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Title: Lo scopo fa la differenza : uno studio sperimentale sulla relazione tra intenzioni ed azioni
Other Titles: The aim makes the difference : an experimental study on the relation between intentions and actions
Authors: Colaninno, Marco Salvatore
Issue Date: Nov-2019
Publisher: Università di Parma. Dipartimento di Medicina e Chirurgia
Document Type: Bachelor thesis
Abstract: Recenti studi hanno evidenziato che le caratteristiche cinematiche di un'azione vengono modulate dall'intenzione motoria con la quale l’azione viene compiuta. In aggiunta, è stato dimostrato che queste variazioni possono essere riconosciute e utilizzate come indicazioni sufficienti per prevedere l’intenzione motoria sottostante l’azione osservata. Tuttavia, un quesito non ancora affrontato è il seguente: la decodifica delle intenzioni degli altri sulla base della loro cinematica dipende unicamente da quanto questa varia attraverso le diverse azioni, o piuttosto è anche influenzata dalla somiglianza tra il repertorio motorio dell’osservatore e quello di un agente intento ad eseguire l’azione? L’obiettivo del presente studio è stato quello di indagare la relazione tra la somiglianza in termini cinematici tra un’azione eseguita/osservata e la capacità di prevedere l’intenzione della stessa azione in assenza di variabili contestuali. A tal scopo, 21 partecipanti sono stati reclutati per due esperimenti che prevedevano un compito di esecuzione di sequenze motorie, seguito da un compito di osservazione e riconoscimento dell’intenzione di un’azione osservata. In primo luogo, ai partecipanti è stato chiesto di eseguire un movimento di raggiungimento e prensione di un cilindro di legno con il fine di posizionarlo in un target in diverse condizioni sperimentali, caratterizzate da un contesto sociale o non sociale. Nel contesto non sociale, i partecipanti dovevano posizionare l'oggetto in una scatola grande o piccola; tale compito richiedeva un diverso livello di accuratezza nell’esecuzione del movimento. Nel contesto sociale, i partecipanti hanno dovuto mettere l'oggetto nelle mani aperte o semi chiuse di un altro individuo. Sono state analizzate le caratteristiche cinematiche di ogni movimento al fine di individuare eventuali variazioni dei parametri cinematici dell’azione in corrispondenza delle 4 condizioni sperimentali. Successivamente lo stesso gruppo di partecipanti è stato reclutato per un secondo esperimento in cui è stato loro chiesto di osservare e prevedere l'intenzione di un attore che eseguiva in un video-clip una delle azioni da loro precedentemente eseguite. Nel video-clip la fase di posizionamento finale del cilindro era visivamente oscurata e veniva richiesto al partecipante di prevedere l'intenzione motoria osservando la sola fase di raggiungimento e prensione dell’oggetto. Prendendo in esame la somiglianza tra i profili cinematici di ciascun partecipante e l'attore sono stati valutati i suoi possibili effetti sull’accuratezza del riconoscimento dell’intenzionalità motoria con la quale l’azione è messa in atto. I risultati del compito di esecuzione hanno dimostrato come i parametri cinematici di entrambi le fasi di raggiungimento e prensione sono stati influenzati dalle dimensioni dell’obiettivo finale del movimento, evidenziando un movimento più accurato (minore elevazione del braccio) e un’apertura delle dita minore nel caso di un target di piccole dimensioni. La presenza di un contesto sociale invece, ha evidenziato un movimento più lento (velocità minore). Ciò è in linea con una più bassa decelerazione del braccio durante l'avvicinamento all'oggetto. Allo stesso tempo, l'accelerazione del braccio era inferiore nei contesti sociale e non sociale, ma limitatamente al confronto con obiettivi di grandi dimensioni. Gli indici di similarità calcolati tra ogni partecipante e l’attore, tra le curve di movimento relative ai parametri cinematici, hanno evidenziato una correlazione significativa con l’accuratezza nel riconoscimento dell’intenzione motoria, risultata al di sopra del caso in tutte le condizioni seppur con risultati migliori durante la discriminazione dell’intenzione sulla base della differente dimensione del target. Tale risultato suggerisce come il riconoscimento dell’intenzione motoria sia un processo visuo-motorio ed evidenzia il ruolo facilitatorio del livello di risonanza motoria tra attore e osservatore nel processo di comprensione dell’azione.
Recent studies have shown that the cinematic characteristics of an action are modulated by the motor intention with which the action is performed. In addition, it has been shown that these variations can be recognised and used as sufficient indications to predict the underlying motor intent of the observed action. However, one question not yet addressed is the following: the decoding of the intentions of others on the basis of their kinematics depends solely on how much this varies through the different actions, or rather is also influenced by the similarity between the observer's motor repertoire and that of an agent intent on performing the action? The aim of this study was to investigate the relationship between the kinematic similarity between an performed/observed action and the ability to predict the intention of the same action in the absence of contextual variables. To this end, 21 participants were recruited for two experiments involving a task of performing motor sequences, followed by a task of observing and acknowledging the intention of an observed action. First, participants were asked to perform a movement of reach to grasp a wooden cylinder with the aim of placing it in a target under different experimental conditions, characterized by a social or non-social context. In the non-social context, participants had to place the object in a large or small box; this task required a different level of accuracy in the execution of the movement. In the social context, participants had to put the object in the open or semi-closed hands of another individual. The cinematic characteristics of each movement were analysed in order to identify any changes in the cinematic parameters of the action at the 4 experimental conditions. Subsequently, the same group of participants was recruited for a second experiment in which they were asked to observe and predict the intention of an actor performing one of the actions they had previously performed in a video clip. In the video clip, the final positioning phase of the cylinder was visually obscured and the participant was asked to predict motor intent by observing the only stage of reach and grasp of the object. Looking at the similarity between each participant's kinematic profiles and the actor, its possible effects on the accuracy of the recognition of motor intentionality with which the action is carried out were assessed. The results of the execution task showed that the kinematic parameters of both the reach and grasp phases were influenced by the size of the final goal of the movement, highlighting a more accurate movement (less and a smaller finger opening in the case of a small target). The presence of a social context, on the other hand, showed a slower movement (lower speed). This is in line with a lower deceleration of the arm as it approaches the object. At the same time, the acceleration of the arm was lower in social and non-social contexts limited to comparison with large targets. The similarity indices calculated between each participant and the actor, between the motion curves related to the cinematic parameters, showed a significant correlation with the accuracy in the recognition of motor intent, which was above in all conditions, albeit with better results, during the discrimination of intention on the basis of the different size of the target. This result suggests that the recognition of motor intention is a visuo-motor process and highlights the facilitation alierating role of the level of motor resonance between actor and observer in the process of understanding the action.
Appears in Collections:Psicobiologia e Neuroscienze Cognitive, Tesi di laurea magistrale

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