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dc.contributor.advisorRollo, Dolores-
dc.contributor.authorFerrari, Sharon-
dc.date.accessioned2016-03-10T15:56:51Z-
dc.date.available2016-03-10T15:56:51Z-
dc.date.issued2015-11-06-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/2995-
dc.description.abstractRIASSUNTO Obbiettivo della nostra ricerca risulta essere l’analisi del ruolo della memoria di lavoro visuo-spaziale (MLVS) rispetto alle abilità sottostanti gli apprendimenti scolastici. Per compiere questa analisi il nostro modello teorico di riferimento ha coinvolto i processi cognitivi di ordine superiore sottostanti le funzioni esecutive. Questi processi hanno, infatti, la funzione di programmazione e verifica dell’attività cognitiva e racchiudono al loro interno una serie di funzioni eterogenee tra loro come capacità di problem solving e di flessibilità cognitiva, i processi di controllo attentivo, di ragionamento, di controllo inibitorio e di pianificazione. Gli aspetti sui quali ci siamo focalizzati maggiormente, però, riguardano la memoria a breve termine ed in particolare la memoria di lavoro, struttura che ci permette di raggiungere i nostri obbiettivi mantenendo a mente e manipolando informazioni importanti. L’aspetto centrale della memoria di lavoro su cui ci siamo focalizzati è stato il taccuino visuo-spaziale, oggetto di approfondimento grazie all’utilizzo di test specifici come la Batteria per la valutazione della memoria visiva e spaziale BVS-Corsi (Mammarella, Toso, Pazzaglia, Cornoldi, 2008). Abbiamo ipotizzato, infatti, che il funzionamento cognitivo visuo-spaziale, valutato in prima dopo accurate procedure indirette di screening, avesse capacità predittive rispetto a moltissime aree legate agli apprendimenti scolastici ed in particolare agli aspetti sottostanti la comprensione del testo. Le procedure di screening sono state svolte grazie all’utilizzo del RSR-DSA Questionario di osservazione sistematica per la rilevazione di difficoltà e disturbi dell’apprendimento (Cappa, Albanesi, Gagliano, Guglielmino, Molinas, Muzio, Rossi, 2013), strumento che ci ha permesso di evidenziare le situazioni “A rischio” o di “Difficoltà” degli alunni nelle aree scolastiche e non attraverso le osservazioni degli adulti di riferimento. Nella fase successiva, gli alunni segnalati da genitori ed insegnanti sono stati valutati direttamente grazie a prove specifiche rispetto agli apprendimenti di base e a prove relative al funzionamento cognitivo generale, con particolare rilevanza data al funzionamento cognitivo visuo-spaziale. Che la memoria di lavoro avesse un ruolo nella comprensione del testo era un’intuizione già presente in letteratura e perciò abbiamo deciso un approfondimento di questi aspetti. In particolare, dal nostro studio emerge un forte legame tra il funzionamento visuo-spaziale a breve termine e le abilità di comprensione del testo legate alla formulazione di giudizi pragmatici ed alla capacità di compiere inferenze, ma anche rispetto alla gestione delle risorse attentive sottostanti la capacità di inibire materiale irrilevante per garantire il mantenimento delle informazioni effettivamente importanti. Questi risultati suggerirebbero l’importanza di valutare nel complesso il funzionamento cognitivo non verbale fin dai primi anni di scolarizzazione poiché predittive di abilità scolastiche di base ma anche di apprendimenti più complessi come la comprensione del testo.it
dc.description.abstractABSTRACT The aim of the present research is to analyze the role of the visual-spatial working memory (VSWM) in relation to the specific abilities of different types of school learning. To perform this analysis, our theoretical model involved higher order cognitive processes underlying executive functions. These processes have, in fact, the function of programming and verification of cognitive activity and they incorporate a number of such heterogeneous features as their capacity for problem solving and cognitive flexibility, the processes of attentional control, reasoning, inhibitory control and planning. We mainly focused on aspects regarding the short-term memory and the working memory in particular, a structure that allows us to reach our goals keeping in mind and manipulating important information. The first step of the analysis is the investigation of the cognitive process that organizes the working memory structure, and it is followed by a thorough examination of its visual-spatial components, conducted by using specific tests such as the BVS-Corsi Battery for the evaluation of the visual–spatial memory (Mammarella, Toso, Pazzaglia, Cornoldi, 2008). After accurate indirect screening tests, the working hypothesis of the research claims that the cognitive visual-spatial functioning of the working memory has a predictive capacity related to many different areas of school learning, in particular to the text comprehension process. The screening procedures have been carried out through the use of the RSR-DSA Questionario di osservazione sistematica per la rilevazione di difficoltà e disturbi dell’apprendimento (Cappa, Albanesi, Gagliano, Guglielmino, Molinas, Muzio, Rossi, 2013), a tool that well has highlighted the situations "at risk" or "difficulty" of pupils in school and not-school areas through the observations of the adults of reference. In the next step, the pupils indicated by parents and teachers were assessed directly through specific tests relating to basic learning and tests relating to general cognitive functioning, with particular importance given to visual-spatial cognitive functioning. The literature on this subject already included the intuition that the working memory plays an important role in the text comprehension process, however this research develops a more in-depth analysis of its specificities. In fact, our study points out a strong link between the short-term visual-spatial functioning and the ability of text comprehension, both in relation to the formation of pragmatic judgements and to the inferential capacity. Furthermore, this process establishes an interdependent connection with the attentive resources subordinated to the capacity of inhibiting irrelevant material in order to guarantee the acquisition of first-importance information. The results of the research suggest that it is of great significance to evaluate the non-verbal cognitive functioning in all its complexity from the very first year of school education, because it can provide predictive elements to estimate the basic school abilities of pupils and students, as well as more complex learning processes such as the text comprehension.it
dc.language.isoItalianoit
dc.publisherUniversità di Parma. Dipartimento di Neuroscienzeit
dc.relation.ispartofseriesLaurea magistrale in Psicobiologia e neuroscienze cognitiveit
dc.rights© Sharon Ferrari, 2015it
dc.subjectvisual-spatial working memoryit
dc.subjectVSWMit
dc.subjecteducational learningit
dc.titleIl ruolo della memoria di lavoro visuo-spaziale negli apprendimenti scolasticiit
dc.title.alternativeThe visual-spatial working memory in educational learningit
dc.typeBachelor thesisit
Appears in Collections:Psicobiologia e Neuroscienze Cognitive, Tesi di laurea magistrale

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