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dc.contributor.advisorFerrari, Pier Francesco-
dc.contributor.authorTalarico, Roberta-
dc.date.accessioned2017-03-20T15:25:12Z-
dc.date.available2017-03-20T15:25:12Z-
dc.date.issued2016-11-03-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/3282-
dc.description.abstractLo studio presentato è stato progettato con lo scopo di esaminare il processamento emotigeno in soggetti affetti dalla Sindrome di Moebius (SM), attraverso l’indagine della risposta del Sistema Nervoso Autonomo (SNA) e delle competenza nel riconoscimento esplicito delle espressioni facciali. La SM è una sindrome congenita rara, il cui interessamento principale riguarda la muscolatura facciale, che risulta deficitaria in seguito a lesioni bilaterali o unilaterali, dei nervi cranici faciale (VII) ed abducente (VI). Tali nervi sono responsabili dell’esecuzione dei movimenti facciali che permettono di esprimere le emozioni tramite il volto. Data la presenza di tale deficit neuromuscolare, l’interesse verso l’indagine del processamento emotigeno in tale sindrome, deriva dalla constatazione del ruolo che la mimica facciale possiede nella comprensione e connessione emotiva con l’altro con cui si interagisce. A partire dalla la scoperta del sistema mirror, gli studiosi sono giunti all’elaborazione della teoria della simulazione, secondo la quale durante l’osservazione di una specifica espressione facciale, tramite i neuroni mirror, si attiva a livello cerebrale il medesimo programma motorio che l’altro sta eseguendo. Ciò permette di comprendere in maniera automatica e diretta quanto osservato, attraverso l’attivazione del meccanismo di risonanza motoria, che interviene nella codifica delle espressioni facciali altrui. In merito a ciò, si è voluto studiare come la privazione di tale processo di risonanza venga a ripercuotersi nell’abilità di riconoscimento delle espressioni facciali emotive, e nei meccanismi di attivazione fisiologica che rappresentano la componente autonomica della risposta a stimolazioni emotigene. Infatti, coloro che non dispongono della funzionalità della muscolatura coinvolta, nello specifico caso quella del volto, non possono simulare ciò che osservano, in quanto non posseggono il programma motorio all’interno del proprio repertorio d’atti. Per tale ragione, per poter verificare come tale mancanza possa influenzare il processamento emotigeno, sono stati elaborati due differenti task, mirati all’indagine delle due componenti d’interesse:  La componente autonomica della risposta elicitata da stimoli di natura emotiva è stata indagata tramite l’imaging termico infrarosso. La termocamera costituisce un innovativo strumento, il cui impiego è in via di espansione nell’ambito di indagine delle emozioni, che consente di rilevare in maniera non invasiva la temperatura corporea. Questo ha permesso di effettuare delle registrazioni ecologiche delle variazione termiche del volto, durante la somministrazione di stimoli emotigeni, sia nei partecipanti affetti dalla SM, che in quelli sani. Il fine di tale rilevazione, è utilizzare il parametro fisiologico della temperatura, come correlato dell’attività del SNA, poiché in seguito all’osservazione di stimoli a carattere emozionale, si verificano variazioni nei livelli di pressione sanguigna, che portano a diminuzione o intensificazione della temperatura. Per tale ragione si è scelto di verificare come la modulazione termica si caratterizza in soggetti che nel corso del processamento di espressioni facciali emotigene, non attivano meccanismi di risonanza e simulazione motoria, a confronto con soggetti che invece posseggono tale meccanismo; la capacità di riconoscimento esplicito delle espressioni emotigene invece, è stata indagata tramite un paradigma comportamentale, con lo scopo di appurare il livello di accuratezza e i tempi di risposta relativi all’identificazione delle differenti emozioni presentate, ponendo a confronto il gruppo sperimentale con quello di controllo. In conclusione, l’obiettivo del seguente studio, è stato constatare eventuali differenze nel processamento emotigeno (esplicito ed autonomico), in soggetti in fase di sviluppo affetti dalla SM, rispetto a soggetti sani della medesima fascia d’età. I dati ottenuti dalle analisi dei dati termici, mostrano come vi sia una differenza nella modulazione autonomica della temperatura tra bambini con SM e bambini sani. Specificatamente i bambini con SM presentano una modesta variazione della temperatura durante l’osservazione di stimoli emotigeni a valenza positiva, negativa e neutra, mentre i bambini sani mostrano una differente modulazione termica in relazione alla valenza positiva e negativa degli stimoli, rispetto agli timoli a contenuto neutro. Per ciò che concerne l’indagine sull’abilità di riconoscimento esplicito delle espressioni facciali, è stato verificato come i due gruppi (sperimentale e di controllo) non differiscano nei tempi di risposta necessari all’identificazione delle emozioni osservate. Tuttavia, è stato rilevato che i soggetti affetti da SM presentano un livello di accuratezza inferiore rispetto ai bambini del gruppo di controllo, commettendo un numero significativamente maggiore di errori nel riconoscimento delle espressioni facciali.it
dc.language.isoItalianoit
dc.publisherUniversità di Parma. Dipartimento di Neuroscienzeit
dc.relation.ispartofseriesLaurea magistrale in Psicobiologia e Neuroscienze Cognitiveit
dc.rights© Roberta Talarico, 2016it
dc.subjectMoebius syndromeit
dc.subjectEmotion recognitionit
dc.subjectFunctional infrared imagingit
dc.subjectAutonomic nervous systemit
dc.titleRisposte del Sistema Nervoso Autonomo a stimoli emotigeni e riconoscimento delle emozioni in bambini affetti da Sindrome di Moebiusit
dc.title.alternativeResponses of Autonomic Nervous System to emotional stimuli and emotion recognition in children with Moebius Syndromeit
dc.typeBachelor thesisit
dc.subject.miurM-PSI/02it
Appears in Collections:Psicobiologia e Neuroscienze Cognitive, Tesi di laurea magistrale

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