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https://hdl.handle.net/1889/4406
Full metadata record
DC Field | Value | Language |
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dc.contributor.advisor | Errera, Andrea | - |
dc.contributor.author | Ganga, Maria Cristina | - |
dc.date.accessioned | 2021-06-09T13:23:14Z | - |
dc.date.available | 2021-06-09T13:23:14Z | - |
dc.date.issued | 2021 | - |
dc.identifier.uri | https://hdl.handle.net/1889/4406 | - |
dc.description.abstract | Questa ricerca si propone di ricostruire la storia giuridica della Corporazione degli Orefici di Parma, attraverso i propri statuti e gli atti normativi che hanno caratterizzato la vita istituzionale dell’Arte dal XVI al XVIII secolo. L’abbondanza delle fonti, di cui due inedite, ha consentito di condurre un’articolata analisi delle fonti statutarie, cronologicamente collocabili nel XVI, XVII e XVIII secolo: la disciplina dell’Arte è stata quindi considerata in ottica diacronica ed evolutiva, il che ha agevolato un’ampia riflessione sugli aspetti specifici dell’Arte (ossia le istituzioni, l’amministrazione della giustizia, il lavoro subordinato e la qualità dei manufatti e le pratiche fraudolente). Dalle riflessioni sui nuclei fondamentali della vita corporativa interessati dagli interventi normativi che si sono succeduti è emerso come, nel corso del tempo, alcuni aspetti siano sostanzialmente rimasti uguali a loro stessi, tenacemente ancorati a un’idea di indispensabilità dell’istituzione corporativa per la vita pubblica, mentre altri siano stati oggetto di interventi legislativi sia da parte dell’Arte stessa, che dell’istituzione politica che ha, di volta in volta, rappresentato il substrato nel quale la Corporazione si è svolta, anche e soprattutto quando lo Stato si è proposto di fare a meno di una forma di vita associata, quale la Corporazione, in vita da oltre cinquecento anni. Il Settecento ha rappresentato per l’esistenza dell’istituzione corporativa un momento bifasico, intuibile soprattutto dalle ultime due fonti normative oggetto di analisi: se, nella sua prima fase si scorge il tentativo di reinventarsi, soprattutto grazie all’intervento del potere pubblico, solo pochi anni dopo, nella fase successiva – rappresentata dalla seconda dominazione francese sul Ducato di Parma – si rileva come lo stesso potere pubblico, abbia tentato, con scarso successo, di smantellare quanto fatto fino a quel momento, in attuazione della politica liberale voluta e intrapresa da Napoleone in Francia. | en_US |
dc.language.iso | Italiano | en_US |
dc.publisher | Università degli Studi di Parma. Dipartimento di Giurisprudenza, studi politici e internazionali | en_US |
dc.relation.ispartofseries | Dottorato di ricerca in Scienze giuridiche | en_US |
dc.rights | © Maria Cristina Ganga, 2021 | en_US |
dc.subject | Statuti | en_US |
dc.subject | Corporazioni | en_US |
dc.subject | Orefici | en_US |
dc.title | Regole d’oro: la Corporazione degli Orefici di Parma dal XVI al XVIII secolo | en_US |
dc.type | Doctoral thesis | en_US |
dc.subject.miur | IUS/19 | en_US |
Appears in Collections: | Giurisprudenza. Tesi di dottorato |
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Tesi dottorato GANGA .pdf | Doctoral thesis | 1.49 MB | Adobe PDF | View/Open |
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