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dc.contributor.advisorCosti, Dario-
dc.contributor.advisorAlici, Antonello-
dc.contributor.authorOrtolan, Emanuele-
dc.date.accessioned2023-06-16T09:33:17Z-
dc.date.available2023-06-16T09:33:17Z-
dc.date.issued2023-
dc.identifier.urihttps://hdl.handle.net/1889/5327-
dc.description.abstractIn che modo il progetto urbano e l’architettura possono dare una risposta alle sfide del nostro tempo? Per provare a rispondere a questa domanda l’attività di ricerca, di durata triennale, è stata sviluppata con una prospettiva di studio multidisciplinare attraverso l’apporto e il contributo culturale di numerose competenze trasversali coinvolte nel processo di trasformazione della città contemporanea e futura. Oggi infatti, le sfide poste dal cambiamento climatico, crisi sociali, energetiche ed economiche, il bisogno di ridurre le emissioni e, per ultima, la pandemia causata dal Covid-19 hanno messo in evidenza la necessità di lavorare non solo sugli aspetti tecnologici, ma anche ambientali legati al contesto urbano, evidenziando la necessità che la tecnologia sia al servizio delle persone e del miglioramento della qualità dell’ambiente antropizzato e di quello naturale che caratterizzano una città e un territorio. Partendo da questo presupposto, la struttura del lavoro è suddivisa in due parti principali, una interdisciplinare e di cronaca della ricerca e una che si inserisce nel Settore Scientifico Disciplinare ICAR/14 legata allo studio dei temi della composizione architettonica e urbana.. La prima parte comprende la ricerca collettiva sulle tematiche di Smart City che nel corso del triennio sono state sviluppate all’interno del Laboratorio di Ricerca Smart City 4.0 Sustainable LAB. Partendo dal contesto istituzionale in cui sono stati svolti i lavori, questa parte ha lo scopo di contestualizzare e dare un taglio di partenza e impostazione alla ricerca, a partire dall’analisi critica e dalla messa in discussione del concetto stesso di Smart City, raccontando premesse e ragioni per la promozione di scenari di trasformazione urbana dove la tecnologia è al servizio dei cittadini e delle comunità, non viceversa. Si inseriscono in questa parte della ricerca il “Glossario dei termini della città contemporanea” e le “Videointerviste sulla Città della Quarta rivoluzione industriale”, con l’obiettivo di dare una chiave di lettura e di partenza utile per il posizionamento critico dell’intero lavoro. Le grandi sfide del nostro tempo, come appunto la pandemia, l’emergenza climatica, le crisi politiche, sociali ed energetiche, hanno in comune il dibattito tra l’individuo e la comunità. A seguito di un’analisi dei modelli di Smart City però, è possibile riscontrare pochi elementi di attenzione per le dinamiche di trasformazione fisica della città che mettano al centro il cittadino. Attraverso lo studio della bibliografia di riferimento sulla cosiddetta Smart City è stato possibile infatti riscontrare l’affermarsi di un modello di sviluppo urbano che si fonda su un mix tecnologico di automazione, digitalizzazione, connessione e programmazione la cui conseguenza è un cambio totale dei paradigmi tecnologici e culturali. Muovendo da queste premesse, per fornire risposte adeguate, è necessario pertanto interrogarsi e definire un nuovo punto di partenza rispetto al vasto ed eterogeneo panorama dei concetti e dei termini utilizzati nella letteratura scientifica per descrivere i modelli di sviluppo, di organizzazione e di controllo della città a partire dall’inizio del XXI secolo fino ad oggi. Il “Glossario dei termini della città contemporanea” ha avuto quindi lo scopo di raccogliere, catalogare e analizzare in chiave critica il concetto, di Smart City, ancora semanticamente poco chiaro e alcuni modelli, di recente concezione, legati ad esso: la Green City e la Wise City. La ricerca analizza infatti come oggi, da una città smart ci si stia spostando verso modelli green, dove i temi ambientali sono sempre più prevalenti e come, oltre alla velocità e all’intelligenza assicurati della Smart City e alla salubrità conseguibile attraverso il raggiungimento di un’elevata qualità ambientale, si possa immaginare una Wise City, cioè una città saggia