Please use this identifier to cite or link to this item: https://hdl.handle.net/1889/3501
Full metadata record
DC FieldValueLanguage
dc.contributor.advisorDel Rio, Daniele-
dc.contributor.authorGhelfi, Francesca-
dc.date.accessioned2018-04-16T08:40:52Z-
dc.date.available2018-04-16T08:40:52Z-
dc.date.issued2018-03-16-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/3501-
dc.description.abstractNel 2015, è stato stimato che le malattie cronico-degenerative, quali patologie cardiovascolari, tumori, malattie dell’apparato respiratorio e diabete, abbiano rappresentato circa il 70% di tutte le cause di morte a livello globale. Abitudini alimentari scorrette sono riconosciute come fattori di rischio per tali patologie. L’avvento dei nuovi canali di comunicazione ha portato ad una elevata disponibilità di informazioni e si stima che circa la metà dei fruitori di Internet si rivolga alla rete per ottenere informazioni su alimentazione e salute. L’altro lato della medaglia è rappresentato da una dilagante disinformazione scientifica. Considerando il ruolo centrale della comunicazione nella prevenzione primaria e secondaria, emerge la necessità di sviluppare messaggi chiari per la popolazione e la risposta risiede nello sviluppo di contenuti basati su evidenze scientifiche. In tale scenario, la presente tesi di dottorato esplora l’impatto della comunicazione in ambito nutrizionale all’interno di due specifici contesti. In primo luogo è stata testata l’efficacia di un intervento di educazione negli istituti alberghieri, con l’obiettivo di migliorare le conoscenze riguardo le scienze della nutrizione. Considerando il costante aumento dei pasti consumati fuori casa, il razionale nasce dall’idea che la presenza di scelte salutari nella ristorazione possa rappresentare uno strumento di promozione della salute, partendo dalla formazione degli operatori del settore. Sono stati quindi reclutati 10 Istituti Alberghieri (IA) in 4 regioni italiane. 5 IA (N=128) sono stati coinvolti in 6 lezioni frontali e sessioni pratiche di cucina; 5 IA di controllo (N=116) hanno seguito il programma scolastico standard. Tutti gli studenti sono stati valutati con un identico questionario, all’inizio e alla fine dell’anno, dal quale è stato calcolato un punteggio (SF score). Sono stati inoltre calcolati 6 punteggi, raggruppando le domande del questionario in base ai temi delle singole lezioni. Dall’analisi statistica dei dati, emerge un aumento dello SF score in tutti gli IA che hanno ricevuto l’intervento, mentre nelle scuole di controllo non sono stati osservati miglioramenti. È emerso inoltre un incremento significativo delle conoscenze per 5 dei 6 temi affrontati durante l’anno scolastico. La seconda parte del lavoro ha coinvolto il settore oncologico. È stata svolta una revisione della letteratura in merito ai temi più discussi nell’ambito di alimentazione e tumore al seno. Alcol e sovrappeso si confermano principali fattori di rischio, mentre per latticini, soia e derivati, frutta e verdura, la relazione resta debole. Dopodiché, è stata esaminata la letteratura scientifica sui i cambiamenti delle abitudini alimentari dopo la diagnosi di tumore, le motivazioni e le fonti di informazione che hanno guidato tali cambiamenti. Dai dati disponibili emerge che dal 30% al 60% delle pazienti con diagnosi di tumore al seno riportano cambiamenti delle abitudini alimentari dopo la diagnosi. Tra i cambiamenti più riportati emergono l’aumento di frutta e verdura e la riduzione di carne, grassi e alimenti dolci. A partire da tali risultati è emerso l’interesse di indagare questa tendenza nella popolazione italiana, costruendo un questionario ad hoc sulla base degli studi revisionati. È stata così disegnata la “ECHO SURVEY - Eating habits CHanges in Oncologic patients” per indagare i cambiamenti delle abitudini alimentari nei pazienti oncologici in Italia. Questo scenario porta a nuove opportunità per nutrizionisti, dietisti e altri professionisti del settore, che dovrebbero essere considerati figure di riferimento per la divulgazione scientifica in ambito nutrizionale. Emerge parallelamente la necessità, da parte di tali professionisti, di maturare abilità di comunicazione delle evidenze scientifiche, in modo tale da poter rispondere adeguatamente alla richiesta di informazioni da parte della popolazione.it
