Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/1889/3921
Titolo: La legge di Weber applicata ad un compito sensomotorio : nuovi dati
Titoli alternativi: Weber's law and sensorimotor tasks : new results
Autori: Ruggero, Agata Delfina
Data: nov-2018
Editore: Università di Parma. Dipartimento di Medicina e Chirurgia
Document Type: Bachelor thesis
Abstract: La legge di Weber è una legge psicofisica che è stata studiata in relazione ai diversi canali sensoriali. La sua validità è stata indagata da diversi autori anche in compiti di natura sensomotoria. Ganel e collaboratori (2008) individuarono un’aderenza con la legge psicofisica quando il compito era di natura percettiva, mentre osservarono una violazione per il compito di afferramento. Bruno e collaboratori (2016) criticarono alcuni tratti dell’esperimento di Ganel revisionando specifici aspetti del paradigma. I dati osservati da Bruno erano in contrasto con quelli ottenuti da Ganel, evidenziando come la legge di Weber fosse rispettata in entrambi i compiti ma solo per un certo intervallo dimensionale di stimoli. Il nostro primo esperimento si propone di replicare lo studio condotto da Bruno, esaminando in particolare la gamma di stimoli con dimensione più piccola che secondo Bruno manifesta più chiaramente un andamento coerente con la legge di Weber. Nell’esperimento è stato chiesto ai partecipanti di afferrare con una presa di precisione stimoli con dimensione rispettivamente di 5 mm, 10 mm, 20 mm e 40 mm. Il secondo esperimento ha invece una natura più esplorativa: era richiesto ai partecipanti di afferrare tre stimoli target, rispettivamente di 10 mm, 35 mm e 120 mm, utilizzando tre diverse prese (presa di precisione, presa tripode, presa utilizzando l’intera mano). I risultati del primo esperimento indicano che la variabilità cresce in funzione del target, tendendo ad appiattirsi nel passaggio da 20 mm a 40 mm, pertanto l’aderenza alla legge di Weber riguarda solo il primo range di dimensioni. I risultati del secondo esperimento indicano che l’effetto principale di target e presa considerati separatamente è significativo, mentre la loro interazione non lo è. Sarebbe necessario arricchire i dati raccolti per poter trarre delle conclusioni più specifiche.
È visualizzato nelle collezioni:Psicobiologia e Neuroscienze Cognitive, Tesi di laurea magistrale

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