e riflessiva riorganizzata intorno alle persone e ai rapporti sociali. Da qui, il lavoro riscontra come oggi, nella letteratura scientifica non sia ancora presente una definizione condivisa di Wise City, dimostrando come il dibattito per una transizione ad una città saggia e sostenibile per le comunità è ancora aperto. La transizione verso una città intelligente, ma anche saggia e sostenibile, nella stagione della Quarta rivoluzione industriale, ha bisogno dunque di un progetto multidisciplinare informato, di molte competenze integrate e di una approccio trasversale. Per inquadrare il concetto di Wise City, e proporre il superamento del programma della Smart City e dalla predominanza della cultura della tecnica a favore di una dimensione umana, la ricerca condivisa interna al Laboratorio, ha visto la realizzazione di cinque “Videointerviste sulla Città della Quarta rivoluzione industriale”. Tra queste, l’attività di ricerca qui documentata ha seguito lo sviluppo e la redazione dell’intervista rivolta all’ingegnere dell’informazione Alberto Broggi, come contributo teorico interdisciplinare originale e fondamentale per inquadrare i temi della città contemporanea. Poste le premesse riguardanti i modelli di città contemporanea, nella stagione della Quarta rivoluzione industriale, la ricerca affronta 18 casi applicati della metodologia del Progetto Urbano Strategico, mettendoli a confronto con il contesto internazionale delle città europee sostenibili svolto in un filone di studi sviluppato in accordo con SNA – Scuola Nazionale di Amministrazione e l’Università LUM – Giuseppe Degennaro. La metodologia del Progetto Urbano Strategico è strumento di elaborazione di uno scenario architettonico complessivo per la città contemporanea, finalizzato ad attuare la rigenerazione urbana, e rappresenta una integrazione alla pianificazione convenzionale attuabile attraverso due principi fondamentali: il progetto urbano e la partecipazione Attraverso un’analisi delle 18 esperienze tenute a partire dal 2016 ad oggi, che ha visto diversi gruppi di lavoro affiancare alcune Pubbliche Amministrazioni delle Regioni Emilia-Romagna e Puglia nello sviluppo e nell’affinamento di scenari di rigenerazione urbana complessiva, la ricerca mette in evidenza come la metodologia del Progetto Urbano Strategico possa rappresentare il timone per la progettazione della città futura. Lo scenario storico che le città stanno affrontando è infatti caratterizzato dal Consumo zero di suolo, dalla rigenerazione urbana e dall’affermarsi della Quarta rivoluzione industriale. Questo contesto sollecita un intervento integrato che metta in valore le nuove tecnologie abilitanti al servizio delle persone. Inoltre, la prospettiva delineata dalle politiche europee (New Bauhaus, Next Generation UE, Horizon Europe) e lo scenario di realizzazione del Recovery Plan offrono alle città una straordinaria occasione di intervento ad una scala complessiva che può essere guidata dal progetto urbano. I 18 casi di applicazione della metodologia del Progetto Urbano Strategico sono stati messi successivamente a confronto con un campione di 30 città medie virtuose dal punto di vista della sostenibilità che ha permesso di individuare coerenze e corrispondenze nelle attività di rigenerazione urbana e partecipazione. Il campione di città, che per dimensioni e caratteristiche sono comparabili agli insediamenti emiliani, è stato individuato partendo dall’analisi dei principali ranking e rating internazionali e nazionali per la valutazione dei centri urbani. Le progettualità attuate e realizzate all’interno di questi contesti europei sono state studiate e approfondite per essere messe a confronto con gli obiettivi e le azioni previste dalla metodologia del Progetto Urbano Strategico evidenziando, attraverso una sintesi interpretativa, coerenze e corrispondenze. Per completare il quadro generale sullo stato dell’arte della città contemporanea la ricerca prende in esame due principi fondamentali del Progetto Urbano Strategico, e allo stesso tempo centrali per lo sviluppo di centri urbani e di comunità sostenibili e inclusive: la rigenerazione urbana e la partecipazione. Per il primo è stata approfondita l’evoluzione del concetto attraverso