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Title: Intersoggettività e nascita pretermine : implicazioni per il benessere psicologico della madre e la competenza emotiva del bambino
Other Titles: Intersubjectivity and preterm birth : implications for the psychological well-being of the mother and the emotional competence of the child
Authors: Artioli, Vittoria
Issue Date: 20-Oct-2022
Publisher: Università di Parma. Dipartimento di Medicina e Chirurgia
Document Type: Master thesis
Abstract: Il costrutto “intersoggettività” rimane ad oggi uno degli elementi maggiormente esemplificativi riguardanti l’importanza della prima relazione significativa tra madre e bambino per quanto concerne lo sviluppo psicologico, emotivo e relazionale del piccolo. Nell’ambito dell’epigenetica il confronto con gli stimoli offerti dalla madre e dall’ambiente circostante nei primi momenti di vita è un elemento di fondamentale importanza per il corretto sviluppo del bambino; esso permette di costituire una corretta idea del prossimo come un “Sé-altro” con cui interfacciarsi, con il quale poter intraprendere una relazione e dal quale si può apprendere e comprendere. Il costrutto “intersoggettività” messo in questi termini è un esempio lampante di quello che significa essere al centro tra neurobiologia, psicologia, epigenesi, ambiente e relazione con l’altro. Cosa ci può essere di più neurobiologico dello sviluppo del sistema nervoso dell’embrione, cosa di più psicologico dello sviluppo di una nuova mente, cosa di più epigenetico di una nuova mente che si sviluppa in un ambiente caratterizzato dalla relazione con un altro sé. Il cervello del bambino che cresce e si sviluppa, è fin dal principio alla mercè di una quantità infinitesimale di stimoli come suoni, voci, tocchi, vibrazioni, che sono indispensabili per la corretta formazione dell’intero sistema. È indispensabile quindi descrivere il bambino all’interno della metafora del seme e del suolo, nel dibattuto nature-nurture, come un elemento che cresce in un suolo con specifiche caratteristiche e che infonderà a quest’ultimo una precisa traiettoria all’interno del suo paesaggio epigenetico (Valenza & Turati, 2019). In assenza totale o parziale di tali stimolazioni l’organismo non può far altro che svilupparsi con sostanziali diversità più o meno impattanti, secondo i principi epigenetici, evolvendosi come può e con gli elementi che ha a sua disposizione. La relazione con il caregiver, definita primaria, può essere messa alla prova da numerosi fattori che possono incidere sulle abilità cognitive e relazionali del bambino, così da creare delle basì più o meno solide per le future relazioni con il prossimo. Le situazioni stressanti a cui è sottoposta la madre, i traumi pre-, peri-, o post-natali, le malattie, sono fattori fondamentali di cui occorre tener conto e che non possono essere sottovalutati. È a questo punto dello sviluppo che vengono a crearsi le principali differenze interindividuali, le diverse strategie di reazione allo stress messe in atto, ma anche le differenze a livello corticale, le diverse concentrazioni di ormoni e la predisposizione alla patologia. Questo lavoro ha come scopo ultimo quello di portare alla luce le possibili modificazioni a cui va incontro una diade madre-bambino e il conseguente sviluppo relazionale del bambino, nel caso in cui si realizzi l’evento “nascita pretermine”. Nello specifico sono state indagate abilità relative alle capacità di reazione allo stress, alla regolazione delle emozioni ed alla resilienza, abilità strettamente correlate con lo sviluppo della relazione primaria tipica della diade e associate al legame intersoggettivo madre-bambino. È stato ipotizzato infatti, che l’ambiente e l’esperienza che caratterizza la nascita pretermine possano essere fortemente impattante e per questo portatori di conseguenze per lo sviluppo di tali abilità in ottica neurocostruttivista, andando a costituire diversità in tali costrutti nelle diadi che ne sono state direttamente protagoniste.
The "intersubjectivity" construct remains today one of the most illustrative elements regarding the importance of the first significant relationship between mother and child as regards the psychological, emotional and relational child’s development. In the context of epigenetics, the comparison between the stimuli offered by the mother and the surrounding environment in the first moments of life is an element of fundamental importance for the correct development of the baby; it allows you to develop the idea of your neighbor as an “other-Self” to interface with, with whom you can enter a relationship and from which you can learn and understand. The "intersubjectivity" construct is a striking example of what it means to be at the center of neurobiology, psychology, epigenesis, environment and relationship with the other. Indeed, what could be more neurobiological than the development of the embryo's nervous system, more psychological than the development of a new mind, more epigenetic than a new identity that develops itself in an environment characterized by the relationship with another self. The child's brain that grows and develops, is from the beginning at the mercy of an infinitesimal number of stimuli such as sounds, voices, touches, vibrations, which are essential for the correct formation of the entire biological system. It is therefore essential to describe the child within the metaphor of the seed and the soil, in the nature-nurture debated, as an element that grows in a soil with specific characteristics and which will instill a precise trajectory within its epigenetic landscape (Valenza & Turati, 2019). In the total or partial absence of such stimulations, the body can only develop with impacting diversities, according to epigenetic principles, evolving as it can and with the elements at its disposal. The relationship with the caregiver, defined as primary, can be tested by numerous factors that can affect the child's cognitive and relational abilities, to create solid bases for future relationships with others. The stressful situations to which the mother is subjected, pre-, peri-, or postnatal traumas, and diseases, are fundamental factors that must be considered, and which cannot be underestimated. It is at this point of development that the main inter-individual differences arise, the different strategies of stress reactions implemented, but also the differences at the cortical level, the different concentrations of hormones and the predispositions to the disease. This work has the aim of exploring the possible changes that a mother-child dyad undergoes and the relational child’s development, if the latter is subjected to the "preterm birth" event. Specifically, skills related to the ability to facing stress, emotion regulation and resilience were investigated, skills strictly correlated with the development of the primary relationship typical of the dyad and associated with the mother-child intersubjective bond. Following a neurocostructivist perspectiove, it has been hypothesized that both environment and experience that characterizes preterm birth can have a strong impact and therefore drop consequences for the development of these abilities, constituting differences in these constructs in the dyads that were directly protagonists.
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