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https://hdl.handle.net/1889/4335
Title: | Correlati psicobiologici della terapia EMDR nel trattamento del lutto : un case study |
Other Titles: | Psychobiological correlates of EMDR therapy in the treatment of bereavement : a case study |
Authors: | Gambetta, Sara |
Issue Date: | 26-Mar-2021 |
Publisher: | Università di Parma. Dipartimento di Medicina e Chirurgia |
Document Type: | Master thesis |
Abstract: | La perdita di una persona amata crea inevitabilmente in chi resta un distress emotivo difficile da affrontare e, in certi casi, la mancata elaborazione di tale evento traumatico può aumentare il rischio di sviluppo non solo di psicopatologia ma anche di disturbi psicosomatici. Tuttavia, la terapia EMDR, Eye Movement Desensitization and Reprocessing, intervenendo con la stimolazione bilaterale sul trauma e sulla sua rielaborazione, potrebbe essere in grado di ridurre tali rischi. Dalla letteratura apprendiamo che la terapia EMDR sembra essere in grado di ridurre non solo la sintomatologia psicologica trauma-correlata ma anche moderare l’attivazione neurovegetativa e neuroendocrina durante la rievocazione dell’evento e ristabilire l’equilibrio della bilancia simpato-vagale con effetti sia in acuto che a lungo termine. In questo studio abbiamo pertanto investigato gli effetti acuti della stimolazione bilaterale e gli effetti a lungo termine dell’EMDR sulla sintomatologia psicofisiologica trauma-correlata nel trattamento del lutto. È stata pertanto arruolata una donna di 36 anni in lutto acuto. La paziente ha completato il protocollo EMDR in cinque sedute e la stimolazione bilaterale è stata eseguita dalla seconda alla quarta seduta di terapia. Prima dell’intervento è stata valutata la sintomatologia psicologica associata all’evento (sintomi associati al trauma, al lutto complicato, a esperienze dissociative, all’ansia di stato e di tratto). Durante l’intervento EMDR sono stati valutati parametri autonomici (frequenza cardiaca e sua variabilità), neuroendocrini (cortisolo salivare) e psicologici (unità di disturbo soggettivo (SUD), validità della cognizione (VOC), ansia di stato). Nella fase di post-intervento è stata rivalutata la sintomatologia psicologica. I risultati sembrano indicare che la stimolazione bilaterale abbia prodotto: (i) riduzione dei livelli di ansia di stato al termine delle singole sedute (ii) riduzione della frequenza cardiaca, favorendo un incremento del tono vagale (iii) riduzione dei livelli di cortisolo al termine della stimolazione. Infine, la terapia EMDR al termine del trattamento sembra abbia determinato: (i) riduzione dei sintomi psicologici associabili all’evento; (ii) riduzione della frequenza cardiaca e incremento della variabilità della frequenza cardiaca in condizioni basali; (iii) riduzione dei livelli di cortisolo in condizioni basali. In conclusione, la graduale riduzione dei sintomi psicologici, della risposta neurovegetativa e neuroendocrina al richiamo del target e al termine della terapia sembrano suggerire che l’EMDR possa essere un efficace approccio terapeutico sia nella prevenzione che nel trattamento della patologia trauma-correlata. The loss of a loved one inevitably causes emotional distress. Difficulties to deal with and, in some cases, failure to process this traumatic event can increase the risk of developing not only psychopathology but also psychosomatic disorders. However, EMDR therapy, Eye Movement Desensitization and Reprocessing, targeting the trauma and its reprocessing through bilateral stimulation, may be able to reduce these risks. Some studies showed that EMDR therapy seems to reduce trauma- related psychological symptoms, and also to moderate the neurovegetative and neuroendocrine activation typically observed during trauma recall and restore the cardiac sympatho-vagal balance with acute and long-term effects. Thus, in this study, we investigated the acute effects of bilateral stimulation and the long-term effects of EMDR on trauma-related psychophysiological symptoms in the treatment of bereavement. A 36-year-old woman in acute bereavement was recruited. The patient completed the EMDR protocol in five sessions and bilateral stimulation was performed from the second to the fourth therapy session. During the pre-intervention phase, psychological symptoms associated with the event were assessed (symptoms associated with trauma, complicated grief, dissociative experiences, state and trait anxiety). During the EMDR sessions, autonomic (heart rate and its variability), neuroendocrine (salivary cortisol) and psychological (subjective unit of disturbance (SUD), validity of cognition (VOC), state anxiety) parameters were evaluated. During the post-intervention phase, psychological symptoms were re-assessed. The results suggest that EMDR therapy provoked: (i) a reduction in state anxiety levels at the end of every single session; (ii) a reduction in heart rate and an increase in vagally-mediated heart rate variability; (iii) a reduction in cortisol levels at the end of the stimulation. Moreover, at the end of the five-session treatment we observed: (i) an improvement in psychological symptoms; (ii) decreased heart rate and increased vagally-mediated heart rate variability; (iii) lower basal cortisol levels. In conclusion, the gradual improvement of psychological symptoms, neurovegetative and neuroendocrine responses during target recall and at the end of therapy suggests that EMDR may be an effective therapeutic approach, both in the prevention and treatment of trauma-related pathology. |
Appears in Collections: | Psicobiologia e Neuroscienze Cognitive, Tesi di laurea magistrale |
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