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dc.contributor.advisorCorsano, Paola-
dc.contributor.authorVillani, Eleonora-
dc.date.accessioned2021-04-07T12:52:55Z-
dc.date.available2021-04-07T12:52:55Z-
dc.date.issued2021-04-09-
dc.identifier.urihttps://hdl.handle.net/1889/4252-
dc.description.abstractCon l’espressione “orientamento al futuro” si intendono idee, pensieri e sentimenti che gli individui rivolgono verso il proprio futuro, includendo anche la capacità di immaginare diverse possibili alternative. L’adolescenza costituisce un periodo della vita in cui ogni persona sviluppa le capacità ed i requisiti per affrontare le responsabilità dell’età adulta e dove è importante riuscire a definire un’immagine di sé sempre più integrata, rivolta verso la vita a venire. Alla luce dell’importanza rivestita dal tema dell’orientamento al futuro in adolescenza, si è svolta una rassegna sistematica con lo scopo di organizzare gli studi focalizzati sull’orientamento al futuro in adolescenti tra i 12 e i 18 anni. Si è inoltre voluto individuare quali componenti del costrutto possano costituire un fattore di protezione o di rischio per il benessere dell’adolescente. Dall’analisi della letteratura è emerso che l’orientamento al futuro è stato studiato da diverse prospettive, nello specifico si tratta del Modello a Tre Processi, di quello della Prospettiva Temporale e della prospettiva teorica dei Sé Possibili. Tale costrutto è stato indagato attraverso molteplici strumenti e in popolazioni differenti. Inoltre è stato rilevato che l’orientamento al futuro, indagato in adolescenti sia a sviluppo tipico sia atipico e in contesti socio-culturali differenti, è associato a variabili di tipo protettivo, come il supporto familiare percepito, il successo scolastico, la carriera lavorativa e a una diminuzione dei comportamenti “a rischio”. E’ stata infine evidenziata la necessità di incrementare lo studio del costrutto in popolazioni a rischio in ambito scolastico, quali ad esempio i ragazzi con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). La presente tesi è stata quindi articolata in tre studi. Nel primo studio si è indagato l’orientamento al futuro in un gruppo di adolescenti a sviluppo tipico di età compresa tra i 12 e i 15 anni. Nello specifico si è approfondito la relazione tra l’orientamento al futuro e alcune variabili evidenziate dalla letteratura come significative per proiettarsi positivamente nel futuro: la percezione di sé in ambito familiare e scolastico, l’autostima e l’auto-efficacia, intesa come la capacità di esercitare un controllo sull’ambiente circostante, e il rendimento scolastico. A partire da una prospettiva teorica multidimensionale lo scopo del presente lavoro è stato quello di esplorare diverse dimensioni dell’orientamento al futuro e di indagare la natura delle speranze e delle paure verso il futuro, insieme alle rappresentazioni di sé attese e temute per la vita a venire. Il tema dell’orientamento al futuro è stato pertanto indagato per mezzo di tre diversi strumenti, riconducibili ai tre diversi modelli teorici di riferimento sopra descritti. I risultati hanno evidenziato che gli adolescenti con una prospettiva temporale del passato in termini positivi mostrano anche una visione più rosea del futuro; gli adolescenti con una visione negativa della propria vita a venire, correlata ad una prospettiva temporale di passato negativo, tendono anche a vivere il presente in modo fatalistico. Inoltre i risultati ottenuti hanno confermato che possedere una buona stima di sé sia a livello globale sia a livello scolastico e familiare, associata a una buona fiducia circa le proprie capacità di poter avere successo e a un buon rendimento scolastico, può creare le condizioni per cui un adolescente è in grado di immaginare un futuro positivo per sé stesso. Inoltre è stato riscontrato che le tematiche principali delle paure e delle speranze verso il futuro, così come le rappresentazioni di sé attese e temute per la vita a venire, si riferiscono alle principali aree di investimento degli adolescenti, in particolare la scuola. Nel secondo studio si è indagato l’orientamento al futuro in alcuni ragazzi adolescenti con DSA, di età compresa tra gli 11 e i 14 anni e in relazione alle medesime variabili riportate sopra, mantenendo una prospettiva multidimensionale. Anche gli strumenti utilizzati sono gli stessi del primo studio. L’obiettivo è stato quello di ampliare la ricerca sull’orientamento al futuro in una popolazione di adolescenti specifica, i ragazzi con DSA, che potrebbe essere maggiormente a rischio. In questo studio si sono confrontati ragazzi con DSA e adolescenti a sviluppo tipico in merito all’orientamento al futuro e alla relazione tra questo e variabili significative. Dai risultati ottenuti è emerso che gli adolescenti con DSA con una visione positiva del passato sono gli stessi ad avere una visione più promettente del futuro; è stato anche evidenziato che una visione negativa del futuro è influenzata da una tendenza a vivere in maniera più fatalistica il presente. Inoltre in questo gruppo una buona stima di sé sia a livello globale sia in relazione ad alcuni importanti domini della propria vita come il contesto familiare e quello scolastico, associata a una buona fiducia circa le proprie capacità di poter avere successo, può far sì che un adolescente sia in grado di immaginare un futuro roseo per sé stesso. Nel confronto tra i due gruppi, gli adolescenti con DSA si caratterizzano per avere un rendimento scolastico più basso e una scarsa autostima scolastica rispetto ai loro coetanei, mantenendo tuttavia un’autostima globale e un senso di auto-efficacia non differenti a quelli dei ragazzi a sviluppo tipico. Non si sono riscontrate delle differenze significative tra i due gruppi di adolescenti per quanto riguarda la visione positiva o negativa del futuro. Le tematiche delle paure e delle speranze, nutrite dagli adolescenti con DSA, verso il futuro, e le rappresentazioni di sé attese e temute rivolte al futuro, ruotano intorno ai più importanti domini di interesse in età adolescenziale. Infine nel terzo studio si è utilizzato un questionario creato ad hoc rivolto ai genitori di figli di età compresa tra gli 11 e i 14 anni con DSA, per esplorare i pensieri e gli aspetti emotivi che possono essere riconducibili alla dimensione dell’orientamento al futuro nel momento in cui i genitori si confrontano con i loro figli. I risultati hanno evidenziato che per i genitori è importante confrontarsi con i loro stessi figli circa il futuro, ma che questo avviene raramente su iniziativa degli adolescenti. Quando i genitori pensano al futuro dei figli, provano più frequentemente paura e ansia; inoltre quasi due terzi dei genitori non condividono l’idea che i ragazzi con DSA possano avere meno opportunità a livello globale rispetto gli altri adolescenti senza DSA, tuttavia pensano che la presenza di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento possa ridurre le opportunità di lavoro.en_US
dc.language.isoItalianoen_US
dc.publisherUniversità degli Studi di Parma. Dipartimento di Discipline umanistiche, sociali e delle imprese culturalien_US
dc.relation.ispartofseriesDottorato di ricerca in Psicologiaen_US
dc.rights© Eleonora Villani, 2021en_US
dc.subjectOrientamento al futuroen_US
dc.subjectAdolescenzaen_US
dc.subjectDisturbo Specifico dell’Apprendimentoen_US
dc.subjectAutoefficaciaen_US
dc.subjectAutostimaen_US
dc.title"Chi sarò da grande?" L’orientamento al futuro in adolescenti a sviluppo tipico e con Disturbo Specifico dell’Apprendimentoen_US
dc.typeDoctoral thesisen_US
dc.subject.miurM-PSI/04en_US
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