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https://hdl.handle.net/1889/5447
Title: | Le differenze di sesso e la Riserva cognitiva quale fattore di rischio evolutivo verso la demenza |
Other Titles: | Sex differences and Cognitive reserve as developmental risk factor towards dementia |
Authors: | Gliubich, Maria Ida |
Issue Date: | 13-Jul-2023 |
Publisher: | Università degli studi di Parma. Dipartimento di Medicina e Chirurgia |
Document Type: | Master thesis |
Abstract: | Il genere è considerato uno dei maggiori fattori di rischio sulla probabilità di conversione in demenza. In particolare, le donne dimostrerebbero di avere un alto tasso di prevalenza per la malattia di Alzheimer (AD) rispetto agli uomini.
Inoltre, anche a livello cognitivo sembrerebbe che avere alti o bassi livelli di Riserva Cognitiva (CR) possa influenzare, in condizioni patologiche, differenti traiettorie evolutive di declino cognitivo nei generi.
Per il presente studio, sono stati presi in considerazione i dati raccolti su 506 soggetti con Decadimento Cognitivo Lieve, forniti dall’Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative (ADNI). Durante un periodo di osservazione di circa 12 anni, 195 soggetti hanno ricevuto una diagnosi di conversione in malattia di Alzheimer (AD), 311 soggetti non hanno manifestato evidenza di conversione in AD.
Dalla regressione logistica binaria, il genere e l’istruzione non sono risultati dei predittori accurati della conversione in demenza. Al contrario, l’effetto dell’età è risultato significativo.
Per valutare le differenze di sesso in termini di performance cognitive è stata applicata un ANOVA between groups. I maschi hanno ottenuto delle prestazioni migliori rispetto alle femmine nel Trail Making Test (part A, part B), mentre hanno ottenuto delle prestazioni peggiori nel Clock drawing test (Drawing, Copy), ANART e NPIQ. Le femmine invece, hanno ottenuto punteggi più alti nel Rey Auditory Verbal Learning Test (Immediate recall), con un effetto moderato.
Nessuna differenza significativa tra i generi è stata riscontrata nei seguenti test: MMSE, Logical Memory (Immediate and Delayed Recall), Category Fluency (animal) e nel Boston Naming Test.
Dalla Regressione di Cox, non è stato riscontrato un effetto significativo del genere nel tempo, sul rischio di conversione in AD.
Infine, nell’analizzare i livelli di Riserva cognitiva è emerso che i maschi hanno una Riserva più alta rispetto alle femmine, evidenziando come maschi e femmine possano mettere in atto strategie differenti a livello cognitivo. Tuttavia, è emerso che i diversi livelli di Riserva cognitiva non influenzano la probabilità di progredire dalla condizione MCI verso la demenza.
Gender (sex) is considered one of the main risk factors for the development of dementia, being women more affected than men on Alzheimer’s disease. Furthermore, high and low Cognitive Reserve (CR) may influence several trajectories of cognitive decline in male and female under pathological conditions. A sample of 506 subjects, affected by Mild Cognitive Impairment, taken from Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative (ADNI) database, was collected for the present study. During a follow-up period of 12 years, 195 developed Alzheimer’s Disease (AD), while 311 subjects remained stable. Logistic regression showed that gender and education were not good predictors of conversion to dementia. Only main effect of age resulted significant. ANOVA between groups was applied to investigate sex differences in cognitive performances. A better performance in Trail Making Test (part A, part B) was observed in men who obtained a worse score in Clock drawing test (Drawing, Copy), ANART and NPIQ, compared to women. Conversely, women outperformed men in Rey Auditory Verbal Learning Test (Immediate recall), and a moderate effect size was found. No sex differences were found in cognitive performance of MMSE, Logical Memory (Immediate and Delayed Recall), Category Fluency (animal) and Boston Naming Test. Cox’s Regression analysis did not show significant effect of sex on conversion to AD. Moreover males resulted with higher cognitive reserve than women, thus suggesting different cognitive strategies. However this difference was irrilevant on the process of progression from MCI to dementia. |
Appears in Collections: | Psicobiologia e Neuroscienze Cognitive, Tesi di laurea magistrale |
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