Lateralizzazione emisferica delle emozioni e codifica dell’affidabilità dei volti : processi a confronto

Abstract

Diverse fonti in letteratura suggeriscono che espressione e percezione delle emozioni sarebbero funzioni lateralizzate. In particolare, è stato ipotizzato che l’espressione emotiva sia più intensa nell’emifaccia sinistra, a causa di una maggiore specializzazione dell’emisfero destro per questa funzione. Allo stesso tempo, la prevalenza dell’emisfero destro nel guidare l’attenzione sarebbe responsabile di maggiore sensibilità percettiva nell’emicampo sinistro, il che potenzierebbe la percezione di emozioni espresse in maniera più debole nell’emifaccia destra rispetto alla sinistra. Ho sottoposto queste ipotesi a controllo empirico utilizzando un campione di foto postate in rete, ipotizzando i) prevalenza di pose che mostrano l’emifaccia sinistra, e ii) espressività potenziata quando l'emifaccia sinistra viene presentata nell’emicampo sinistra (a seguito dell’inversione speculare della fotografia). Sono stati studiati inoltre la direzione dello sguardo, il sesso, l’etnicità e l’età apparente. Infine, al dato sull’intensità dell’emozione espressa dal volto è stato aggiunto quello sulla sua affidabilità percepita, che rappresenta un aspetto più specifico e presumibilmente più ben definito delle qualità espressive. I risultati documentano una preferenza per sguardi diretti verso l’osservatore e per volti di sesso femminile. Questi sono stati giudicati come più espressivi e come maggiormente affidabili. Anche l’età sembra un fattore rilevante per valutazione emozionale e per l’affidabilità. Si è visto che i bambini e gli anziani sono percepiti come più espressivi e maggiormente affidabili. In contrasto con la letteratura, i dati non hanno invece evidenziato effetti legati all’emifaccia o all’emicampo di presentazione. La tesi si conclude con una discussione delle implicazioni teoriche di questi risultati, in particolare per quanto riguarda le teorie sulla comunicazione non verbale nei media digitali. Viene proposta inoltre un’ipotesi di spiegazione per la mancata conferma degli effetti di emifaccia ed emicampo. ​