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Title: Il tardogotico estense tra critica e mercato dell’arte
Authors: Guerzi, Chiara
Issue Date: Dec-2017
Publisher: Dipartimento DUSIC, Università di Parma
Document Type: Article
Abstract: Nel contributo si discutono alcuni casi di dispersione del patrimonio culturale del tardogotico ferrarese e si indaga, da un lato, il percorso collezionistico e di mercato vissuto da tali manufatti tra Otto e Novecento, sino all‟approdo nelle attuali sedi, dall‟altro, più in generale, il contesto culturale cittadino e le ragioni che hanno contribuito al grave depauperamento del tessuto storico-artistico prerinascimentale. Questa perdita di opere d‟arte è dovuta all‟imperare di un gusto per le opere dei secoli d‟oro della cosiddetta Officina ferrarese, ma anche alla distruzione di importanti siti e contesti del Medioevo estense avvenuta già nel corso del Sei e del Settecento. In netta controtendenza e in anticipo sui tempi, in quanto a monte della storica Mostra della pittura ferrarese del 1933 (capitolo determinante per l‟avviarsi della rivalutazione degli artisti attivi agli “albori del Rinascimento”), dovrà essere citato il percorso di studio, presso l‟ateneo bolognese, del giovane Filippo de Pisis e la sua ancora più precoce attività di pubblicista. Uno dei pochi momenti di risarcimento alla limitata sensibilità mostrata dalla città verso i propri “primitivi” sarà, nella seconda metà del Novecento, l‟opera di acquisti per la propria collezione messa in atto dalla Cassa di Risparmio di Ferrara. In the present contribution are examined some cases of the dispersion of the Ferrarese historic and artistic heritage of the late-gothic age and the pedigrees of these works of art in the 19th and 20th centuries till their arrival to the present day locations. In more general sense are analysed the cultural climate of Ferrara and the reasons for this heavy impoverishment of the artistic contexts of the age preceding the Renaissance one. This loss of the works of art is due to the dominating taste for the golden ages of the so-called Officina ferrarese and, also, to the destruction or dismantling yet during the 17th and 18th centuries of the waste majority of the Medieval Ferrarese monumental complexes. In clear countertendency and anticipating the times (as long before the legendary exhibition Mostra della pittura ferrarese – Exhibition of the Ferrarese painting – of 1933, the determinant factor to revaluate the pre-Renaissance artist of the school of Ferrara), must be considered the scholarly career at the Bologna University of the young Filippo de Pisis and his much more precocious journalistic activity relative to the themes here examined. One of the rare moments of the partial compensation to this limited sensibility of Ferrarese milieu to the proper “primitives” is the worthy activity in acquisition of the works of art by the local Bank – the Cassa di Risparmio di Ferrara in the second half of the 20th century.
Appears in Collections:2017, VIII, 1, Mercato. Operatori, strumenti e luoghi nell'Italia del Novecento

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