L'insorgenza e il mutamento delle capacità artistiche nei pazienti con diagnosi di demenza : una review sistematica

Abstract

Le malattie neurodegenerative hanno consentito di approfondire la ricerca sulle varie anatomie funzionali necessarie per il comportamento artistico e, possibilmente, sulle reti sottostanti che promuovono la creatività. Solitamente, i termini “creatività” e “demenza” non vengono correlati, di fatto quando si pensa alle demenze è raro, se non inaudito, identificare il concetto di creatività; tuttavia, recenti concettualizzazioni dal punto di vista psicologico e neurologico tendono a correlare i processi creativi ad atti di produzione specifica. Si è assistito a casi unici di individui, affetti da un disturbo neurologico, che sembrano sviluppare un comportamento artistico de novo o modificare una capacità già preesistente; da ciò deriva l'ipotesi che la malattia possa potenziare o abilitare nuove forme di espressione. La creatività e l'espressione artistica hanno un aspetto diverso a seconda del tipo di demenza e della corrispondente area del cervello coinvolta: si può, dunque, affermare che gli artisti con la malattia di Alzheimer presentano cambiamenti prominenti negli aspetti spaziali della loro arte e negli attributi di colore e contrasto, qualità che invece si trovano conservate nell'arte della demenza fronto-temporale, che è caratterizzata da temi perseveranti e da uno spostamento verso la rappresentazione realistica. Infine, vi è l'arte della demenza a corpi di Lewy, caratterizzata da contenuti semplici e bizzarri. Per la demenza vascolare è complesso definire una firma artistica specifica poiché dipende dal danno vascolare di ogni soggetto, dunque vi è una grande variabilità interindividuale.

Neurodegenerative diseases have enabled further research into the various functional anatomies necessary for artistic behavior and, possibly, the underlying networks that promote creativity. Usually, the terms "creativity" and "dementia" are not correlated, in fact when thinking about dementia it is rare, if not unheard of, to identify the concept of creativity; however, recent conceptualizations from psychological and neurological perspectives tend to correlate creative processes with specific acts of production. There have been unique cases of individuals, affected by a neurological disorder, who seem to develop de novo artistic behavior or modify pre-existing ability; hence the hypothesis that the disease seems to enhance or enable new forms of expression. Creativity and creative expression look different depending on the type of dementia and the corresponding area of the brain involved: it can, therefore, be argued that artists with Alzheimer's disease exhibit prominent changes in the spatial aspects of their art and in the attributes of color and contrast, qualities that are instead found preserved in the art of fronto-temporal dementia, which is characterized by perseverative themes and a shift toward realistic representation. Finally, there is the art of dementia with Lewy bodies, which is characterized by simple and bizarre content. For vascular dementia, it is complex to define a specific artistic signature because it depends on each subject's vascular damage, therefore there is great interindividual variability.