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Titolo: Monitoraggio non invasivo del ciclo riproduttivo nel rinoceronte bianco presso il parco faunistico Le Cornelle: analisi dei metaboliti fecali di estrogeno e progesterone
Titoli alternativi: Non-invasive monitoring of the reproductive cycle in the white rhino at Le Cornelle wildlife park: estrogen and progesterone fecal metabolite analysis
Autori: Del Missier, Stefania
Data: 9-set-2021
Editore: Università di Parma. Dipartimento di Scienze Medico - Veterinarie
Document Type: Bachelor thesis
Abstract: Il numero delle specie animali interessate dal pericolo di estinzione è in continua crescita e, conseguentemente, aumenta anche la necessità di salvaguardarle. La salvaguardia della biodiversità, delle specie animali a rischio di estinzione e dei loro habitat naturali sono uno degli obiettivi di maggior rilievo dei giardini zoologici. Essi, infatti, lavorano sia in situ (ovvero all’interno dell’habitat naturale) che ex situ (nell’ambito degli zoo) per la difesa degli animali. I programmi di conservazione in situ messi in atto dagli zoo sono finalizzati alla creazione di popolazioni in grado di autosostenersi. Affinché questo obiettivo possa essere raggiunto, sono necessarie una buona conoscenza della fisiologia riproduttiva e la capacità di applicare tale conoscenza al controllo della riproduzione in cattività (Asa, 2010). I rinoceronti sono una delle specie animali soggette al pericolo di estinzione e che richiedono la stabilizzazione di una popolazione in grado di autosostenersi in cattività, destinata sia alla reintroduzione in natura, sia alla costituzione di un reservoir genetico (IUCN, 1998). Per perseguire con efficacia questi scopi, l’attuale conoscenza della fisiologia riproduttiva del rinoceronte presenta ancora troppe lacune (Schwarzenberger et al., 1998). Il presente studio si inserisce nel panorama della letteratura effettuando un monitoraggio dei metaboliti fecali di estrogeno e progesterone di femmine di rinoceronte bianco (Ceratotherium simum simum) allevate in un giardino zoologico. Nonostante durante lo studio si siano verificate manifestazioni estrali e successivi accoppiamenti in nessuno dei due soggetti si è instaurata una gravidanza. Dal presente studio e dall’analisi della letteratura è emerso che per ottenere una visione più precisa dello stato riproduttivo di questi animali sarebbe probabilmente auspicabile un monitoraggio più frequente, affiancato dall’utilizzo di diverse matrici biologiche e l’integrazione con la tecnica ultrasonografica.
Endangered animal species are constantly growing in number and, therefore, their protection is getting more and more crucial. Protecting biodiversity, endangered animals and their habitats are among the most relevant goals of zoos. They operate both in situ (in natural habitats) and ex situ (in zoos). The goal of in situ conservation programs is to create self-sustaining populations. In order to reach this goal, a deep knowledge of reproductive physiology is required, as well as the ability to apply that knowledge to the control of captive breeding programs (Asa, 2010). Rhinos belong to the endangered species; as a consequence, stabilizing a captive self-sustaining population is crucial, in order to both reintroduce some rhinos in their natural habitats and to establish a genetic reservoir (IUCN, 1998). To achieve these goals effectively, the current knowledge of reproductive physiology is incomplete (Schwarzenberger et al., 1998). This study fits into literature by monitoring faecal metabolites of estrogen and progesterone in two females of white rhinos (Ceratotherium simum simum) bred in zoos. Even though during the study there has been oestrous and mating episodes, neither rhinos has become pregnant. Both this study and literature confirm that, in order to get a more precise insight into the reproductive status of this animal, a more frequent monitoring is advisable, along with the use of various biological matrices and ultrasonographic techniques.
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