Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/1889/3657
Titolo: Il ruolo del contesto nell’interpretazione di espressioni facciali : uno studio EEG sull’effetto Kuleshov
Titoli alternativi: The role of context in the interpretation of facial expressions : an EEG study on the Kuleshov effect
Autori: Langiulli, Nunzio
Data: 13-lug-2018
Editore: Università degli studi di Parma. Dipartimento di Medicina e Chirurgia
Document Type: Bachelor thesis
Abstract: Le espressioni facciali rivestono una grande importanza per la nostra comprensione degli stati emotivi altrui. Il mondo in cui esperiamo queste espressioni facciali, inoltre, è influenzato da una serie di fattori contestuali che influenzano la nostra valutazione e comprensione degli stati emotivi altrui. Come emerso in molti studi, un metodo efficace per indagare queste influenze sulla nostra percezione è rappresentato dell’Elettroencefalografia (EEG). Attraverso questo strumento molti autori hanno rilevato peculiari risposte cerebrali (ERP) che identificano le diverse fasi di elaborazione di una espressione facciale. Queste fasi di elaborazione posso essere molto precoci (80 ms) con stimoli emotivamente salienti, ma possono prolungarsi anche per molte centinaia di millisecondi dopo lo stimolo (LPP), riflettendo un tipo di elaborazione non più solo percettiva, ma cognitiva. Il modo in cui percepiamo un volto in una situazione contestuale può essere anche messo in luce attraverso la finzione cinematografica ed il montaggio. Il regista Lev Kuleshov sosteneva, infatti, che le informazioni contestuali, presentate attraverso un’inquadratura con una forte valenza emotiva, potevano cambiare significativamente la nostra interpretazione delle espressioni facciali nel film. Con questo studio sperimentale riproponiamo una versione dell’effetto Kuleshov, riproposta già da diversi autori, in cui a due inquadrature di un volto neutro interponiamo una inquadratura di contesto con valenza emotiva (che evocava paura o felicità) oppure con valenza anch’essa neutra. I partecipanti dovevano valutare l’emozione mostrata dall’attore nella sequenza in termini di Valenza, Attivazione e Categorizzazione mentre erano sottoposti ad una registrazione di EEG. I risultati delle risposte esplicite dei partecipanti hanno chiaramente dimostrato la presenza di un effetto significativo in termini sia di Valenza che di Attivazione, quasi esclusivamente nelle femmine. I partecipanti tendevano, inoltre, a categorizzare l'espressione facciale neutra dell’attore con una etichetta emotiva congruente con il contesto. Per quanto riguarda le risposte cerebrali dei partecipanti in seguito alla visione del secondo volto, abbiamo rilevato una modulazione precoce quando il volto era preceduto da contesti con valenza emotiva, dovuta alla maggiore salienza di questi stimoli. Inoltre, abbiamo rilevato la modulazione della componente N400 dovuta alla discordanza percepita dai partecipanti tra l’osservazione del volto neutro e il contesto emotivo che lo ha preceduto e una successiva componente tardiva positiva (LPP) che potrebbe riflettere i processi cognitivi, post percettivi, attraverso i quali attribuiamo al volto neutro una valenza emotiva. I risultati proposti ci indicano che l’effetto Kuleshov potrebbe essere spiegato da un processo cognitivo di attribuzione di aspettative create dal contesto stesso e non da una reale esperienza percettiva ed emotiva del volto.
È visualizzato nelle collezioni:Psicobiologia e Neuroscienze Cognitive, Tesi di laurea magistrale

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