Linguaggio, comunicazione e autismo : l'importanza di un intervento precoce

Abstract

Secondo l’ultima edizione del DSM-V (APA, 2013), uno dei principali sintomi che caratterizza il disturbo dello spettro autistico (Autism Spectrum Disorder-ASD) è il deficit socio-comunicativo, rappresentando, infatti, uno dei principali motivi che spinge la maggior parte dei genitori di bambini con autismo a rivolgersi ad uno specialista. La comunicazione, servendosi di competenze verbali e non verbali, ci permette di entrare in relazioni con gli altri, di poter esprimere e condividere pensieri, emozioni e desideri e di conseguenza una sua compromissione è estremamente invalidante per il bambino autistico all'interno di un contesto sociale. Per tale motivo, una diagnosi precoce entro il terzo anno di vita del bambino ed un trattamento immediato, permettono a questi bambini di raggiungere almeno le abilità comunicative di base. Infatti, diversi studi hanno dimostrato come la strutturazione di un intervento precoce in questi bambini risulta di fondamentale importanza in quanto offre numerose possibilità di progredire verso una traiettoria di sviluppo tipica, grazie soprattutto alla plasticità cerebrale riscontrabile nei primi anni di vita (Dawson, 2008). In particolare, gli interventi basati sui principi dell’ABA hanno portato miglioramenti più significativi in questi bambini rispetto ad altri tipi di intervento, costituendo così il trattamento più efficace di questo disturbo (Larsson, 2005) e l’unico in grado di portare miglioramenti stabili nel tempo (Foxx, 2008). L’obiettivo del presente studio di ricerca è quello di descrivere il profilo linguistico di un bambino di 9 anni con diagnosi di ASD in trattamento presso l’ambulatorio minori di Fondazione Sospiro (CR) dall'età di 2 anni e mezzo per determinare, appunto, gli effetti di un trattamento comportamentale precoce sul linguaggio. A tal fine sono stati analizzati due strumenti di valutazione somministrati nel corso degli anni: il Pep-3 ed il VbMapp. ​

According to the latest edition of DSM-V (APA, 2013), one of the main symptoms that characterizes the autism spectrum disorder (Autism Spectrum Disorder-ASD) is the socio-communicative deficit, representing, in fact, one of the main reasons that drives most parents of children with autism to turn to a specialist. Communication, using verbal and non-verbal skills, allows us to enter into relationships with others, to be able to express and share thoughts, emotions and desires and consequently its impairment is extremely disabling for the autistic child within a social context. For this reason, early diagnosis within the third year of the child’s life and immediate treatment, allow these children to achieve at least the basic communication skills. In fact, several studies have shown that the structuring of an early intervention in these children is of fundamental importance as it offers numerous possibilities to progress towards a typical development trajectory, thanks mainly to the cerebral plasticity found in the first years of life (Dawson, 2008). In particular, interventions based on the principles of the ABA have brought more significant improvements in these children than other types of intervention, thus constituting the most effective treatment of this disorder (Larsson, 2005) and the only one capable of bringing stable improvements over time (Foxx, 2008). The objective of this research study is to describe the linguistic profile of a 9 year old child diagnosed with ASD being treated at the Sospiro Foundation Minor Surgery (CR) from the age of 2 and a half years to determine the effects of early behavioral treatment on speech. For this purpose, two evaluation tools administered over the years were analyzed: Pep-3 and VbMapp.