Contadini e racconto. Il mondo rurale nel cinema italiano dal fascismo agli anni Settanta

Abstract

Tra gli anni fascisti e gli anni Settanta, il cinema italiano ha raccontato il mondo contadino secondo forme e modi quanto mai vari. Il lavoro intende fornire una mappatura completa dei testi filmici a tema contadino, considerandoli nei diversi contesti che li hanno partoriti: dai documentari del Luce di gestione fascista ai coevi film propagandistici e alle commedie d’evasione; dalle contaminazioni neorealiste ai documentari governativi democristiani, fino all’esperienza del documentarismo etno-antropologico, per arrivare alle più compiute teorizzazioni degli anni Sessanta (Pasolini, Olmi) e Settanta (Bertolucci, i Taviani, ancora Olmi), senza dimenticare esperienze minori, ma degne di nota (Piavoli, Benvenuti) o risemantizzazioni politiche di una certa entità (Orsini, Vancini, Montaldo e altri). Lo studio si interroga anche intorno alla lunga problematica del film come fonte storica, della dignità dell’immagine in movimento nella ricostruzione di una storia, quella del mondo contadino, che necessita di un’assoluta dinamicità nella ricerca e nell’impiego delle fonti.

Between the fascist age and the 70s the rural world was depicted by the Italian cinema in many different ways and forms. This study wishes to offer a complete map of films about the rural world, considering them in the different contexts they originated from, such as the documentaries of the Istituto Luce during the fascism, the contemporary films of propaganda and escapist comedies, the negotiation in the 50s of neorealistic theory with the themes of comedy, the documentaries of the demo-christian government, the experience of ethno-antropological documentaries, till the very important theorization in the 60s (Pasolini, Olmi), and in the 70s (Bertolucci, Taviani), and the less known experiences (Piavoli, Benvenuti) or the very interesting new political readings of the Resistance (Orsini, Vancini, Montaldo). This study also reflects upon the problem of films as historical sources, about the dignity of moving image in the reconstruction of the history of the rural world, that needs an absolute dynamism in the search and the use of sources.