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dc.contributor.advisorLeonardi, Fabio-
dc.contributor.advisorRosa, Jessica-
dc.contributor.authorBuffi, Giulia-
dc.date.accessioned2020-11-19T17:41:23Z-
dc.date.available2020-11-19T17:41:23Z-
dc.date.issued2020-11-11-
dc.identifier.urihttps://hdl.handle.net/1889/4185-
dc.description.abstractAd oggi, è appurato che cani e gatti, come l’uomo, presentino percorsi neurofisiologici e meccanismi patogenetici responsabili dell’attivazione del dolore. La gestione del dolore negli animali da affezione, pertanto, è diventata una componente essenziale delle cure veterinarie. Tuttavia, però, il dolore è spesso un segno clinico trascurato per la difficoltà nel riconoscerne e quantificarne la presenza, oltre che classificarne l’origine. Per questo motivo, nel tentativo di facilitare il riconoscimento di uno stato algico, sono state elaborate e testate numerose scale del dolore che permettono una valutazione semi quantitativa dell’intensità del dolore considerando le modificazioni fisiologiche e le risposte agli stimoli e alle manipolazioni. I farmaci che possono essere utilizzati in medicina veterinaria per il trattamento del dolore sono molteplici. Gli oppioidi, grazie al loro meccanismo d’azione, al margine di sicurezza e alla loro versatilità, sono attualmente i più utilizzati. Gli oppioidi agiscono su tre livelli: inibiscono la trasmissione nel corno dorsale, inibiscono gli afferenti somatosensoriali nella porzione sopraspinale e attivano le vie inibitorie discendenti. Presentano, però, diversi effetti collaterali. La terapia cronica con analgesici oppioidi, inoltre, potrebbe paradossalmente indurre o sensibilizzare i pazienti al dolore acuto, una condizione definita “iperalgesia indotta da oppioidi”. L’OHI (Opioid-induced Hyperalgesia) si presenta principalmente in pazienti che ricevono terapie a base di oppioidi per periodi prolungati. L’obiettivo di questo elaborato è riportare dati bibliografici a sostegno della tesi che l’OHI si presenta anche in medicina veterinaria e di fornire nozioni su terapie analgesiche alternative che, talvolta, sono trascurate. Altri farmaci analgesici, come gli α2 agonisti, la ketamina e gli anestetici locali, o terapie alternative, come l’ago puntura o i cannabinoidi, infatti, possono contribuire al raggiungimento di un’analgesia multimodale che permette la riduzione o l’eliminazione della somministrazione di oppioidi e, quindi, degli effetti collaterali correlati.en_US
dc.description.abstractIt has been well demonstrated that dogs and cats, such as humans, have neurophysiological pathways and pathogenetic mechanisms responsible for the activation of pain. The management of pain in pets, therefore, has become an essential component of veterinary practice. Nevertheless, pain is often a clinical sign that is neglected because of the difficulty in recognizing and quantifying its existence, as well as locating its origin. For this reason, in attempt to facilitate the diagnosis of pain, numerous pain scales have been tested. These scales allow to perform a semi-quantitative evaluation of pain intensity considering physiological changes and responses to nociceptive stimuli and manipulations. There are many drugs that can be used in veterinary medicine for the treatment of pain. Opioids are currently the most used because of for their mechanism of action, safety and versatility. Opioids act on three levels: they suppress transmission in the dorsal horn, inhibit somatosensory afferents in the supraspinal portion and activate the descending inhibitory pathways. Nevertheless, they have several side effects. Moreover, chronic therapy with opioid could paradoxically induce or sensitize patients to acute pain, a condition called "opioid-induced hyperalgesia". The OHI (Opioid-induced Hyperalgesia) occurs mainly in patients who receive opioid therapies for prolonged periods. Furthermore, OHI has also been recorded in patients underwent surgical procedures. The aim of the present work is to report bibliographic data to support the thesis that the OHI also occurs in veterinary medicine and to provide notions of alternative analgesic therapies that are sometimes overlooked. Other analgesic drugs, such as α2 agonists, ketamine and local anesthetics, or alternative therapies, such as acupuncture or cannabinoids, may contribute to perform a multimodal analgesia that reduces or eliminates the administration of opioids and, therefore, related side effects.en_US
dc.language.isoItalianoen_US
dc.publisherUniversità di Parma. Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarieen_US
dc.relation.ispartofseriesTesi di laurea magistrale in Scienze Medico-Veterinarieen_US
dc.rights© Giulia Buffi, 2020en_US
dc.rights.urihttp://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/it/*
dc.subjectHyperalgesiaen_US
dc.subjectOpioiden_US
dc.subjectOHIen_US
dc.subjectAnalgesia opioid-freeen_US
dc.titleIperalgesia da oppioidi e analgesia "opioid-free" nel cane e nel gattoen_US
dc.title.alternativeOpioid-induced hyperalgesia and opioid-free analgesia in dog and caten_US
dc.typeMaster thesisen_US
dc.subject.miurVET/09en_US
Appears in Collections:Scienze medico-veterinarie

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