Le neuroscienze applicate allo sport : l’utilizzo di neurofeedback ed immaginazione motoria per l’allenamento cerebrale nella pallacanestro

Abstract

Da sempre gli sportivi di maggior successo sono stati considerati come dei supereroi, con caratteristiche speciali possedute sin dalla nascita, irraggiungibili da tutti gli altri. Per comprendere l’origine di queste capacità, soprattutto negli ultimi anni è cresciuto l’interesse, oltre che per la sfera tecnica e fisica, anche per la sfera mentale ipotizzando che anche essa sia responsabile del gap tra atleti di successo e non. Alcune evidenze hanno permesso di costatare che effettivamente il cervello di un atleta esperto mostrava un’attività task-specifica differente rispetto a quello di un novizio, e che questa attività era allenabile e modificabile; da qui l’idea che l’allenamento cerebrale possa determinare un miglioramento nelle performance sportive: che siano esse gare o allenamenti. Per allenare la mente abbiamo a disposizione diverse metodologie che possiamo racchiudere in due gruppi: neuromodulazione ed allenamento mentale; in questo studio ci si focalizzerà sul Neurofeedback (appartenente alla prima categoria) e sull’Immaginazione Motoria (appartenente alla seconda) applicati allo sport della pallacanestro. Lo scopo è quello di comprendere effetti, metodologie e funzionamento di due tecniche profondamente diverse, che necessitano di procedure ben distinte, ma che possono essere impiegate per raggiungere risultati simili; dallo sportivo professionista con anni di esperienza, al novizio che per la prima volta si approccia ad una nuova disciplina sportiva, diventa sempre più utile e fondamentale mantenere il focus sulle grandi potenzialità della nostra mente.

The most successful sportsmen have always been considered as superheroes, with special characteristics owned from birth, unattainable by all others. To understand the origin of these abilities, especially in recent years, interest has grown not only in the technical and physical sphere, but also in the mental sphere, assuming that it is responsible for the gap between successful and unsuccessful athletes. Some evidence have made it possible to establish that the brain of an experienced athlete shows a task-specific activity different from that of a novice, and that this activity was trainable and modifiable; hence the idea that training can lead to an improvement in sports performance: both in competitions or training. To train the mind we have different methodologies that we can enclose in two groups: neuromodulation and mental training; in this study we will focus on Neurofeedback (belonging to the first category) and Motor Imagination (belonging to the second) applied to the sport of basketball. The aim is to understand the effects, methodologies and functioning of two profoundly different techniques, which require well-separated procedures, but which can be used to achieve similar results; from the professional sportsman with years of experience, to the novice who approaches a new sport for the first time, it becomes increasingly useful and essential to keep the focus on the great potential of our mind.