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https://hdl.handle.net/1889/4733
Title: | Attività neurovegetativa e neuroendocrina durante sedute terapeutiche EMDR finalizzate al trattamento del lutto |
Other Titles: | Neurovegetative and neuroendocrine activity during EMDR therapy sessions aimed at the treatment of mourning |
Authors: | Cossu, Chiara Renata |
Issue Date: | Mar-2022 |
Publisher: | Università di Parma. Dipartimento di Medicina e Chirurgia |
Document Type: | Master thesis |
Abstract: | La perdita di una persona cara è un evento doloroso e stressante che impone l’adattamento ad una nuova realtà attraverso risposte emotive, comportamentali, cognitive e somatiche che si presentano in modo eterogeneo per tipologia, insorgenza, durata e intensità. Nella maggior parte dei casi le reazioni acute tendono a risolversi col tempo, ma, se protratte a lungo e molto intense, possono gravare sulle condizioni di salute fisica e mentale. In questa cornice si inserisce l’approccio psicoterapeutico dell’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) che ha come obiettivo la desensibilizzazione dell’evento traumatico e la ristrutturazione cognitiva. Lo scopo dello studio qui presentato era di indagare gli adattamenti psicofisiologici riscontrati tanto durante le singole sedute di stimolazione bilaterale quanto al termine dell’intero protocollo terapeutico finalizzato al trattamento del lutto. A tutt’oggi, hanno preso parte allo studio quattro donne. A seguito di una preliminare valutazione psicologica (eventuale presenza di traumi infantili, di sintomi associati al trauma attuale, al lutto complicato, a esperienze dissociative, all’ansia di stato e di tratto), è avvenuta la fase di intervento psicoterapeutico EMDR. Durante le sedute sono stati raccolti parametri fisiologici (frequenza cardiaca, variabilità della frequenza cardiaca, cortisolo salivare) e psicologici (unità di disturbo soggettivo, validità della cognizione positiva e livelli di ansia di stato). Al termine dell’intero percorso terapeutico è stata rivalutata la sintomatologia psicologica. I risultati finora ottenuti sembrano suggerire che la stimolazione bilaterale determini alla fine di una singola seduta: (i) una riduzione dell’ansia di stato e del disagio somatico ed emotivo; (ii) una riduzione della frequenza cardiaca associata ad un incremento del tono vagale; (iii) una riduzione delle concentrazioni di cortisolo salivare. Al termine dell’intero trattamento è stata riscontrata: (i) la totale assenza di sintomatologia psicologica associata al trauma; (ii) una riduzione efficace dell’attivazione neurovegetativa e neuroendocrina di stress.
In conclusione, questi risultati preliminari sembrano indicare che la remissione della sintomatologia trauma-correlata ottenuta attraverso la terapia EMDR possa essere attribuita alla sua capacità di modulare efficacemente l’attivazione neurovegetativa e neurendocrina di stress. The loss of a loved one is a painful and stressful event that requires the adaptation to a new reality. Consequently emotional, behavioral, cognitive and somatic reactions occur, whose type, onset, duration and intensity are various. In most cases acute reactions tend to resolve over time, but, if they are intense and prolonged, they can lead to mental and physical problems. The psychotherapeutic approach of Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) aims to desensitize and reprocess the traumatic event. The purpose of this study was to investigate the psychophysiological adaptations found both during a single bilateral stimulation session and at the end of the entire therapeutic protocol designed for the treatment of bereavement. To date, four women took part in the study. After a preliminary psychological assessment (eventual presence of childhood trauma, symptoms associated with the current trauma, complicated bereavement, dissociative experiences, state and trait anxiety), there is the EMDR therapeutic intervention phase. During the sessions, physiological (heart rate, heart rate variability, salivary cortisol) and psychological parameters (subjective disturbance unit, validity of positive cognition and state anxiety levels) were collected. The psychological assessment was re-conducted at the end of the entire therapeutic path. Results suggest that bilateral stimulation causes at the end of a single session: (i) a reduction in state anxiety levels and in somatic and emotional distress; (ii) a reduction in heart rate associated with an increased vagal tone; (iii) a reduction in cortisol concentrations. Furthermore, the absence of psychological symptoms associated with the trauma and an effective reduction of the autonomic and neuroendocrine stress activation were found at the end of the treatment. In conclusion, these preliminary results seem to indicate that the remission of trauma-related symptoms obtained through EMDR therapy can be attributed to its ability to effectively modulate the neurovegetative and neurendocrine stress activation. |
Appears in Collections: | Psicobiologia e Neuroscienze Cognitive, Tesi di laurea magistrale |
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