Il cibo nella pop art americana: la rappresentazione della società dei consumi

Abstract

Il cibo durante gli anni sessanta in America diventa una vera e propria merce di consumo, al pari di qualsiasi altro prodotto industriale, infatti si trasforma in un vero e proprio oggetto di culto, finalizzato a soddisfare una necessità di possesso fine a sé stesso. L’alimento, insieme a tutto il sistema che ne deriva, è il tema dominante all’interno delle opere degli artisti della pop art che, attraverso la loro visione, rappresentano le varie sfaccettature del consumo. L’intento principale è rappresentare l’obiettivo espressivo di esasperazione di una cultura di massa sempre più insistente, fenomeno che caratterizza l’America di quegli anni, patria dello sviluppo dell’estremo esibizionismo. Si assiste anche ad un riscontro concreto sulla società, tramite un processo di mercificazione dell’arte, sfruttata dalle aziende produttrici per amplificare il mercato, cercando di veicolare i consensi mediante una pubblicità iconografica.

During the 1960s in America, food became a real consumer good, just like any other industrial product, in fact it transformed into a real cult object, aimed at satisfying a need for possession as an end in itself. Food, together with the entire system that derives from it, is the dominant theme in the works of pop art artists who, through their vision, represent the various facets of consumption. The main intent is to represent the expressive objective of exasperation of an increasingly insistent mass culture, a phenomenon that characterizes America in those years, home to the development of extreme exhibitionism. We also witness a concrete response on society, through a process of commodification of art, exploited by manufacturing companies to amplify the market, trying to convey consensus through iconographic advertising.