lo studio della letteratura scientifica e dei principali documenti e trattati internazionali, nazionali e regionali in cui è riportata la nozione di sviluppo urbano sostenibile. Per il secondo la ricerca indaga le origini, a partire dai primi anni del Novecento per poi approfondire il contesto italiano del Dopoguerra e dare, infine, una panoramica su quelli che sono i criteri e i principi odierni di partecipazione e social innovation. Progetto urbano e partecipazione hanno rappresentato anche due temi centrali nel lavoro e nelle riflessioni di Giancarlo De Carlo che, a fronte delle lacune degli strumenti odierni per la trasformazione della città contemporanea, risultano ancora oggi estremamente attuali. In Italia, infatti, gli strumenti per la regolamentazione dell’attività edilizia e il governo delle trasformazioni del paesaggio hanno comportato una predominanza della zonizzazione, a differenza di altri stati, ad esempio del nord Europa, dove diversi percorsi di pianificazione sociale, economica, ambientale e urbanistica hanno dato vita ad un approccio integrato per la definizione dello spazio urbano e territoriale. In aggiunta, dagli anni Ottanta al primo decennio degli anni Duemila, i progetti urbani hanno segnato una distanza sempre maggiore tra ridisegno delle singole parti e controllo dell’insieme urbano e territoriale. La crisi urbana che abbiamo attraversato ha lasciato poi in eredità una città fatta di parti separate a causa dello svuotamento di servizi e di persone provocate da meccanismi di segregazione funzionale che hanno sottolineato l’inadeguatezza degli strumenti pianificatori e la necessità che essi riacquisiscano una dimensione progettuale. In questo contesto, rileggere in chiave odierna, il lavoro di Giancarlo De Carlo, può essere utile per ricavare una serie di indirizzi per l’elaborazione di uno scenario di trasformazione urbana della città contemporanea, ripartendo da un lavoro su più scale (territorio, città, luoghi) e da una mobilitazione complessiva (competenze, comunità, discipline) come ulteriore sviluppo della metodologia del Progetto Urbano Strategico. La seconda parte della ricerca propone quindi un’attualizzazione dell’esperienza di lettura, indagine e disegno della città attraverso l’approccio metodologico multiscalare e le azioni di condivisione e ascolto ricorrenti nelle esperienze di Giancarlo De Carlo, come chiave interpretativa per orientare la trasformazione della città media contemporanea in ottica intelligente e sostenibile. La scelta di questa chiave di lettura è dettata anche dalla necessità di includere, all’interno del dibattito scientifico relativo alla Smart City, le tematiche disciplinari relative al progetto urbano e all’architettura. L’architettura infatti, ha la possibilità di dare forma ai luoghi in cui vivono le persone e può rappresentare una risposta e una sintesi alle complesse questioni odierne e, in quest’ottica, la responsabilità verso la collettività e il bene comune era evidente per De Carlo. Partendo da questi presupposti, guardando a ritroso, nel lavoro progettuale e nelle riflessioni di Giancarlo De Carlo è possibile rintracciare temi centrali e ricorrenti che risultano anticipatori rispetto alle questioni ancora rilevanti nella ricerca e nelle pratiche di progettazione architettonica e urbana. Tra questi, tre risultano particolarmente attuali nella lettura e nell’ascolto della città per definire alcuni punti fermi da cui ripartire per poter costruire gli indirizzi per le Smart e Wise City dell’Emilia-Romagna: l’inscindibile legame tra architettura e pianificazione, la capacità di lettura della città per ricomporre l’identità dei luoghi e l’attenzione alla dimensione sociale del progetto. Questo lavoro di studio intorno ai temi ricorrenti e ai nodi centrali dell‘approccio progettuale di De Carlo è stato sviluppato in un contesto di ricerca che ha visto la partecipazione a workshop, seminari e convegni collegati alle iniziative “GDC at 100”, promosse in occasione del centenario della nascita. Una condizione che ha permesso un confronto costante con numerosi studiosi nazionali e internazionali, favorendo l’approfondimento del contesto culturale e del vasto panorama di progetti. Costituisce una