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dc.contributor.advisorArfini, Filippo-
dc.contributor.authorSolazzo, Roberto-
dc.date.accessioned2013-07-19T07:47:42Z-
dc.date.available2013-07-19T07:47:42Z-
dc.date.issued2013-03-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/2302-
dc.description.abstractIl 12 ottobre 2011 la Commissione ha presentato la propria proposta ufficiale, in termini di testi legislativi, sul futuro della PAC Post-2013 con l’obiettivo di disegnare la nuova politica agricola europea per un periodo di sette anni. La proposta della Commissione si pone in continuità sotto molti aspetti con la precedente riforma, quali il maggiore orientamento dell’attività agricola al mercato e il rafforzamento del sostegno agli aspetti ambientali e di sviluppo rurale. I principali obiettivi strategici della nuova PAC riguardano una produzione alimentare sostenibile, uno sviluppo territoriale equilibrato, per valorizzare la differenziazione delle agricolture e delle aree rurali, e una gestione sostenibile delle risorse, per garantire la produzione di beni pubblici e il contrasto agli effetti del cambiamento climatico La riforma accoglie e tenta di fornire risposte ad alcune delle questioni scaturite dall’attuazione delle precedenti riforme e riguardanti sia l’ambito comunitario che quello nazionale. Particolare attenzione è stata posta sulla necessità di raggiungere una migliore ripartizione del sostegno sia tra gli Stati membri che al loro interno e di attivare misure più mirate per far fronte alle sfide ambientali e a un’accresciuta volatilità del mercato. Tra gli obiettivi prioritari della Comunità Europea c’è infatti l’adeguamento delle risorse finanziarie tra i 27 Stati membri, mediante un meccanismo di confluenza noto come “convergenza” che si prefigge di rendere più equa la distribuzione dei fondi comunitari (anche in considerazione della presenza di nuovi stati comunitari). In aggiunta, sempre al fine di rendere la distribuzione dei finanziamenti più equa possibile, non solo tra gli Stati membri, ma anche tra le regioni e le aziende agricole, la Commissione ha previsto la regionalizzazione degli aiuti. Gli effetti redistributivi di tale regionalizzazione dipendono da quali criteri verranno utilizzati per definire tali "regioni" e distribuire il massimale nazionale tra le "regioni" individuate. La parte maggiore del bilancio della PAC andrà ai pagamenti diretti, che rappresenteranno ancora una volta il principale strumento di sostegno delle aziende agricole comunitarie. Il pagamento unico su base storica sarà abolito e sostituito da un’articolazione di sei diverse tipologie di pagamenti (il cosiddetto “spacchettamento”), alcuni volontari, altri obbligatori ai fini dell’ottenimento del premio. Lo “spacchettamento” degli aiuti è molto importante perché introduce il principio secondo cui l’ottenimento dei pagamenti (almeno una parte di essi) è legata al rispetto di determinati requisiti o specifici impegni. Tra questi il più rilevante riguarda il rispetto di alcune pratiche agricole ritenute benefiche per il clima e l’ambiente, il cosiddetto “greening”, che rappresenterà, dopo il pagamento di base, la componente più importante del pagamento diretto con una quota corrispondente al 30% del massimale nazionale. Il futuro della politica agricola comunitaria e i possibili effetti nelle novità previste dalla riforma sono oggetto di un intenso dibattito da cui sono emerse differenti posizioni. In tale scenario si inserisce il presente lavoro di tesi, il cui obiettivo riguarda lo sviluppo di un modello di Programmazione Matematica Positiva finalizzato ad analizzare l’impatto della Politica Agricola Comune Post-2013 sull’agricoltura in generale e, in particolare, sul comparto del pomodoro da industria. Nel primo capitolo si ripercorrerà la storia della Politica Agricola Comune evidenziando le principali novità introdotte dalle riforme che si sono susseguite negli anni e come queste abbiano modificato il volto dell’agricoltura italiana. Particolare attenzione viene dedicata alle misure ambientali contenute all’interno di tali riforme e alla maggiore importanza che queste hanno acquisito negli anni all’interno delle Politica Agricola (comunitaria e nazionale). Nel secondo capitolo verranno, quindi, analizzate le proposte legislative presentate dalla Commissione Europea relative alla PAC per il periodo 2014-2020 descrivendo le novità introdotte sia nel contesto europeo e che in quello nazionale. Particolare risalto verrà riservato a quella che rappresenta la principale novità della Riforma attualmente in discussione: il greening. Alla luce del dibattito tutt’ora in corso l’analisi si