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https://hdl.handle.net/1889/5613
Title: | Influenza della velocità di elaborazione delle informazioni sulle prestazioni cognitive nella malattia di Parkinson |
Other Titles: | Influence of information processing speed on cognitive performance in Parkinson's disease |
Authors: | Ettorre, Valeria |
Issue Date: | Mar-2024 |
Publisher: | Università di Parma. Dipartimento di Medicina e Chirurgia |
Document Type: | Master thesis |
Abstract: | Background: La Malattia di Parkinson (MP) è un disturbo neurodegenerativo idiopatico che
determina sintomi motori, neuropsichiatrici e cognitivi. Tra quest’ultimi, in letteratura emerge
frequentemente un deficit di velocità di elaborazione delle informazioni o speed of processing (PS).
Obiettivi: Lo scopo del presente contributo è indagare il ruolo del rallentamento della velocità di
elaborazione delle informazioni sul livello di prestazioni cognitive in soggetti con Malattia di
Parkinson idiopatica affetti da disturbi cognitivi, per dare conferma all’ipotesi che il rallentamento
della velocità di elaborazione mentale si declini come uno dei sintomi cognitivi cardine più
rappresentativi del disturbo, che più di tutti differenzia i pazienti dalla popolazione sana. L’idea a
monte è pertanto che i soggetti presentino un effettivo decadimento della prestazione cognitiva
soltanto nei test cognitivi a tempo (che operazionalizzano la PS) e che, quindi, tolto l’effetto della
PS la prestazione dei soggetti con MP non dementi possa essere assimilabile a quella della
popolazione sana.
Metodo: E’ stato reclutato un campione composto da 18 soggetti affetti da MP idiopatica con mild
cognitive impairment (MCI) e 18 controlli sani. Per testare il ruolo predittivo del gruppo di
appartenenza sulla prestazione cognitiva in una serie di test neuropsicologici sono stati effettuati t test per campioni indipendenti e test robusti di U-Mann-Whitney. Per stimare la dimensione
dell’effetto si è analizzato il coefficiente delta di Cliff per le analisi non parametriche, e coefficienti
g di Hedges e delta di Glass per le parametriche. Tramite l’analisi della covarianza (ANCOVA) si è
indagato se le differenze risultate significative permanessero oppure no escludendo l’effetto di età e
scolarità sulla relazione Y~X.
Risultati: Si è riscontrata una differenza significativa nel Test di Stroop - Tempo (U= 62, p =
0.004894** , ES r= -0.5694444), Fluenze Semantiche (t=3.1058 p=0.0038**, ES g=1.03) e Matrici
Progressive Colorate di Raven (t=6.7455, p=3.487e-07***, ES Δ =1.91). In tutti e tre i casi l’effetto
significativo permane escludendo l’influenza di età e scolarità (rispettivamente p=0.00407 **,
p=0.000804 ***, p=2.26e-08 ***). Per tutti gli altri test neuropsicologici, seppur la prestazione dei
soggetti con MP sia generalmente peggiore, essa non raggiunge livelli significativamente diversi dal
gruppo di controllo. Ponendo il punteggio allo Stroop-Tempo come covariata tra Matrici e gruppo
di appartenenza e Fluenze semantiche e gruppo di appartenenza, l’effetto significativo permane per
le Matrici (p=1.33e-05), suggerendo una sofferenza cognitiva globale imputabile al disturbo di
neurotrasmissione.
Conclusioni: Nei pazienti con MP-MCI la scarsa velocità dei processi di pensiero pare influenzare
predittivamente le prestazioni cognitive, le quali risultano significativamente peggiori dei sani
soltanto nei test ad alta richiesta di PS. Tali risultati sembrano suggerire che il rallentato
processamento delle informazioni rappresenti un disturbo cognitivo primario nella popolazione con
MP-MCI. Background: Parkinson's disease (PD) is an idiopathic neurodegenerative disorder that manifests in motor, neuropsychiatric and cognitive symptoms. Among the cognitive symptoms, a deficit in information speed of processing (PS) frequently emerges in the literature. Objectives: This study aims to investigate the role of the slowing down of information processing speed on cognitive performance levels in individuals with idiopathic Parkinson's disease experiencing cognitive disorders, to confirm the hypothesis that slow PS is a key cognitive symptom of the disorder, which most of all distinguishes patients from the healthy population. The underlying idea is that individuals with PD exhibit an effective decline in cognitive performance only in timed cognitive tests (which operationalize PS); thus, once the effect of PS is removed, the performance of non-demented PD subjects can be comparable to that of the healthy population. Method: The sample included 18 subjects with idiopathic PD and mild cognitive impairment (MCI) and 18 healthy controls. To assess the predictive role of group membership on cognitive performance in a series of neuropsychological tests, t-tests for independent samples and robust U-Mann-Whitney tests were conducted. Effect size was estimated using Cliff's delta coefficient for non-parametric analyses, and Hedges' g coefficients and Glass's delta for parametric ones. Analysis of covariance (ANCOVA) was used to investigate whether significant differences persisted after accounting for the effects of age and education on the Y~X relationship. Results: Significant differences were found in the Stroop Test - Time (U= 62, p = 0.004894**, ES r= -0.5694444), Semantic Fluencies (t=3.1058 p=0.0038**, ES g=1.03) and Raven's Colored Progressive Matrices (t=6.7455, p=3.487e-07***, ES Δ =1.91). In all three cases, significant effects remained after excluding the influence of age and education (p=0.00407 **, p=0.000804 ***, p=2.26e-08 *** respectively). For all other neuropsychological tests, although the performance of PD subjects was generally worse, it did not significantly differ from that of the control group. Including the Stroop-Time score as a covariate between Matrices and group membership and Semantic Fluencies and group membership revealed a still significant effect for Matrices (p=1.33e 05), suggesting a global cognitive impairment attributable to a disorder of neurotransmission. Conclusions: In patients with PD-MCI, slow PS appears to influence predictively cognitive performance, which is significantly poorer than that of healthy individuals only in tests with high PS demand. These results suggest that slowed information processing represents a primary cognitive disorder in the PD-MCI population. |
Appears in Collections: | Psicobiologia e Neuroscienze Cognitive, Tesi di laurea magistrale |
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