parte fondamentale e originale della ricerca il lavoro di approfondimento progettuale della proposta di Giancarlo De Carlo per la sistemazione di Piazzale della Pace a Parma (1979-1983) attraverso una lettura e uno studio delle vicende suddivisa in quattro filoni: storia, antologia, progetto, cronaca. Il primo, la storia, ripercorre le vicende e la genesi dell’area precedentemente all’affidamento a De Carlo dell’incarico di sistemazione. Tramite una ricerca bibliografica svolta sui principali volumi che descrivono la storia della città di Parma e dell’area è stata brevemente tracciata l’origine e gli episodi rilevanti della formazione del tessuto urbano di Piazzale della Pace dalla metà del Duecento al Secondo Dopoguerra. L’antologia ha invece l’obiettivo di ricostruire e analizzare l’approccio di Giancarlo De Carlo nell’interpretare e leggere temi e luoghi della città. Il terzo, il progetto, rappresenta una verifica e una testimonianza del lavoro di De Carlo, alla scala urbana e architettonica, di lettura e ascolto della città per la definizione del progetto dello spazio urbano per le persone. L’ultimo, la cronaca, ripercorre le vicende storiche, i dibattiti pubblici, il contesto culturale e il dialogo con la Pubblica Amministrazione. Molti dei materiali inediti con i quali è stata condotta la ricerca progettuale della proposta De Carlo e di quelle che l’hanno preceduta sono stati raccolti presso l’Archivio Storico del Comune di Parma, il Fondo Leonardo Benevolo e il Fondo Giancarlo De Carlo custoditi entrambi all’Archivio Progetti dell’Università IUAV di Venezia. Il clima culturale e le vicende storiche tra il 1979 e il 1983 sono invece state ricostruite attraverso la ricomposizione del vasto scambio di punti di vista intrattenuto da De Carlo nelle corrispondenze del tempo e la consultazione del periodico locale presso l’Archivio Storico della Gazzetta di Parma, custodito all’Emeroteca comunale della Biblioteca Civica di Parma. Completano e costituiscono uno strumento di lavoro fondamentale per la costruzione e l’orientamento della ricerca le interviste ad alcuni collaboratori di De Carlo come Paolo Ceccarelli, Carlo Nepi, Susanne Wettstein, Sandro Volta, Monica Mazzolani e Antonio Troisi. Le testimonianze raccolte conversando con chi ha avuto l’occasione di lavorare a contatto con Giancarlo De Carlo, coprendo un arco temporale che va dagli anni Sessanta fino ai primi Duemila, sono da intendersi come contributo al vasto dibattito sulla città contemporanea e sul ruolo che l’architettura ha nel dare forma ai luoghi in cui vivono le persone, rappresentando una risposta e una sintesi alle complesse questioni odierne.en_US
dc.language.isoItalianoen_US
dc.publisherUniversità degli studi di Parma. Dipartimento di Ingegneria e architetturaen_US
dc.relation.ispartofseriesDottorato di ricerca in Ingegneria civile e architetturaen_US
dc.rights© Emanuele Ortolan, 2023en_US
dc.rights.urihttp://creativecommons.org/licenses/by/4.0/*
dc.subjectUrban designen_US
dc.subjectProgetto urbanoen_US
dc.subjectParticipationen_US
dc.subjectPartecipazioneen_US
dc.subjectSmart Cityen_US
dc.subjectWise Cityen_US
dc.subjectGreen Cityen_US
dc.subjectProgetto Urbano Strategicoen_US
dc.subjectRigenerazione urbanaen_US
dc.subjectUrban regenerationen_US
dc.subjectPilottaen_US
dc.subjectPiazzale della Paceen_US
dc.subjectGiancarlo De Carloen_US
dc.subjectDe Carloen_US
dc.subjectProgettazione tentativaen_US
dc.subjectPiano-progettoen_US
dc.subjectSostenibilitàen_US
dc.subjectSustainabilityen_US
dc.subjectSocial innovationen_US
dc.subjectInnovazione socialeen_US
dc.subjectRankingen_US
dc.subjectRatingen_US
dc.subjectEmilia-Romagnaen_US
dc.subjectQuarta rivoluzione industrialeen_US
dc.subjectILA&UDen_US
dc.subjectSpazio e societàen_US
dc.titleAscoltare l’anima della città. Attualità della lezione di Giancarlo De Carlo, tra progetto urbano e partecipazione, verso la costruzione degli indirizzi per la Smart City in Emilia-Romagnaen_US
dc.typeDoctoral thesisen_US
dc.subject.miurICAR/14en_US
dc.rights.licenseAttribuzione 4.0 Internazionale*
Appears in Collections:Ingegneria civile, dell'Ambiente, del Territorio e Architettura. Tesi di dottorato

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