Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/1889/5641
Titolo: Decision Making, Jumping to Conclusion e psicopatologia : uno studio su soggetti sani
Titoli alternativi: Decision Making, Jumping to Conclusion and psychopathology : a study in healthy subjects.
Autori: Gresta, Piergiorgio
Data: 28-mar-2024
Editore: Università di Parma. Dipartimento di Medicina e Chirurgia
Document Type: Master thesis
Abstract: In ambito psicologico e psichiatrico il concetto di "pensiero” fa riferimento al risultato di manipolazione, organizzazione ed interpretazione delle informazioni efferenti dal mondo esterno che, interagendo con i processi interni, permettono di produrre una comprensione degli eventi a cui possiamo applicare delle inferenze. Si tratta di un fenomeno multidimensionale che comprende diverse componenti, tra cui la percezione, l'attenzione, la memoria, il ragionamento e la risoluzione dei problemi tramite strategie di coping; tali attività sono possibili grazie all’attività combinata di differenti sostrati neurali. In questo studio si prendono in analisi i bias, descritti a livello computazionale come fallacia delle euristiche, ovvero “scorciatoie cognitive” che hanno lo scopo di adattare il comportamento individuale in maniera economica in termini di risorse cognitive in contesti di decision making. Il bias in questione analizzato dalla letteratura è il “Jumping To Conclusion” (lett. saltare a conclusioni) ed il suo collegamento con l’insorgenza ed il mantenimento di forme di psicopatologia quali disturbo ossessivo compulsivo, delirio, schizotipie e psicosi; può essere descritto come un'alterazione nella valutazione razionale delle informazioni, dunque l'individuo tende a formulare giudizi o conclusioni in modo affrettato senza l’utilizzo adeguato delle informazioni disponibili relative ad un evento. Obiettivi L'obiettivo principale di questo studio è stato esaminare la relazione tra la tendenza a trarre conclusioni affrettate riguardo ad un evento e la presenza di sintomatologia psicopatologica in un campione di soggetti sani. Materiali e Metodi Lo studio ha preso in analisi i risultati ottenuti da un campione di soggetti sani. La modalità di somministrazione è avvenuta grazie l’ausilio della versione computerizzate del task relativa al jumping to conclusion, uJTC Computer based behavioural task.In questa sezione dello studio i soggetti sono tenuti a svolgere dei task di natura pratica, nello specifico: comprendere a quale delle due matrici di pixel colorati appartengono le caselle somministrate singolarmente, ogni prova è composta dalla presentazione continua di 10 quadrati, per ogni quadrato viene valutato il grado di certezza della risposta. Nella seconda parte dello studio, i partecipanti hanno completato tre questionari relativi alla valutazione dimensionale dell'assetto psicopatologico (SCID-5-PD; SCL-90; FCQ), utilizzati per valutare la presenza di sintomi di dimensione psicopatologica (sintomi di base), componenti di stato e di tratto. Analisi dei dati e Risultati Sono state eseguite analisi preliminari su un campione di 257 al fine di valutare alcune misure predittive, inclusi i trials, le conditions e i sintomi SCL-90 relativi al compito JTC (Jumping to Conclusions), e come queste misure potessero influenzare le misure di outcome, come la confidence e la correctedness. Le analisi descrittive sono state condotte per esaminare la distribuzione e le relazioni tra le variabili coinvolte, tra cui le matrici di correlazione ed il Network Approach. Successivamente, sono stati creati modelli statistici per valutare l'interazione tra le variabili predittive e gli outcome considerati, al fine di ottenere una comprensione più approfondita della natura dei legami che intercorrono tra di esse. Conclusioni Dalle analisi descrittive è stato osservato che il fenomeno del JTC bias mostra delle fluttuazioni dipendenti dalla complessità del compito e dalla presenza di differenti profili psicopatologici specialmente profili schizo-paranoidi, ossessivi compulsivi e psicotici. Come ci si attendeva, man mano che il numero di prove aumenta e la difficoltà del compito diminuisce, il soggetto oltre che rispondere sempre più accuratamente, manifesta congruentemente una progressiva fiducia nelle proprie risposte. Ad esclusione dei profili menzionati pocanzi, essi manifestavano una confidence stabile durante lo svolgimento delle prove, a causa dei livelli elevati già nelle prime osservazioni. Ciò rispecchierebbe la presenza del Jumping to Conclusion in soggetti sani.
È visualizzato nelle collezioni:Psicobiologia e Neuroscienze Cognitive, Tesi di laurea magistrale

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