dc.description.abstractIn 2015, the estimated number of deaths due to non-communicable diseases (NCDs), such as cancer, cardiovascular disease, chronic respiratory disease and diabetes, accounted for 70% of the overall deaths worldwide. Poor dietary habits are leading risk factors for these NCDs. With the advent of new communication technologies, there has been an explosion in the amount of available information regarding health-related topics, and it is estimated that almost half of Internet users search for information on diet and nutrition. Unfortunately, misinformation on the web and on social media is pervasive and represents one of the main threats to our society. Considering the central role of communication in health promotion and secondary prevention, more effort is required to disseminate clear messages. One of the approaches that can guarantee accurate interventions and counteract the current misinformation is to build up messages based on solid scientific evidence. The present doctoral thesis explores two of the several settings of application of communication-based nutrition interventions. The first part of this work explores the efficacy of nutrition science education in catering schools. The rationale is that, given the growing trend of out-of-home eating, the catering sector could play an important role in ensuring healthy eating, starting from a good training of caterers. The study population was composed of students from 10 catering schools in four Italian regions, divided in two-arms. The intervention arm (N=128) received 6 frontal health and nutrition teaching lessons and 4 practical kitchen sessions, while the control arm (N=116) followed the standard school program. At the beginning and at the end of the school year, a multiple-choice questionnaire was administered to assess the baseline level of knowledge and the efficacy of the intervention. Based on the received answers, a SmartFood (SF) score was calculated. Six different scores were also calculated, by grouping the questions according to the six themes of the lessons. The statistical analysis of the data showed a significant increase in the SF score for all the intervention groups, while no changes were observed for controls. Moreover, five out of six single theme scores significantly increased in the interventions, meaning that the lessons were well understood and learned. The second part of the work involved the oncology setting. Facts and presumptions about the link between nutrition and breast cancer were reviewed. Alcohol intake and body fat were confirmed as major risk factors, while dairies, soy products, fruits, and vegetable showed a weak relation with the disease. In spite of these research findings, the presence of presumptions into dissemination and clinical practice messages still persists. We then explored the available literature about dietary changes after cancer diagnosis, the reasons and the common sources of information driving these changes. Breast cancer patients modified their eating habits after diagnosis in a percentage that varies between 30% and 60%. The most reported changes were an increased consumption of fruit and vegetables and a decrease in red meat, fats and sugary foods. We designed a survey to explore it with a structured questionnaire: The “ECHO SURVEY - Eating habits CHanges in Oncologic patients”. The results obtained by the ECHO will represent a first step towards focusing on this emerging issue, not yet investigated in Italy. This scenario gives rise to a plethora of new career opportunities for nutritionists and dietitians, which should be considered the representative professionals to disseminate nutrition information in different frameworks, such as educational and care settings. At the same time, nutritionists and dietitians must gain the ability to accurately evaluate and communicate the nutrition research findings to a diverse audience, in order to meet the ever-increasing demand of reliable information from the community.it
dc.language.isoIngleseit
dc.publisherUniversità di Parma. Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmacoit
dc.publisherIstituto Europeo di Oncologia. Programma SmartFoodit
dc.relation.ispartofseriesDottorato di ricerca in scienze degli alimentiit
dc.rights© Francesca Ghelfi, 2018it
dc.subjectnutrition educationit
dc.subjectscience communicationit
dc.subjectcancer patientsit
dc.subjectdietary changesit
dc.subjecthealth informationit
dc.titleNutrition science education and information: facing these new challenges in catering schools and oncology centresit
dc.title.alternativeEducazione e divulgazione scientifica in ambito nutrizionale: esperienze e prospettive in istituti alberghieri e centri oncologiciit
dc.typeDoctoral thesisit
dc.subject.miurMED/49it
Appears in Collections:Scienze degli alimenti. Tesi di dottorato

Files in This Item:
File Description SizeFormat 
Relazione finale attività dottorato.pdf
  Until 2100-01-01
Relazione finale attività di dottorato56.5 kBAdobe PDFView/Open Request a copy
Ghelfi_F_Phd_thesis.pdfFull thesis171.54 MBAdobe PDFView/Open


Items in DSpace are protected by copyright, with all rights reserved, unless otherwise indicated.