Please use this identifier to cite or link to this item:
https://hdl.handle.net/1889/5792
Title: | Risultati e complicanze incontrate nelle chirurgie ricostruttive con lembi cutanei nel cane e nel gatto |
Other Titles: | Outcome and challenges in skin reconstruction with different cutaneous flaps in dogs and cats |
Authors: | Sudiro, Silvia |
Issue Date: | Oct-2024 |
Publisher: | Università di Parma. Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie |
Document Type: | Master thesis |
Abstract: | Difetti cutanei di notevole entità conseguenti a interventi di chirurgia oncologica in cui vengono rimosse masse tumorali di dimensioni importanti o ferite superficiali caratterizzate da un’abbondante perdita di tessuto possono necessitare di tecniche di chirurgia ricostruttiva più o meno avanzata.
In questi casi, quando la guarigione per prima intenzione non è possibile, la scelta terapeutica può ricadere sulla guarigione per seconda intenzione, sull’utilizzo di tecniche di chirurgia ricostruttiva o su un approccio combinato tra le due opzioni.
La ricostruzione di tali difetti può avvenire mediante lembi locali, lembi assiali o innesti liberi, a tutto spessore o a spessore parziale. I lembi locali includono una vascolarizzazione casuale, motivo per cui sono detti “lembi casuali”, e possono essere preparati su uno stesso piano (lembi di avanzamento o lembi ad H) o su un piano di fulcro (lembi di rotazione, di trasposizione e di interpolazione). Al contrario, i lembi assiali comprendono una vena ed un’arteria cutanea diretta, che ne garantiscono una vascolarizzazione migliore. I lembi liberi sono invece innesti cutanei privi della loro vascolarizzazione e provenienti da un sito donatore lontano dal difetto cutaneo che si intende richiudere, i quali possono essere a tutto spessore (quando includono epidermide ed intero derma) o a spessore parziale (quando includono epidermide ed una porzione di derma variabile). Indipendentemente dal tipo di procedura chirurgica attuata, uno dei fattori più importanti per la sopravvivenza del lembo è la sua vascolarizzazione. Lo sviluppo di complicanze può palesarsi all’incirca 1 settimana dopo la chirurgia includono deiscenza, edema, sieroma, ematoma e necrosi del lembo, che possono essere classificate in minori o maggiori a seconda della necessità di un secondo intervento chirurgico per ottenere la guarigione completa della ferita.
Questo studio comprende 28 casi di ricostruzione cutanea in 23 cani e 5 gatti, comprendenti di 13 lembi locali, 14 lembi assiali ed 1 lembo libero.
Diciannove pazienti (70%) in totale sono andati incontro a complicanze post-operatorie, di cui 8 maggiori (29,6% dei pazienti totali) e 12 minori (42,8%). Inaspettatamente i lembi locali hanno avuto la più bassa percentuale di complicanze; tra i lembi assiali, l’85,7% ha sviluppato complicanze, di cui 6 (4,8%) maggiori, che hanno necessitato di una revisione chirurgica. L’unico soggetto a cui è stato praticato un lembo libero è andato incontro a complicanze maggiori (deiscenza totale del lembo) che hanno richiesto la revisione chirurgica.
Per concludere, sebbene le chirurgie ricostruttive possano essere cruciali per la guarigione di ampi difetti cutanei, essere a conoscenza delle difficoltà associate ai vari tipi di lembo aiuta il medico veterinario a prevedere eventuali complicanze e a gestire correttamente il post-operatorio, aumentando le probabilità di successo della procedura. Repairing large cutaneous defects may be necessary following oncological surgery involving the removal of large tumors, or to support the healing process of superficial wounds characterized by significant tissue loss. In these cases, in which healing by primary intention is not feasible, the remaining therapeutic options are healing by secondary intention, the use of reconstructive surgery techniques or a combination of the two. Defect reconstruction can be achieved using local flaps, axial flaps and free grafts, which may be full or partial thickness. Local flaps, also known as "random flaps," have an undefined vascular supply coming from the subdermal plexus and can be designed in the same plane (such as advancement or H flaps) or on a pivot point (such as rotation, transposition, and interpolation flaps). Axial flaps, in contrast, contain a defined cutaneous artery and vein, providing superior vascularization. Skin grafts lack direct vascularization, are harvested from a donor site distant from the defect, and can be full thickness (including the epidermis and the dermis) or partial thickness (including the epidermis and a partial portion of dermis). Regardless of the type of surgical procedure performed, one of the most important factors responsible for the survival of the flap is its vascularization. Complications are expected to occur about 1 week after surgery, and include dehiscence, edema, seroma, hematoma and flap necrosis, and they can be sub-classified as minor or major, depending on whether surgical revision is required to achieve successful wound healing. Minor complications can be treated medically, whereas major complications may require surgical revision and can subsequently heal by second intention, or through a new reconstructive and first intention closure. This study involved 28 cases of skin reconstruction in 23 dogs and 5 cats, consisting of 13 local flaps, 14 axial flaps and 1 free graft. Nineteen patients (70%) developed post-operative complications of any kind, with 8 patients (29,6% of all patients) experiencing major complications and 12 (42,8%) experiencing minor complications. Unexpectedly, local flaps had the fewest major complications rate (7,6%); of the axial flaps, 85,7% presented any complications, with 6 of them (42,8%) experiencing major complications that required revision surgery. The dog that underwent a free flap procedure experienced major complications (total dehiscence of the flap) that required surgical revision. 4 In conclusion, even though surgical reconstructive techniques may be crucial to support the healing process of large cutaneous defects, being aware of the challenges associated with each type of flap will help the veterinarian to foresee complications, managing the post-operative period correctly and improving the overall long-term success rates. |
Appears in Collections: | Scienze medico-veterinarie |
Files in This Item:
File | Description | Size | Format | |
---|---|---|---|---|
TESI SILVIA SUDIRO.pdf | 28.34 MB | Adobe PDF | View/Open |
This item is licensed under a Creative Commons License