Please use this identifier to cite or link to this item: https://hdl.handle.net/1889/3293
Full metadata record
DC FieldValueLanguage
dc.contributor.advisorGuerra, Michele-
dc.contributor.authorLepratto, Livio-
dc.date.accessioned2017-05-19T09:07:36Z-
dc.date.available2017-05-19T09:07:36Z-
dc.date.issued2017-03-16-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/3293-
dc.description.abstractIl presente studio intende indagare taluni aspetti finora poco studiati della critica cinematografica cattolica, sul versante italiano e su quello francese, dal 1945 al 1975 circa. Proprio Italia e Francia vengono infatti ad assumere in quei decenni un’autentica funzione di guida e di faro per l’intero mondo cattolico, anche appunto in campo cinematografico. Ad aprire il nostro studio è innanzitutto un’introduttiva indagine incrociata delle principali politiche cinematografiche condotte dai cattolici italiani e francesi. Poi – dopo aver ripercorso i principali interventi dei vari pontefici in ambito cinematografico e le principali posizioni dei cattolici nei confronti del cinema – verranno analizzate e confrontate le maggiori associazioni cattoliche italiane e francesi: un’attenzione particolare verrà rivolta al Centro Cattolico Cinematografico italiano (C.C.C.) italiano e al suo corrispettivo d’oltralpe, il Comité catholique du cinématographe (CCC), poi diventato Centrale catholique du cinéma et de la radio (CCR). Si passerà poi a una disamina dei principali organi di stampa generalista cattolica italiana (tra cui «L’Osservatore Romano») e il confronto con i loro corrispettivi francesi («La Croix»), a cui seguirà un’analisi dei periodici specializzati maggiormente rappresentativi della critica cinematografica cattolica italiana e d’oltralpe. Nell’ambito della stampa cinematografica cattolica francese, uno spazio prioritario verrà riservato al settimanale «Télérama» (1960-), di cui verranno esaminate anche le precedenti versioni: «Radio loisirs» (1947), e poi «Radio Cinéma Télévision» (1950-1960). Ad accomunare tali tre “vite” del periodico in questione vi è, oltre alla discendenza da «Témoignage chrétien», la presenza attiva e tangibile di alcune infaticabili figure, quali Raymond Pichard e Charles Avril (entrambi padri domenicani) e Jean-Pierre Chartier (alias Jean-Louis Tallenay). «Télérama» si presenta inoltre come una delle migliori rappresentanti di quella nuova tendenza cattolica francese fiorita nel secondo dopoguerra, denominata «cinéphilie catholique», di cui la stessa rivista ospiterà – nel corso delle sue tre epoche – diverse riflessioni destinate ad influenzare notevolmente i cattolici italiani, ed aventi firme di tutto prestigio quali quelle di André Bazin, Amédée Ayfre, Henri Agel e Pierre Leprohon. Di un’attenzione particolare godono inoltre – sulle pagine di «Télérama» – taluni ambiti nodali della critica cattolica: il giudizio “morale” dei film, il concetto di cinema educativo, il cinema religioso, la censura, l’erotismo, la concezione di “osceno” e di pornografia. Il dibattito su questi ultimi punti nodali investe anche l’altrettanto cruciale aspetto relativo alla rappresentazione (o, meglio, rappresentabilità) cinematografica del male, o di tematiche alquanto delicate quali la violenza e la morte. Verranno poi proposti alcuni stimolanti itinerari riguardanti la ricezione critica cattolica di fenomeni cinematografici quali il neorealismo, o dell’opera di taluni maestri italiani quali Federico Fellini e Pier Paolo Pasolini. L’analisi di come tutti gli aspetti e fenomeni citati vengano concepiti e accolti dai periodici cattolici francesi ci permetterà inoltre di operare uno stimolante confronto con la trattazione portata avanti – in questi stessi ambiti e in quegli stessi anni – dal versante cattolico italiano: in particolare dal maggior periodico cattolico specializzato quale la «Rivista del Cinematografo», ma anche da riviste e quotidiani cattolici generalisti quali «L’Osservatore Romano» e «Famiglia Cristiana». Confronto che, come vedremo, rivelerà le comunanze ma, soprattutto, le notevoli differenze metodologiche, concettuali e ideologiche esistenti tra il panorama critico cattolico francese e quello italiano.it
