Please use this identifier to cite or link to this item: https://hdl.handle.net/1889/3984
Title: Untitled (svjetlosni štafelaj, light easel)
Authors: Motika, Antun
Editors: Benčić, Branka
Issue Date: 1-Apr-2020
Document Type: Animation
Abstract: Nel tentativo di trovare una “via d’uscita” dalla pittura e di riuscire a rappresentare “l’oscillazione della materia” Antun Motika ha cercato di avvicinarsi a quella che Laszlo Moholy-Nagy aveva evidenziato come “cultura della luce”. In particolare Anton Motika era affascinato costantemente dall’ossessione per la “luce pura”, che ha caratterizzato in differenti forme la sua produzione artistica. I suoi esperimenti con la luce danno una forma alla sua idea di pittura liquida. Il principale punto di svolta dalla ricerca pittorica è avvenuto proprio attraverso i suoi esperimenti lumino-cinetici. I quaderni di Motika contengono molti schizzi e proposte di diversi dispositivi di illuminazione, come ad esempio light easel [cavalletto di luce], e di differenti apparecchiature per proiezioni, assieme a numerosi appunti per idee utopiche e immaginarie che rimarrano poi tali, progetti di opere mai realizzate. I quaderni e gli esperimenti di Motika ci guidano al di fuori dei noti canoni artistici, verso i mutamenti in atto nella cartografia artistica degli anni ´60. Le pagine del suo quaderno evidenziano schizzi di lavori lumino-cinetici, i suoi esperimenti con la luce e le proiezioni, progetti di diversi dispositivi e di modalità per il loro display. Motika ha realizzato le sue proiezioni con apparecchi personalizzati (proiettori per diapositive, diascopi, episcopi, lavagne luminose), applicando su sfondi trasparenti elementi di diverse derivazioni, organiche e inorganiche, quali insetti, piante come in un erbario, pigmenti, resine, liquidi. Attraverso il loro ingrandimento e la proiezione su schermi, ha ottenuto risultati sorprendenti.
Appears in Collections:MoRE - Collezione Progetti

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