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Title: Modulation of the long-term memory for natural scenes : the role of the task and the perceptual quality of the cue on one-week-later recognition performance
Other Titles: Modulazione della memoria a lungo termine per scene naturali : il ruolo del compito e della qualità percettiva del cue sulla performance di riconoscimento una settimana dopo
Authors: De Gioia, Mariagrazia
Issue Date: 21-Oct-2022
Publisher: Università di Parma. Dipartimento di Medicina e Chirurgia
Document Type: Master thesis
Abstract: La memoria visiva per scene naturali è stata descritta come un sistema dall’elevata capacità (Standing, 1973; Brady et al., 2008; Konkle et al., 2010; Evans & Baddeley, 2018). In questa dissertazione, abbiamo investigato se tale sistema già di per sè efficiente, possa essere ulteriormente potenziato, usando una versione modificata del paradigma del testing effect. Il testing effect è un fenomeno per cui svolgere un test su ciò che è stato precedentemente appreso, rispetto al semplice ristudio, facilita il successivo recupero di tale materiale in un test finale. Perciò, il testing consolida e rafforza la traccia mnestica nel lungo termine. Tuttavia, la maggior parte degli studi che hanno analizzato il testing effect hanno utilizzato materiale verbale. Perciò, nel nostro esperimento abbiamo indagato il testing effect per scene naturali: dopo un’iniziale fase di codifica, alcune immagini sono state ripresentate in una fase intermedia, mentre le restanti sono state testate solo in un test di memoria finale (2-alternative forced choice) una settimana dopo. Inoltre, nella fase intermedia, abbiamo manipolato il tipo di compito, per verificare se i benefici del testing effect sono dovuti alla semplice riesposizione al materiale (compito di categorizzazione) o ad un processo di recupero attivo (compito di memoria old/new). In più, è stato indagato il ruolo della qualità percettiva dell’immagine: in entrambi i compiti, metà delle immagini sono state presentate integre, mentre le restanti degradate. I risultati mostrano un generale potenziamento della traccia mnestica per le immagini presentate in fase intermedia, rispetto a quelle testate direttamente nel compito finale. In più, le immagini assegnate al compito di memoria in fase intermedia sono state quelle che hanno ottenuto la più elevata performance nel test finale di riconoscimento. Considerando il ruolo della qualità percettiva del cue, le immagini integre hanno ottenuto una performance migliore nel test finale, e questo effetto era simile per entrambi i task (memoria, categorizzazione), suggerendo che la ricchezza di dettagli nel testing influisce indipendentemente sul consolidamento della traccia. Questi risultati, suggeriscono dunque la possibilità che la memoria a lungo termine per scene naturali può essere potenziata.
Visual memory of natural scenes has been described as a large-capacity system (Standing, 1973; Brady et al., 2008; Konkle et al., 2010; Evans & Baddeley, 2018). In this dissertation, we investigate whether this already efficient system can be further improved, using a modified testing effect paradigm. The testing effect is a broadly studied phenomenon in the literature: taking an intermediate test practising the retrieval of the new informations, after the learning phase, facilitates the subsequent retrieval of these informations in a final test. Therefore, an intermediate testing can consolidate and strengthen the memory trace in the long term. Nevertheless, most of the studies that have analysed the testing effect have used verbal material. Therefore, in our experiment we assessed the impact of the testing effect for natural scenes: after an initial encoding phase, some pictures went through an intermediate phase, while the remaining stimuli were only tested in the final memory test (two-alternative forced choice) one week later. Moreover, in the intermediate phase, we manipulated the type of task, to assess if the beneficial effects of testing are due to a simple re-exposure to the material (categorization task) or to an active retrieval process (old/new task). Furthermore, the role of the picture’s perceptual quality in modulating the testing effect was investigated, manipulating the availability of picture’s details during the testing phase: in both tasks, half of the pictures were presented as intact, while the other half were blurred. Results showed that memory performance in the final test was overall enhanced for pictures presented in the intermediate phase, compared to those directly tested in the final test. Furthermore, the pictures assigned to the memory task prompted the highest recognition performance in the final test. Considering the role of the perceptual quality of the cue, intact pictures prompted an enhanced memory compared to the blurred version, and this effect was similar in the two tasks (memory and categorization), suggesting that the richness of details during testing independently affected memory consolidation. All together, these results revealed a high potentiality to enhance long-term memory for complex visual scenes.
Appears in Collections:Psicobiologia e Neuroscienze Cognitive, Tesi di laurea magistrale

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