Please use this identifier to cite or link to this item: https://hdl.handle.net/1889/3127
Full metadata record
DC FieldValueLanguage
dc.contributor.advisorDaveri, Francesco-
dc.contributor.authorLopreite, Milena-
dc.date.accessioned2016-07-15T15:25:41Z-
dc.date.available2016-07-15T15:25:41Z-
dc.date.issued2016-03-09-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/3127-
dc.description.abstractNegli ultimi anni i modelli VAR sono diventati il principale strumento econometrico per verificare se può esistere una relazione tra le variabili e per valutare gli effetti delle politiche economiche. Questa tesi studia tre diversi approcci di identificazione a partire dai modelli VAR in forma ridotta (tra cui periodo di campionamento, set di variabili endogene, termini deterministici). Usiamo nel caso di modelli VAR il test di Causalità di Granger per verificare la capacità di una variabile di prevedere un altra, nel caso di cointegrazione usiamo modelli VECM per stimare congiuntamente i coefficienti di lungo periodo ed i coefficienti di breve periodo e nel caso di piccoli set di dati e problemi di overfitting usiamo modelli VAR bayesiani con funzioni di risposta di impulso e decomposizione della varianza, per analizzare l'effetto degli shock sulle variabili macroeconomiche. A tale scopo, gli studi empirici sono effettuati utilizzando serie storiche di dati specifici e formulando diverse ipotesi. Sono stati utilizzati tre modelli VAR: in primis per studiare le decisioni di politica monetaria e discriminare tra le varie teorie post-keynesiane sulla politica monetaria ed in particolare sulla cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015) e regola del GDP nominale in Area Euro (paper 1); secondo per estendere l'evidenza dell'ipotesi di endogeneità della moneta valutando gli effetti della cartolarizzazione delle banche sul meccanismo di trasmissione della politica monetaria negli Stati Uniti (paper 2); terzo per valutare gli effetti dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria in Italia in termini di implicazioni di politiche economiche (paper 3). La tesi è introdotta dal capitolo 1 in cui si delinea il contesto, la motivazione e lo scopo di questa ricerca, mentre la struttura e la sintesi, così come i principali risultati, sono descritti nei rimanenti capitoli. Nel capitolo 2 sono esaminati, utilizzando un modello VAR in differenze prime con dati trimestrali della zona Euro, se le decisioni in materia di politica monetaria possono essere interpretate in termini di una "regola di politica monetaria", con specifico riferimento alla cosiddetta "nominal GDP targeting rule" (McCallum 1988 Hall e Mankiw 1994; Woodford 2012). I risultati evidenziano una relazione causale che va dallo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo alle variazioni dei tassi di interesse di mercato a tre mesi. La stessa analisi non sembra confermare l'esistenza di una relazione causale significativa inversa dalla variazione del tasso di interesse di mercato allo scostamento tra i tassi di crescita del PIL nominale e PIL obiettivo. Risultati simili sono stati ottenuti sostituendo il tasso di interesse di mercato con il tasso di interesse di rifinanziamento della BCE. Questa conferma di una sola delle due direzioni di causalità non supporta un'interpretazione della politica monetaria basata sulla nominal GDP targeting rule e dà adito a dubbi in termini più generali per l'applicabilità della regola di Taylor e tutte le regole convenzionali della politica monetaria per il caso in questione. I risultati appaiono invece essere più in linea con altri approcci possibili, come quelli basati su alcune analisi post-keynesiane e marxiste della teoria monetaria e più in particolare la cosiddetta "regola di solvibilità" (Brancaccio e Fontana 2013, 2015). Queste linee di ricerca contestano la tesi semplicistica che l'ambito della politica monetaria consiste nella stabilizzazione dell'inflazione, del PIL reale o del reddito nominale intorno ad un livello "naturale equilibrio". Piuttosto, essi suggeriscono che le banche centrali in realtà seguono uno scopo più complesso, che è il regolamento del sistema finanziario, con particolare riferimento ai rapporti tra creditori e debitori e la relativa solvibilità delle unità economiche. Il capitolo 3 analizza l’offerta di prestiti considerando l’endogeneità della moneta derivante dall'attività di cartolarizzazione delle banche nel corso del periodo 1999-2012. Anche se gran parte della letteratura indaga sulla endogenità dell'offerta di moneta, questo approccio è stato adottato raramente per indagare la endogeneità della moneta nel breve e lungo termine con uno studio degli Stati Uniti durante