. L'analisi strutturale "asettica" di una fabbrica storica può portare a risultati del tutto errati, anche perchè gli stati di equilibrio attuali delle antiche fabbriche sono la conseguenza di eventi e di traumi avvenuti in passato e che non possono essere ignorati. Cedimenti del terreno, terremoti, fenomeni ciclici e viscosi possono aver alterato notevolmente la distribuzione delle tensioni all'interno dell'edificio, così come modifiche,restauri, aggiunte e demolizioni susseguitesi nei secoli. Un'analisi che non tenga conto di questi fattori è una pura speculazione teorica. Citando le note "Direttive" della Commissione interministeriale del 1989 per la difesa del patrimonio storico [12], si può dire che lo studio degli eventi che hanno interessato l'edificio nel corso dei secoli è "una sperimentazione diretta al vero assai indicativa e probante" del comportamento statico dell'edificio. Nell'ottica galileiana del metodo scientifico, quindi, le modellazioni numeriche non sono che \ipotesi" sul comportamento strutturale dell'edificio, che vanno poi verificate con i risultati degli esperimenti in scala reale cui la natura, nel corso dei secoli, lo ha sottoposto. Se ne deduce che l'approccio agli edifici storici non può essere quello convenzionale della Scienza delle Costruzioni, pensato per prevedere il comportamento futuro di edifici nuovi, ma piuttosto un "metodo su base empirico-sperimentale" che abbia come primo riferimento i meccanismi di danno e di collasso evidenziati dalla storia dell'edificio; saranno questi meccanismi a validare i risultati numerici e mai viceversa. In questa ottica, quindi, l'analisi della stabilità del Duomo di Parma, oggetto di questa tesi, ha richiesto una indagine archivistica mirata alla comprensione dell'evoluzione della Fabbrica, dei dissesti e dei conseguenti restauri, ha dato grande importanza ai risultati di un rilievo di precisione che evidenziasse non solo le forme ma anche le deformazioni, ha dedicato ampio spazio allo studio diretto dell'edificio, per comprendere il suo funzionamento e le sue patologie. Rivalutando lo studio della storia delle fabbriche e l'individuazione empirica dei meccanismi di danno a partire dall'osservazione dei dissesti, si ricrea anche un legame di continuità con tutta la storia del costruire del passato, che sulla conoscenza accurata delle esperienze pregresse fondava la sua scienza e la sua arte dell'edificare. Il contenuto di questa tesi è, pertanto, uno studio della fabbrica del Duomo di Parma effettuato con un'ottica diversa rispetto ai numerosi saggi sullo stesso argomento, che la precedono e che sono stati un riferimento prezioso. I risultati ottenuti, grazie proprio all'ottica diversa con la quale sono stati esaminati i documenti e l'edificio, hanno consentito nuove interpretazioni originali della storia e delle ragioni delle forme della Cattedrale. In particolare, l'analisi delle forme e delle vicende storiche delle volte della navata maggiore ha consentito di ipotizzare un ruolo rilevante del terremoto del 1117, non solo nella storia del Duomo di Parma, ma, probabilmente, anche nell'evoluzione della forma delle volte a crociera delle chiese, dopo tale data, nell'Italia del nord e forse anche nel nord Europa. Una nuova interpretazione di alcuni documenti del 1523-24 ha messo in evidenza come in quella data non siano state effettuate solo opere di manutenzione della vecchia cupola, ma una trasformazione completa che ha portato da un "tetto" ad un tiburio più alto e più largo, con struttura in legno, progettata dal maestro falegname Marco Antonio Zucchi. L'analisi comparata e complessiva dei dati provenienti dal sistema di monitoraggio della chiesa, per un periodo di tempo complessivo di circa 12 anni, ha evidenziato la presenza di movimenti sensibili in atto causati dalla pressione sul terreno dei piloni che sostengono la cupola. Tali movimenti stanno procurando ulteriori fratture sui capitelli e dissesti nelle colonne della cripta. La condizione statica di questa zona è stata quindi approfondita mediante una modellazione numerica agli elementi distinti. Infine, i rilievi visivi e strumentali effettuati immediatamente dopo l'evento sismico del novembre 2004 hanno consentito di confermare la presenza di "zone critiche" nelle strutture in elevazione della fabbrica attuale.it
dc.language.isoItalianoit
dc.publisherUniversità degli Studi di Parma. Dipartimento di Ingegneria Civile ed Architetturait
dc.relation.ispartofseriesDottorato di ricerca in Ingegneria Civileit
dc.rights© Eva Coisson, 2005it
dc.titleLa Fabbrica del Duomo di Parma: quadro storico ed analisi critica dei suoi dissestiit
dc.typeDoctoral thesisit
dc.subject.miurICAR/09it
Appears in Collections:Ingegneria civile, dell'Ambiente, del Territorio e Architettura. Tesi di dottorato

Files in This Item:
File Description SizeFormat 
tesidottoratoCoisson.pdfTesi48.75 MBAdobe PDFView/Open
autorizzazione_Dspace_Coisson.pdfUtorizzazione pubblicazione535.52 kBAdobe PDFView/Open


This item is licensed under a Creative Commons License Creative Commons