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Title: Perceived loneliness in the LGBT community during Covid-19 pandemic and dementia risk
Other Titles: Percezione della solitudine nella comunità LGBT durante la pandemia di Covid-19 e rischio di demenza
Authors: Orlando, Simone
Issue Date: 13-Jul-2023
Publisher: Università di Parma. Dipartimento di Medicina e Chirurgia
Document Type: Master thesis
Abstract: Aside from the benefits already well-known, the rising life expectancy in industrialised nations has also brought up a number of challenges because more years are spent in old age. The widespread occurrence of heart, cancerous, and neurological diseases are among the most significant ones, and an unhealthy lifestyle only serves to facilitate this. Therefore, despite the fact that infant mortality rate has decreased and access to higher-quality care has improved resulting in an increase in life expectancy, it is important to note that this phenomenon has created brand-new, extremely challenging situations in the field of health. Nowadays scientific research is concentrating on discovering the reasons and risk factors that predispose people to the start of such diseases, so that preventive measures can be put in plance, in addition to evaluating effective therapies. This study looks at how social engagement, and in certain circumstances social isolation, affects people’s risk of developing dementia and other neurodegenerative disorders. The relationship between these two variables was specifically examined in relation to the lesbian, gay, bisexual, transgender (LGBT) community of our society, as individuals who identify with this category seem to be more vulnerable to limited social engagement because they belong to a minority group. The impact of limited social engagement and social isolation was also specifically examined in relation to the impact that the enforced social isolation caused by the spread of SARS-COV-2 has had on people belonging to the LGBT group and those of age-matched controls. The results show that social engagement is a major risk factor for cognitive health in the ageing population and that there are differences in the quality of social engagement between LBGT and hererosexual individuals.
A parte i benefici già ben noti, la crescente aspettativa di vita nei paesi industrializzati ha portato con sé anche una serie di problematiche dovute al fatto che si trascorrono più anni in età avanzata. Le patologie cardiache, cancerose e neurologiche sono tra le più diffuse, agevolate spesso da uno stile di vita malsano. Pertanto, nonostante il tasso di mortalità infantile sia diminuito e l'accesso a cure di qualità superiore sia migliorato, con un conseguente aumento dell'aspettativa di vita, è importante sottolineare come tale traguardo abbia spalancato la porta a nuove problematiche estremamente impegnative nel campo della ricerca clinica. Al giorno d'oggi, oltre a valutare eventuali terapie efficaci, la ricerca scientifica si sta concentrando maggiormente sull’analisi delle ragioni e dei fattori di rischio che predispongono le persone all'insorgenza di tali malattie, col fine poi di mettere in atto le misure preventive necessarie in maniera tempestiva. In questo elaborato di tesi viene esaminato come l'impegno sociale e, in alcune circostanze, l'isolamento sociale influiscono sul rischio di insorgenza di demenza e altri disturbi neurodegenerativi. La relazione tra queste due variabili è stata specificamente esaminata in relazione all’appartenenza alla comunità lesbica, gay, bisessuale, transgender (LGBT), dato che gli individui che si identificano con questo orientamento sembrano avere una rete sociale più limitata perché appartenenti ad un gruppo di minoranza. Inoltre, è stato indagato l’impatto che l’isolamento forzato, causato dalla diffusione del virus SARS-COV-2, ha avuto sulle persone anziane appartenenti alla comunità LGBT e su quelle sottoposte a controlli adeguati in base all'età. I risultati mostrano che l'isolamento sociale è un importante fattore di rischio per la salute cognitiva nella popolazione anziana e che ci sono differenze significative nella qualità dell'impegno sociale tra individui LBGT ed individui eterosessuali. Tali differenze sembrano suggerire che i gruppi minoritari siano più predisposti all’insorgenza di patologie neurodegenerative, per via dello scarso supporto sociale percepito e delle discriminazioni subite.
Appears in Collections:Psicobiologia e Neuroscienze Cognitive, Tesi di laurea magistrale

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