le due crisi principali: scoppio della bolla dot-com (1998-1999) e la crisi dei mutui sub-prime (2008-2009). In particolare, si considerano gli effetti dell'innovazione finanziaria sul canale dei prestiti utilizzando la serie dei prestiti aggiustata per la cartolarizzazione al fine di verificare se il sistema bancario americano è stimolato a ricercare fonti più economiche di finanziamento come la cartolarizzazione, in caso di politica monetaria restrittiva (Altunbas et al., 2009). L'analisi si basa sull'aggregato monetario M1 ed M2. Utilizzando modelli VECM, esaminiamo una relazione di lungo periodo tra le variabili in livello e valutiamo gli effetti dell’offerta di moneta analizzando quanto la politica monetaria influisce sulle deviazioni di breve periodo dalla relazione di lungo periodo. I risultati mostrano che la cartolarizzazione influenza l'impatto dei prestiti su M1 ed M2. Ciò implica che l'offerta di moneta è endogena confermando l'approccio strutturalista ed evidenziando che gli agenti economici sono motivati ad aumentare la cartolarizzazione per una preventiva copertura contro shock di politica monetaria. Il capitolo 4 indaga il rapporto tra spesa pro capite sanitaria, PIL pro capite, indice di vecchiaia ed aspettativa di vita in Italia nel periodo 1990-2013, utilizzando i modelli VAR bayesiani e dati annuali estratti dalla banca dati OCSE ed Eurostat. Le funzioni di risposta d'impulso e la scomposizione della varianza evidenziano una relazione positiva: dal PIL pro capite alla spesa pro capite sanitaria, dalla speranza di vita alla spesa sanitaria, e dall'indice di invecchiamento alla spesa pro capite sanitaria. L'impatto dell'invecchiamento sulla spesa sanitaria è più significativo rispetto alle altre variabili. Nel complesso, i nostri risultati suggeriscono che le disabilità strettamente connesse all'invecchiamento possono essere il driver principale della spesa sanitaria nel breve-medio periodo. Una buona gestione della sanità contribuisce a migliorare il benessere del paziente, senza aumentare la spesa sanitaria totale. Tuttavia, le politiche che migliorano lo stato di salute delle persone anziane potrebbe essere necessarie per una più bassa domanda pro capite dei servizi sanitari e sociali.it
dc.description.abstractIn recent years vector autoregressive (VAR) models have become the main econometric tool to test if may exist a relationship between variables and to assess the effects of policy. This thesis studies three different identification approaches starting from reduced-form VAR models (including sample period, set of endogenous variables, deterministic terms and lag length). We use in the case of VAR models Granger Causality test to verify the ability of one variable to predict another one, in the case of cointegrating relationship we use VECM models to jointly estimate long-run and short-run coefficients from data and in the case of small dataset and problem of overfitting we use Bayesian VAR models with impulse response functions and variance decomposition to analyze the effect of shocks on the macroeconomic variables. For this, the empirical studies are carried out using specific datasets and different assumptions. The three VAR models approaches have been used: first to study decisions on monetary policy for discriminating among Post-Keynesian analyses of monetary theory and policy and more specifically the so-called “solvency rule” (Brancaccio and Fontana 2013, 2015) and nominal GDP targeting rule in the Euro Area (paper 1); second to extend the evidence of endogenous money hypothesis by evaluating the effects of banks’ securitization on monetary transmission mechanism in the United States (paper 2); third to evaluate the effects of ageing on health care expenditure in Italy in terms of policy implications (paper 3). The thesis is introduced in Chapter 1, which outlines the context, motivation and aim of this research. Furthermore the structure and a summary of the approach as well as the main findings of the remaining chapters are described. Chapter 2 examines by using a VAR model in first differences with quarterly data of Eurozone whether decisions on monetary policy can be interpreted in terms of a “monetary policy rule” with specific reference to the so-called “nominal GDP targeting rule” (McCallum 1988; Hall and Mankiw 1994; Woodford 2012). The results indicate a causal relation proceeding from deviation between the growth rates of nominal GDP and target GDP to variation in three month market interest rate. The same analysis do not, however, appear to confirm the existence of a significant inverse causal relation from variation in the market interest rate to deviation between the