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https://hdl.handle.net/1889/5185
Title: | Correlati psicologici, neuroendocrini e neurovegetativi dello stress da competizione |
Other Titles: | Psychological, neuroendocrine and neurovegetative correlates of competitive stress |
Authors: | Peroncini, Marina |
Issue Date: | 20-Oct-2022 |
Publisher: | Università di Parma. Dipartimento di Medicina e Chirurgia |
Document Type: | Master thesis |
Abstract: | Nella vita di tutti i giorni sono diversi i fattori che possono risultare stressanti, sia che questi siano positivi (eustress), sia che siano negativi (distress) e tra questi può rientrare anche la competizione. L’organismo di fronte a un evento stressante attiva un network di modificazioni biologiche emozionali e cognitive che interessa l’individuo nella sua più totale completezza. Anche se la risposta di stress è funzionale e adattiva, per mantenere uno stato psicofisiologico di salute, è necessario che si disattivi rapidamente. Il malfunzionamento del sistema di stress, così come il suo sovraccarico, può essere infatti talvolta associato a disturbi comportamentali, somatici e può favorire lo sviluppo di patologie. I tratti distintivi di un individuo, la personalità e le strategie di coping che generalmente mette in atto, insieme ai parametri fisiologici sottostanti le esperienze soggettive, possono fornirci informazioni utili a capire la predisposizione alla vulnerabilità allo stress da un punto di vista multiparametrico. L’esercizio fisico in generale altera l'omeostasi, in particolare si osservano variazioni nei livelli di cortisolo e nelle risposte neurovegetative che, in assenza di disturbi e/o patologie rientrano rapidamente nei limiti fisiologici ottimali per l’organismo. L’ansia da prestazione potrebbe influenzare la risposta di stress a livello ormonale e cardiovascolare e potrebbe essere un attivatore del sistema di stress response. Studiare su più fronti questo tipo di reazione ci offre la possibilità di avere un quadro completo del sistema-persona, che potrebbe essere utile clinicamente per attuare interventi di prevenzione nei confronti dei disordini stress-correlati. Questa indagine ha analizzato le dimensioni psicologiche legate all’ansia e allo stress e i relativi correlati neuroendocrini e neurovegetativi, su un campione di dieci calciatori non professionisti, durante due giornate di ritiro tecnico terminate con una competizione. Gli obiettivi di questa ricerca, prevedono di verificare le variazioni nelle concentrazioni di cortisolo salivare nei due giorni di ritiro e la possibile correlazione tra livelli di questo ormone e i punteggi di percezione dello stress e di ansia in prossimità della competizione; le possibili associazioni tra ansia e attività vagale; infine, verificare se e in che modo le strategie di coping messe in atto da ogni soggetto possano essere associate ad attivazioni neuroendocrine e/o neurovegetative. I risultati hanno mostrato un’attivazione neurovegetativa e neuroendocrina fisiologica e compatibile con la risposta di stress da competizione, ma non sono emerse correlazioni significative con e tra le dimensioni psicologiche, ad eccezione di una correlazione tra ansia e stress percepito. Il limite più evidente e non trascurabile di questo studio è la numerosità campionaria (10 soggetti) che ha ridotto indubbiamente la potenza statistica delle analisi. La prospettiva futura, nell’interesse di approfondire le ipotesi di ricerca presentate, è quella di ripetere lo studio su un campione più ampio, apportando le variazioni utili ad avere risultati dotati di maggior potenza statistica. In everyday life there are several factors that can be stressful, whether these are positive (eustress) or negative (distress) and among these can also be the competition. The organism in front of a stressful event activates a network of emotional and cognitive biological modifications that affects the individual in its fullest completeness. Although the stress response is functional and adaptive, to maintain a psychophysiological state of health, it is necessary that it is quickly turned off. The malfunction of the stress system, as well as its overload, can in fact be sometimes associated with behavioral disorders, somatic and can promote the development of pathologies. The distinctive traits of an individual, the personality and the coping strategies that he generally implements, together with the physiological parameters underlying the subjective experiences, can provide us with useful information to understand the susceptibility to stress vulnerability from a multiparameter point of view. Exercise in general alters homeostasis, in particular changes in cortisol levels and neurovegetative responses are observed which, in the absence of disorders and/or pathologies quickly fall within the optimal physiological limits for the body. Performance anxiety could affect the stress response at the hormonal and cardiovascular level and could be an activator of the stress response system. Studying on several fronts this type of reaction offers us the possibility to have a complete picture of the person-system, which could be useful clinically to implement prevention interventions against stress-related disorders. This survey analyzed the psychological dimensions related to anxiety and stress and the related neuroendocrine and neurovegetative, on a sample of ten non-professional footballers, during two days of technical training ended with a competition. The objectives of this research are to verify the variations in salivary cortisol concentrations in the two days of withdrawal and the possible correlation between levels of this hormone and the scores of stress perception and anxiety in the vicinity of the competition; possible associations between anxiety and vagal activity; Finally, check whether and how the coping strategies implemented by each subject can be associated with neuroendocrine and/or neurovegetative activations. The results showed a physiological neurovegetative and neuroendocrine activation compatible with the competitive stress response, but no significant correlations with and between psychological dimensions were found, except for a correlation between anxiety and perceived stress. The most obvious and not negligible limit of this study is the number of samples (10 subjects) which undoubtedly reduced the statistical power of the analyses. The future perspective, in the interest of deepening the research hypotheses presented, is to repeat the study on a larger sample, making the changes useful to have results with greater statistical power. |
Appears in Collections: | Psicobiologia e Neuroscienze Cognitive, Tesi di laurea magistrale |
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