dc.description.abstractThe present study intends to investigate certain aspects so far little studied of Catholic film criticism, on the Italian side and on the French one, from 1945 to 1975 approximately. Just Italy and France are in fact to take in those decades an authentic leading role for the whole Catholic world, also precisely in the field of cinema. To open our study is first and foremost an introductory cross-survey of major cinematographic policies conducted by Italian and French Catholics. Then – after having recalled the main interventions of various pontiffs and the main positions of Catholics in respect of cinema – will be analyzed and compared the more Catholic associations in Italy and France: a particular attention will be paid to the Italian Centro Cattolico Cinematografico (C.C.C.) and to its transalpine counterpart, the Comité Catholique du cinématographe (CCC), then became Centrale catholique du cinéma et de la radio (CCR). You will then move on to an examination of the main organs of Italian Catholic generalist press (such as «L’Osservatore Romano») and the comparison with their French counterparts (such as «La Croix»), which will be followed by an analysis of specialized periodicals more representative of Italian and French Catholic film criticism. In the context of the French Catholic film press one priority area will be reserved for the weekly "Télérama" (1960-), which will be examined also in previous versions: «Radio loisirs» (1947), and then «Radio Cinéma Télévision» (1950-1960). To unite these three “screw” of periodical in question there is, in addition to the descendants from «Témoignage chrétien», the active and tangible presence of some tireless figures such as Raymond Pichard and Charles Avril (both Dominican Fathers) and Jean-Pierre Chartier (alias Jean-Louis Tallenay). «Télérama» also comes as one of the best representatives of that new French Catholic trend flourished in the period after the Second world war, called «cinéphilie catholique», of which the same magazine will host – in the course of its three eras – several reflections intended to affect considerably the Italian Catholics, and having the signatures of all prestige such as those of André Bazin, Amédée Ayfre, Henri Agel and Pierre Leprohon. Particular attention also enjoy – on the pages of «Télérama» – certain nodal areas of Catholic criticism: the “moral” judgment of films, the concept of educational cinema, religious cinema, censorship, eroticism, the concept of “obscene” and pornography. The debate on these last nodal points invests the equally crucial aspect concerning the representation (or, better, representability) cinematic evil, or issues somewhat delicate as violence and death. Will then be proposed some stimulating itineraries regarding Catholic critical reception of film phenomena such as Neorealism, or the work of certain Italian masters such as Federico Fellini and Pier Paolo Pasolini. The analysis of how all mentioned aspects and phenomena are designed and welcomed by periodic French Catholics will also operate a stimulating confrontation with the discussion carried out – in these same areas and in those same years – by the Italian Catholic side: in particular by the largest Catholic newspaper specialized, «Rivista del Cinematografo», but also by Catholic generalists magazines and newspapers such as «L’Osservatore Romano» and «Famiglia Cristiana». Comparison which, as we shall see, will reveal the commonality, but above all the considerable methodological differences, conceptual and ideological, existing between the Catholic French critical panorama and the Italian one.it
dc.language.isoItalianoit
dc.publisherUniversità degli Studi di Parma. Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Societàit
dc.relation.ispartofseriesDottorato di ricerca in Storia dell'Arte e dello Spettacoloit
dc.rights© Livio Lepratto, 2017it
dc.subjectcinema catholics Italy Franceit
dc.titleLe due vie cattoliche al cinema. Metodologie e itinerari critici tra Francia e Italia dal 1945 al 1975it
dc.title.alternativeThe two Catholic ways to cinema. Methodologies and critical itineraries between France and Italy from 1945 to 1975it
dc.typeDoctoral thesisit
dc.subject.soggettarioCinematografo - Moralità - Italia - 1945-1975it
dc.subject.soggettarioCinematografo - Moralità - Francia - 1945-1975it
dc.subject.miurL-ART/06it
Appears in Collections:Lettere, Arti, Storia e Società. Tesi di dottorato

Files in This Item:
File Description SizeFormat 
Tesi di Dottorato di Livio Lepratto.pdfTesi di Dottorato di Livio Lepratto6.72 MBAdobe PDFView/Open


Items in DSpace are protected by copyright, with all rights reserved, unless otherwise indicated.