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https://hdl.handle.net/1889/2670
Title: | Lo specchio come strumento di riflessione del Sé e sul Sé |
Authors: | Corsano, Paola |
Issue Date: | Jul-2014 |
Publisher: | Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Società |
Document Type: | Article |
Abstract: | Gli studi sperimentali sulla nascita della consapevolezza di sé nel bambino sono stati condotti a partire
dall’osservazione “casuale” dell’atteggiamento di perplessità dei piccoli davanti allo specchio. La
visione della propria immagine riflessa, non ancora conosciuta, se nel primo anno di vita produce una
reazione sociale, analoga a quella osservabile ponendo un bambino di fronte ad un altro,
successivamente, grazie alla scoperta della contingenza dei movimenti, lascia spazio a smarrimento,
inquietudine, e infine alla scoperta della propria identità e dell’esistenza di uno spazio virtuale.
L’articolo ripercorre gli studi pionieristici di René Zazzo, psicologo evolutivista francese, sull’utilizzo
dello specchio e di altre superfici riflettenti per la conoscenza di sé, e mostra come oggi, sulla scia di
tali studi, siano possibili interventi finalizzati a sollecitare nei bambini, attraverso giochi con la propria
immagine riflessa nello specchio, una “riflessione” o meditazione ragionata su di sé e sulle diverse
identità possibili. The first experimental studies on the emergence of self-awareness in children have been conducted from the "casual" observation of the attitude of concern shown by toddlers in front of a mirror. The view of their as yet unknown reflection in the first year of life produces a reaction of a social nature, similar to that observed by placing one child in front of another; later, thanks to the discovery of the contingency of movement, it causes a sort of bewilderment and anxiety, which gradually leads to the discovery of their own identity and the existence of a virtual space. The paper aims to trace the pioneering and still current studies of René Zazzo, the French developmental psychologist, about the use of mirrors and other reflective surfaces for self-knowledge, and to show how today, in the wake of these studies, they are possible interventions to encourage in children, through games with their own images in the mirror, a " reflection period " or a rational meditation upon themselves and their various possible identities. |
Appears in Collections: | 2014, V, 1, Lo specchio |
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