I ricordi sono fotografie che non si possono strappare : "La terapia del ricordo" rivolta a pazienti con morbo di Alzheimer

Abstract

Come argomento di tesi, al termine del percorso di Laurea Magistrale in Psicobiologia e Neuroscienze Cognitive, ho scelto di trattare un progetto ideato dalla Dottoressa Stefania Ceruti, terapeuta presso la Fondazione Istituto “Vismara – De Petri” con sede in San Bassano (CR). Il progetto, chiamato “Terapia del ricordo”, è un metodo di arte terapia rivolto a pazienti con demenza di Alzheimer, che si avvale dell’utilizzo di fotografie per stimolare i ricordi nei malati. Nel mio caso, in particolare, il gruppo era composto da 31 pazienti con demenza medio – grave: 19 donne e 12 uomini di età compresa tra i 68 e i 93 anni. Sono partita dall’analisi della letteratura, studiando la memoria e le sue componenti, oltre che i costrutti, le teorie e le patologie ad essa associate. Successivamente mi sono soffermata sullo studio del Morbo di Alzheimer, analizzandone gli effetti, le cause, le tecniche di indagine e le tipologie di intervento, sia farmacologiche che cognitivo – comportamentali. Come ultimo passaggio ho parlato della mia esperienza presso la Fondazione Vismara, raccontando la vita di reparto e la terapia nello specifico. Ho parlato delle metodologie di intervento e di quale sia l’approccio migliore con le persone anziane, per conquistare la loro fiducia. Inoltre ho riportato alcuni estratti delle sedute per avere validi esempi del funzionamento della terapia: gli argomenti trattati spaziavano dal matrimonio, alla famiglia d’origine, ai viaggi, al mondo del lavoro. Al termine dell’esperienza ho fatto un bilancio sui miglioramenti e sull’effettiva validità della terapia. Essa, per il malato, costituisce un’isola felice nella quale egli può rifugiarsi quando si sente inadeguato e in imbarazzo nell’imparare “cose nuove”. La terapia, inoltre, è una pratica creativa che permette di uscire dall’isolamento sociale, facendo sì che migliorino le capacità mnestiche e linguistiche e le abilità comunicative all’interno del gruppo: questo fa sì che vi siano effetti positivi anche sull’umore e sull’autostima.

As a thesis subject, at the end of the master class in Psychobiology and Cognitive Neuroscience, I chose to talk about a project invented by doctor Stefania Ceruti, a therapist at the Institute “Vismara–De Petri” Foundation, based in San Bassano (Cremona). The project, called “The therapy of remembrance”, is a method of art therapy aimed at patients with Alzheimer Dementia, using photographs in order to stimulate memory in patients. In my particular case, the group consisted of 31 patients with medium to severe dementia: 19 women and 12 men aged between 68 and 93 years. I started from the analysis of literature, studying memory and its components, as well as the constructs, theories and diseases associated with it. Later I focused on the study of Alzheimer's disease, analyzing the effects, causes, investigation techniques and types of intervention, both pharmacological and cognitive-behavioral. As a last step, I told about my experience at the Vismara Foundation, telling about the life in the department and the specific therapy. I told about the methods of intervention and about the best approach with older people, to win their trust. I also reported some extracts from the sessions to show valid examples on how the therapy works: the topics covered ranged from their marriage to their family of origin, to their travels, to their working life. At the end of this experience, I reviewed the improvements and the effective validity of the therapy. For the sick person, it constitutes a happy island in which he can take refuge when he feels inadequate and embarrassed in learning "new things".

Therapy is also a creative practice that allows people to get out of social isolation, making it possible to improve mnestic and linguistic skills and communication skills within a group: this means that there are also positive effects on mood and self esteem.