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Title: Disturbi specifici dell'apprendimento scolastico : screening precoce e rinforzo delle abilità di lettura e scrittura nelle classi prime della scuola primaria
Other Titles: Learning disabilities : early screening and the enhancement of reading and writing skills in the first classes of primary school
Authors: Barbieri, Asya
Issue Date: 6-Nov-2015
Publisher: Università di Parma. Dipartimento di Neuroscienze
Document Type: Bachelor thesis
Abstract: Learning disabilities (LD) are a category of disability in which are present significant difficulties in the acquisition and utilization of reading, writing and arithmetic. The main feature of this group of disabilities is the “specifity”; the disorder affects a specific and circumscribed domain of skills essential for learning, leaving intact the general intellectual functioning. To make a significantly reliable diagnosis it is necessary that the child has completed the second year of primary school because the learning of written language requires an exposure period to a formal teaching within which children need to acquire and to steady the basic rules of the spelling system. Some authors (Paoletti, Stella, 2008) argue that the difficulties are occurring in the child from the earliest stages of its learning, when he has to learn new skills from a neuropsychological disposition that does not support the automatic learning, and so it is possible, using appropriate screening tools, to identify special profiles and diagnostic indicators and reach a diagnostic hypothesis at the end of the first year of school. Consequently, it is possible to plan early recovery and rehabilitation activities that include involving school and family. In the context of learning difficulties, the aim of screening is to predict the onset of the disorder in order to reduce the effects and identify indicator that anticipate the appearance to make an opportune and timely action. The early identification of LD is essential to change their prognosis in a positive way (Tressoldi, Vio, Maschietto, 1996; Fioravanti, Franceschi,Savelli, 2012). The enhancement of learning takes place through activities necessary to strengthen lacking skills in reading, writing and arithmetic and to develop the phonological, textual, communicative and pragmatic awareness that helps children overcome their difficulties. This research shows both aspects of identification and enhancement of the difficulties. We examined a sample of 108 children attending the first year of primary school with the “16 words test” (Stella, Apolito, 2004) in two phases; first in January, to identify children with difficulties in the acquisition of phonological analysis processes and that may in the future develop a learning disabilities and then, in May, to check improvements. Then, from February to May, 7 of the 22 children with difficulties (experimental group) were subjected to an habilitation training of meta-phonological skills. The results show a decrease in the number of children with difficulties, with a statistically significant difference in the average of the errors committed by Italian children and foreign children. It has been also identified a change both for children who have participated to activities to upgrade the skills of reading and writing and both for children who attended only to regular classes. In particular it is more significant the evolution of the control group and this may be due from variability in the acquisition of writing, the early age, the origins or the different ways of teaching the written code that leads to an high degree of interindividual differences between children. This research imposes a rethinking of the screening of LD in a perspective of check the level of learning of children. We found difficulties, not disorder; talking about disorder at this age it is premature. Besides, the study highlights the need to conduct longitudinal studies during the canonical acquisition of reading and writing until at least the third year of school so as to estimate the actual predictors of sensitivity and specificity of the tests used. In this way it could be possible to achieve a screening initiative that identifies the real risk of developing LD.
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) consistono in significative difficoltà nell’acquisizione e utilizzazione della lettura, della scrittura e del calcolo e la loro principale caratteristica è la “specificità”; interessano infatti uno specifico e circoscritto dominio di abilità indispensabile per l’apprendimento lasciando però intatto il funzionamento intellettivo generale. Il termine “Disturbo Specifico dell’Apprendimento” fa riferimento una specifica condizione accertata da un procedimento clinico, identificata da precisi criteri oggettivi e valutabili, e si distingue dalla più generica espressione “Difficoltà di apprendimento” che include invece varie tipologie di difficoltà che si possono manifestare nell’ambito scolastico e consistono in prestazioni da parte dello studente, inferiore rispetto ai livelli attesi per età o scolarità, misurate attraverso la somministrazione di prove standardizzate. Al fine di una formulazione diagnostica significativamente attendibile, è necessario che il bambino abbia concluso il secondo anno di scuola primaria poiché l’apprendimento della lingua scritta richiede un periodo di esposizione a un insegnamento formale