nominal and target GDP growth rates. Similar results were obtained on replacing the market interest rate with ECB refinancing interest rate. This confirmation of only one of the two directions of causality does not support an interpretation of monetary policy based on the nominal GDP targeting rule and gives rise to doubt in more general terms as to the applicability of the Taylor rule and all of the conventional rules of monetary policy to the case in question. The results appear, instead to be more in line with other possible approaches, such as those based on some Post-Keynesian and Marxist analyses of monetary theory and policy and more specifically the so-called “solvency rule” (Brancaccio and Fontana 2013, 2015). These lines of research challenge the simplistic argument that the scope of monetary policy consists in the stabilization of inflation, real GDP or nominal income around a “natural equilibrium” level. Rather, they suggest that central banks actually follow a more complex purpose, which is the political regulation of financial system with particular reference to the relations between creditors and debtors and the related solvency of economic units. Chapter 3 analyzes loans supply by explicitly accounting for the money endogeneity arising from securitization bank’s activity over the period 1999-2012. Although there is a large body of literature that investigates the endogeneity of money supply this approach has rarely been adopted to investigate money endogeneity in a short-term and long term study of the United States during the two main crises: the dot-com bubble burst (1998-1999) and the sub-prime mortgage crisis (2008-2009). Specifically, we consider the effects of financial innovation on lending channel by using the loans series adjusted for securitization to investigate whether the American banking system is incentive to seek the cheapest sources of financing as securitization, which affects its response to restrictive monetary policy (Altunbas et al., 2009). The analysis is based on the aggregate M1 and M2. In the study period the Federal Reserve uses M1, M2 money supply as its monetary target. Employing VECM models, we examine a long-run relationship among level variables and evaluate the effects of money supply by measuring how much the monetary policy stance affects short-run deviations from long-run relationship. The results show that securitization influences the impact of loans on M1 and M2. This implies money supply endogeneity in favor of structuralist approach and motivates agents to increase securitization with a preemptive motive to hedge against policy shocks. Chapter 4 investigates the relationship between per capita health care expenditure, per capita GDP, aging index and life expectancy in Italy over the period 1990-2013 by employing Bayesian VAR models and annual data drawn from OECD and EUROSTAT database. The impulse response functions and variance decomposition analysis find evidence of a positive relationship from per capita GDP to per capita health care expenditure, from life expectancy to per capita health care expenditure and from aging index to per capita health care expenditure. The impact of ageing on health expenditure is significant and stronger than the other variables. Overall, our findings suggest that disabilities closely associated with ageing may be the main driver of health expenditure in the short medium-run. A good health care management contributes to improve patient welfare without increasing total health expenditure. However, policies that improve health status of the elderly might be necessary for a lower per capita demands on health and social services.it
dc.language.isoIngleseit
dc.publisherUniversita' di Parma. Dipartimento di Economiait
dc.relation.ispartofseriesDottorato in Economiait
dc.rights© Milena Lopreite, 2016it
dc.subjectVAR modelsit
dc.subjectCointegration analysisit
dc.subjectMonetary policyit
dc.subjectHealth economicsit
dc.titleVAR models and methods for monetary and health economicsit
dc.title.alternativeModelli VAR e metodi per l'economia monetaria e sanitariait
dc.typeDoctoral thesisit
dc.subject.soggettarioPolitica economica - Modelli econometriciit
dc.subject.soggettarioPolitica monetaria - Modelli econometriciit
dc.subject.soggettarioServizio sanitario nazionale - Costi - Modelli econometriciit
dc.subject.miurSECS-P/01it
Appears in Collections:Economia. Tesi di dottorato

Files in This Item:
File Description SizeFormat 
VAR MODELS AND METHODS FOR MONETARY AND HEALTH ECONOMICS. PHD THESIS MILENA LOPREITE.pdf505.81 kBAdobe PDFView/Open


Items in DSpace are protected by copyright, with all rights reserved, unless otherwise indicated.