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Titolo: Indagine epidemiologica di Leishmania infantum in Italia
Titoli alternativi: Canine leishmaniosis (Leishmania infantum) in Italy: a survey
Autori: Moschi, Anna
Data: 15-ott-2020
Editore: Università di Parma. Dipartimento di Scienze medico-veterinarie
Document Type: Master thesis
Abstract: La leishmaniosi è una malattia trasmessa da vettori, quali i flebotomi, che affligge vari animali tra cui il cane, il gatto e l’uomo, ed è causata dal protozoo Leishmania infantum. Controllare la diffusione di questa parassitosi è importante per limitare i casi sia nel cane di CanL che nell’uomo, visto il suo carattere zoonotico. A questo proposito è stato formulato un questionario per inquadrare l’andamento epidemiologico in Italia secondo quanto riportato dai medici veterinari e il comportamento che questi hanno nei confronti di un cane esposto, infetto e malato. Il questionario on-line, composto da 23 domande, è stato mandato a 3227 e-mail di medici veterinari. Con un numero di risposte pari a 456, e quindi 14,3% di tasso di risposta, solo l’11,2% non ha diagnosticato casi di Leishmania nella propria struttura nell’ultimo anno, 2019, mentre il restante 88,2% ne ha confermati da 1 a 5, fino a sopra 20 casi. Per la diagnostica il 96,7% dei medici veterinari si affida alla sierologia, principalmente attuata da un laboratorio esterno. Come principi attivi maggiormente utilizzati nel trattamento ritroviamo il glucantime con allopurinolo (57,5%). Per quanto riguarda i cani esposti non è stata riscontrata una uniformità nel comportamento, in quanto il 19% dei medici veterinari tratta l’animale, andando contro le linee guida per la leishmaniosi canina. La profilassi è compresa in un periodo tra marzo e novembre. È stato trattato anche l’argomento del vaccino, in cui si evidenzia una preferenza per un prodotto che non porta ad effetti collaterali, non interferisce con la sierologia e ha pochi richiami. L’epidemiologia di L. infantum mostra come secondo la percezione del medico veterinario, la malattia stia aumentando nelle aree considerate un tempo non – endemiche, quale il nord Italia. Si è parlato infine dei piani di controllo regionali, non conosciuti abbastanza dai medici veterinari, come mostra la percentuale del 66,5% per i voti negativi.
Leishmaniasis is a disease transmitted by vectors, such as sand flies, which afflicts various animals including dogs, cats and humans, and it is caused by the protozoan Leishmania infantum. Supervising the spread of this parasitosis is important to limit cases both in dogs and in humans, given its zoonotic character. In this regard, a questionnaire has been formulated to frame the epidemiological trend in Italy as reported by veterinarians and the behavior that they have towards an exposed, infected and sick dog. The online questionnaire, consisting of 23 questions, was sent to 3227 veterinary e-mails. With a number of responses equal to 456, and therefore a 14.3% response rate, only 11.2% did not diagnose Leishmania cases in their facility in the last year of 2019, while the remaining 88.2% did confirmed from 1 to 5, up to over 20 cases. For diagnostics, 96.7% of veterinarians rely on serology, mainly carried out by an external laboratory. As active substance most used in the treatment, we find glucantime with allopurinol (57.5%). As for the exposed dogs, no uniformity in behavior was found, as 19% of medical doctors treat the animal, going against the guidelines for canine leishmaniasis. Prophylaxis is included in a period between March and November. The topic of the vaccine was also dealt with, which highlights a preference for a product that does not lead to side effects, does not interfere with serology and has few recalls. The epidemiology of L. infantum shows how according to the perception of the veterinarian, the disease is increasing in areas that were once considered non-endemic, such as northern Italy. At last, there was talk of regional control plans, not well known enough by veterinarians, as shown by the percentage of 66.5% for negative votes.
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