Controllo volontario e successo della chirurgia bariatrica per obesità patologica : uno studio con il paradigma Stroop modificato

Abstract

RIASSUNTO Razionale dello studio: Il controllo volontario (CV) consiste nella capacità di risolvere con successo i conflitti che si instaurano tra gli impulsi immediati e gli obiettivi a lungo termine, ed in quanto tale rappresenta il fondamento della capacità di autoregolazione degli individui. Le limitazioni del CV possono essere associate a difficoltà nella regolazione dell’apporto di cibo e del peso corporeo che caratterizzano alcune condizioni cliniche come l’obesità. Tuttavia, l’associazione esistente tra il CV e i disturbi del peso non è del tutto chiara. Obiettivo dello studio: Questo studio indaga se il CV, valutato sia secondo quanto percepito dai soggetti tramite idoneo questionario autosomministrato, sia con misure sperimentali indaganti il controllo cognitivo di tipo bottom-up e top down, si associ ad un maggiore controllo del peso corporeo in soggetti sottoposti a chirurgia bariatrica (CB) per obesità patologica, vale a dire ad un maggiore successo dell’intervento stesso. Inoltre, sono state esaminate eventuali associazioni tra il pattern di CV ed attitudini disfunzionali circa il cibo e l’immagine corporea. Metodi: Il campione preso in esame è costituito da 20 soggetti di controllo sani e normopeso (CS) e 18 pazienti sottoposti a CB presso il Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Parma; questi ultimi sono stati classificati come goodresponders (GR) alla CB (GR n=10; perdita di peso > 30% del peso corporeo dopo 6 mesi dalla CB) e pooresponders (PR) alla CB (PR n=8; perdita di peso < 30% del peso corporeo dopo 6 mesi dalla CB). Tutti i partecipanti hanno compilato dei questionari autosomministrati valutanti il controllo volontario percepito, le attitudini circa l’alimentazione, la forma e l’immagine corporea. Successivamente i soggetti hanno eseguito due esperimenti al computer, ovvero il Color Stroop task (indagante il controllo cognitivo top-down) e il Food-Modified e lo Shape Modified Stroop task (indagante il controllo cognitivo bottom-up relativo a stimoli concernenti rispettivamente, cibo ed immagine corporea). Risultati: I soggetti PR mostravano rispetto ai CS, una maggiore interferenza bottom-up degli stimoli correlati al cibo al Food-Modified Stroop task (F=7.24, p=.002), ma riferivano un maggiore CV (F=4.73, p=.02) e in particolare un maggiore controllo attentivo (F=11.0, p<.001). Il grado di interferenza bottom-up degli stimoli correlati al cibo si correlava con maggiori preoccupazioni circa il peso corporeo (r=.801, p=.05), la forma corporea (r=.846, p=.03) e l’immagine corporea (r=0.507, p=.05), mentre all’aumentare del CV autopercepito corrispondeva un riferito aumento della tendenza a restringere l’alimentazione (r=.946, p=.05) Conclusioni: Questi dati preliminari suggeriscono che esiste una relazione complessa tra le capacità individuali di autoregolazione e la capacità di regolare il peso corporeo in seguito ad interventi di CB. Da una parte pazienti che beneficiano in maniera non ottimale dell’intervento autopercepiscono strenui tentativi di regolare l’alimentazione; dall’altra sembrano, nella realtà, trovare difficoltà in ciò a causa di una eccessiva salienza bottom-up di stimoli connessi al cibo, che quindi ne riducono il controllo cognitivo. Infine, tale pattern si correla con maggiori preoccupazioni circa le attitudini alimentari e l’immagine corporea.