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dc.contributor.advisorGallese, Vittorio-
dc.contributor.authorVoscarelli, Emanuela-
dc.date.accessioned2017-03-24T11:11:24Z-
dc.date.available2017-03-24T11:11:24Z-
dc.date.issued2016-11-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/3286-
dc.description.abstractLe emozioni hanno una forte rilevanza sociale e comunicativa. Diversi autori hanno condotto molteplici studi con l’obiettivo di comprenderne le origini, il funzionamento e l’influenza che possono avere nella vita dell’uomo. In funzione relazionale, l’essere umano è dotato della capacità di comprendere le emozioni dell’altro attraverso un meccanismo naturale, probabilmente innato, chiamato empatia; tale meccanismo è molto sfruttato dai media, che attraverso il racconto di storie di vita umane, riescono a travolgere gli spettatori in un mondo di finzione e impregnato di emozioni come quello del cinema. Lo studio condotto nel dipartimento di Neuroscienze dell’università di Parma, aveva lo scopo di indagare un effetto cinematografico, chiamato “Effetto Kuleshov”. Questo effetto deriva da un particolare montaggio, utilizzato per la prima volta dal regista sovietico Lev Kuleshov e più recentemente da Hitchcock, in cui viene associata l’inquadratura di un volto senza espressione ad una scena elicitante una particolare emozione. Ne deriva che lo spettatore ha l’impressione che l’attore comunichi attraverso il viso un’emozione coerente alla scena proposta. Sulla scia dei precedenti tentativi sperimentali di replicare l’effetto e, in particolare, seguendo il paradigma sperimentale utilizzato da Daniel Barratt, è stato condotto un esperimento su 22 partecipanti ai quali venivano proposte 18 sequenze video costruite seguendo il montaggio originale dell’effetto (volto-scena-volto), e si chiedeva loro di classificare l’espressione emotiva del volto dell’attore in termini di arousal e valenza. Inoltre, veniva chiesto ai partecipanti di classificare l’emozione provata dal protagonista, scegliendo tra 7 differenti opzioni (paura, rabbia, disgusto, felicità, tristezza, sorpresa, altro). Dai risultati è emerso che i partecipanti attribuivano ai volti, punteggi di arousal e valenza significativamente diversi, a seconda del contenuto emotivo della scena. Questi risultati confermano la presenza dell’effetto Kuleshov, e quindi del priming emozionale dovuto al contesto, sull’elaborazione di espressioni facciali. Essi, nell’ambito degli studi sulla comprensione emotiva sarebbero inoltre una prova a favore delle teorie contestualiste che sostengono che la comprensione delle emozioni altrui è mediata dal contesto in cui essa è collocata.it
dc.description.abstractEmotions have a great social and communicative relevance. Several authors deeply investigated them aiming to understand their origins and the influence they may have in human life. In a relational function, humans have the ability to understand other's feelings through a natural mechanism, likely innate, called empathy. This mechanism is very exploited by the media, that through human life stories, are able to overwhelm the audience into a surreal world soaked with emotions. The aim of the study conducted at the Department of Neuroscience of the University of Parma, was to investigate a movie effect, called "Kuleshov Effect". This effect comes from a particular editing used for the first time by the Soviet director Lev Kuleshov and more recently by Hitchcock, in which the shot of a neutral face is associated with an emotional scene, giving the effect that the face is looking toward the scene. As a consequence the viewer has the impression that the actor is feeling emotions coherent with the scene. Considering earlier attempts to replicate the effect, and in particular following the experimental paradigm used by Daniel Barratt, 22 partecipants took part to an experiment during which they watched 18 film sequence built in accord with the typical editing of Kuleshov effect (face-scene-face) and they were asked to rate the actor’s face in terms of perceived arousal and valence. The task required also an explicit categorization of the emotion felt by the main character, choosing from 7 different options (fear, anger, disgust, happiness, sadness, surprise, other). The results showed that participants assigned significantly different arousal and valence scores in accord with the emotional content of the scene. This results confirmed the presence of the effect and so, of the emotional priming due to the context on facial expression elaboration. They would also confirm the contextualist theories that argue that the understanding of others’s emotions is mediated by the context in which they are collocated.it
dc.language.isoItalianoit
dc.publisherUniversità di Parma. Dipartimento di Neuroscienzeit
dc.relation.ispartofseriesLaurea magistrale in Psicobiologia e Neuroscienze Cognitiveit
dc.rights© Emanuela Voscarelli, 2016it
dc.subjectemotionsit
dc.subjectprimingit
dc.subjectKuleshov effectit
dc.subjectfacial expressionit
dc.titleL'influenza del contesto sull'elaborazione emotiva dei volti: uno studio sull'effetto Kuleshovit
dc.title.alternativeThe influence of the context on the emotional elaboration of faces: a study on Kuleshov effectit
dc.typeBachelor thesisit
dc.subject.miurM-PSI/02it
Appears in Collections:Psicobiologia e Neuroscienze Cognitive, Tesi di laurea magistrale

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Tesi Kuleshov.pdfStudio sperimentale sull'effetto Kuleshov1.08 MBAdobe PDFView/Open


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