entro il quale i bambini hanno bisogno di acquisire e consolidare le regole alla base del sistema ortografico. Alcuni autori (Paoletti, Stella, 2008) sostengono tuttavia che le difficoltà si manifestano nel bambino fin dalle prime fasi del suo apprendimento, quando deve acquisire nuove abilità a partire da un assetto neuropsicologico che non favorisce l’apprendimento automatico, per cui è possibile individuare, con strumenti di screening appropriati, particolari profili e indicatori diagnostici per concludere un’ipotesi diagnostica già alla fine della prima elementare e di conseguenza attivare precocemente interventi di recupero e riabilitativi che coinvolgano la scuola e la famiglia. Nell’ambito dei DSA il principale obiettivo degli screening è quello di prevedere l’insorgere del disturbo per ridurne gli effetti e, il presupposto fondamentale, è che l’esordio della condizione patologica possa essere rilevato prima del suo reale manifestarsi e che esistano cioè, degli indicatori che ne anticipino la comparsa e che, se individuati, consentano di effettuare un intervento tempestivo, adeguato e mirato. Vi è un generale consenso tra gli studiosi e i clinici sul fatto che l’identificazione precoce dei DSA sia un requisito per poter modificare in senso favorevole la loro prognosi attraverso azioni a livello dell’organizzazione della funzione (abilità di letto-scrittura) in fase di acquisizione, a livello del recupero funzionale attraverso interventi riabilitativi precoci e mirati oppure a livello preventivo dei problemi secondari come disadattamento scolastico e psicologico (Tressoldi, Vio, Maschietto, 1996; Fioravanti, Franceschi,Savelli, 2012). Con il termine potenziamento degli apprendimenti si intende invece, un piano di attività mirato, tempestivo e finalizzato a rinforzare abilità carenti in letto-scrittura e calcolo e a favorire la consapevolezza fonologica, testuale, comunicativa e pragmatica, grazie alla quale i bambini sono in grado di superare le loro difficoltà. La presente ricerca mostra entrambi gli aspetti di identificazione e di potenziamento delle difficoltà. Abbiamo sottoposto 108 bambini frequentanti il primo anno di una scuola primaria ad uno screening in due fasi; dapprima a gennaio per identificare bambini in difficoltà nell’acquisizione dei processi di analisi fonologica della parola e quindi di soggetti potenzialmente a rischio di un futuro sviluppo di DSA, e successivamente a maggio per verificare eventuali miglioramenti. Entrambe le rilevazioni sono avvenute per mezzo della prova collettiva di dettato delle 16 parole (Stella - Apolito, 2004) e i risultati hanno individuato una quota di bambini a rischio di sviluppare un DSA equivalente al 20,4% dell’intero campione esaminato. Da subito si nota una disomogeneità nelle percentuali di identificazione tra le varie classi che potrebbe riflettere, in questa fase di sviluppo, l’elevato grado di variabilità interindividuale nell’acquisizione della scrittura e anche le diverse modalità di insegnamento del codice scritto. Vengano individuate a rischio il 16,3 % delle femmine sottoposte agli screening e il 23,7% del campione maschile e inoltre, il 54,5% dei bambini a rischio risulta avere almeno un genitore straniero. I risultati ottenuti dalla seconda prova hanno identificato 15 alunni a rischio. Tra le due somministrazioni, 7 dei 22 bambini individuati come a rischio, sono stati sottoposti ad attività di rinforzo e potenziamento delle abilità di letto scrittura e ritenuti il gruppo sperimentale da confrontare con i rimanenti 15 che hanno seguito solo il normale iter curriculare. Tra i risultati più rilevanti abbiamo riscontrato come dei 7 bambini sottoposti ad attività di potenziamento 3 (42,9%) migliorano e raggiungono la soglia e 4 (57,1%) rimangono costanti o migliorano anche se il punteggio che raggiungono rimane sotto soglia mentre, dei 15 bambini individuati a gennaio come a rischio ma non sottoposti ad attività di potenziamento, 8 (53,3%) migliorano e raggiungano la soglia spontaneamente, 6 (40%) migliorano spontaneamente rimanendo però a rischio e 1 (6,7%) peggiora. Tuttavia, emerge una differenza statisticamente significativa nella media degli errori commessi da bambini a seconda dell’origine e l’evoluzione della prestazione è significativa solo per il gruppo di controllo che non ha seguito le attività di potenziamento mostrando invece, un miglioramento fisiologico dovuto al percorso di alfabetizzazione. Ciò sottolinea l’elevata variabilità nelle prestazioni individuali durante il primo anno di scuola primaria che non consente di distinguere tra un reale disturbo e un ritardo per cui, più che di screening DSA è opportuno parlare di verifica del livello di apprendimento dei bambini, di prove di competenza, in quanto, ciò che emerge sono difficoltà e parlare di disturbo a quest’età risulta invece prematuro. Si evidenzia anche la necessità di condurre studi longitudinali con durata pluriennale che, seguendo i bambini durante il periodo canonico di acquisizione della letto-scrittura fino almeno alla terza primaria, permettano di stimare i reali indici predittivi di sensibilità e specificità delle prove utilizzate e di valutare gli effettivi fattori di rischio connessi alle prestazioni manifeste nelle prove. In questo modo potrebbe essere raggiunto l’obiettivo di realizzare una iniziativa di screening che individui il rischio reale di sviluppare un DSA.
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