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dc.contributor.authorRusso, Paolo-
dc.date.accessioned2021-09-16T06:50:51Z-
dc.date.available2021-09-16T06:50:51Z-
dc.date.issued2019-12-
dc.identifier.issn2038-8411-
dc.identifier.urihttps://hdl.handle.net/1889/4455-
dc.description.abstractLo studio esamina le dinamiche di traduzione dall’opera Cesare in Egitto di Ballani e Curci (Napoli 1797) al ballo di Gioia (1807, 1809) e viceversa dal ballo all’opera di Andrioli e Paganini (Torino 1814) sullo sfondo delle pratiche di celebrazione di Napoleone in Italia. Grazie al ballo di Gioia, l’opera recupera le situazioni tensive e terribili della drammaturgia italiana riformata ma le declina in uno spettacolo sostanzialmente improntato alla poetica francese dove il classicismo napoleonico aveva riaffermato la scissione tra valore melodico e valore drammatico.en_US
dc.language.isoItalianoen_US
dc.rightsAttribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 Internazionale*
dc.rights.urihttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/*
dc.titleDall'opera al ballo e ritorno: Cesare in Egitto nell'Italia napoleonicaen_US
dc.typeArticleen_US
Appears in Collections:2019, Dossier 5. Gli archivi del corpo

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