soffermerà anche sulle proposte alternative di applicazione della riforma, in particolare sulla posizione del Parlamento Europeo. Questo al fine di fornire un quadro quanto più completo delle due principali posizioni, quelle della Commissione e del Parlamento Europeo, sulla futura riforma, focalizzando l’attenzione sulla questione dl greening. Le due proposte di applicazioni dei vincoli legati al pagamento verde costituiranno la base per la costruzione degli scenari di simulazione di impatto della PAC. Nel terzo capitolo verranno descritti il settore ortofrutticolo in generale e, in particolare, il comparto del pomodoro da industria, oggetto delle valutazioni di impatto della riforma. In particolare verrà presentato il settore ortofrutticolo italiano attraverso l’analisi del ruolo di tale settore nell’agricoltura nel complesso e dell’andamento nel corso degli anni. Verrà, quindi, analizzata la filiera italiana del pomodoro da industria e gli attori che la compongono. Si descriveranno i principali bacini di produzione del comparto, quello meridionale e quello settentrionale, evidenziando le caratteristiche e le differenze strutturali delle aziende che li compongono. Viene descritta la nascita e l’evoluzione dell’Organizzazione Comune di Mercato nel settore degli ortofrutticoli, sottolineando gli strumenti che tale OCM ha messo a disposizione della filiera ortofrutticola e di quella del pomodoro da industria. Particolare attenzione è riservata a quegli strumenti che hanno incentivato forme associative e strutture organizzative che caratterizzano il settore ortofrutticolo in generale e in particolar modo in comparto del pomodoro da industria. L’analisi si concentrerà successivamente sullo strumento delle Organizzazioni di Produttori nel settore ortofrutticolo, e in particolare sull’evoluzione di tale strumento all’interno del comparto del pomodoro da industria. Anche in questo caso l’analisi permetterà di evidenziare le nette differenze a livello territoriale, con le OP del Nord Italia che si caratterizzano per una maggiore efficienza gestionale e migliore capacità di interfacciarsi con i circuiti distributivi moderni e di competere sui mercati esteri. Nel quarto capitolo verrà presentata la metodologia utilizzata per la valutazione di impatto della riforma della PAC Post-2013, e i dati adoperati all’interno del modello di simulazione. L’analisi si concentrerà sulle aziende agricole in pianura delle due principali regioni del bacino settentrionale del pomodoro da industria: l’Emilia-Romagna e la Lombardia. La metodologia utilizzata per l’analisi è quella della Programmazione Matematica Positiva (PMP) che partendo dal presupposto che la realtà osservata sia già ottimizzata e riproducendo l’ordinamento produttivo osservato, riesce a recuperare informazioni sui meccanismi interni che regolano i comportamenti e le decisioni di convenienza dei produttori. I dati utilizzati all’interno del modello sono stati estratti dalla RICA (Rete di Informazione Contabile Agricola), la Banca Dati istituita dalla Commissione Europea che contiene dati produttivi, microeconomici e strutturali di un campione statisticamente significativo di aziende agricole europee e italiane. Sono state estratte le informazioni riguardanti i singoli processi produttivi. Tali informazioni sono state opportunamente elaborate e predisposte per l’utilizzo all’interno del modello di PMP. Si tratta di variabili strutturali ed economiche riguardanti sia l’azienda nel complesso che le singole colture in essa presenti. Un aspetto innovativo del lavoro di tesi riguarda l’utilizzo dei pesi campionari contenuti nella Banca Dati all’interno del modello. Tali pesi sono stati utilizzati dal modello già nella fase di calibrazione, permettendo di raggiungere una più accurata rappresentazione degli effetti delle simulazioni, in considerazione dell’importanza ricoperta sul territorio di riferimento dalle varie tipologie aziendali. La predisposizione del modello e degli scenari di impatto della nuova riforma della PAC è stata effettuata utilizzando il linguaggio di programmazione matematica GAMS (General Algebraic Modeling System). La valutazione ha riguardato l’impatto delle principali novità normative introdotte dalla proposta della Commissione Europea per la politica comunitaria 2014-2020, in particolare: - la ridistribuzione dei pagamenti diretti tra gli Stati Membri; - la regionalizzazione dell’aiuto; - l’introduzione dei nuovi massimali aziendali (capping). - l’introduzione dei pagamenti ambientali (greening). Tali nuovi vincoli sono stati tradotti nel linguaggio di programmazione matematica GAMS (General Algebraic Modeling System) e utilizzati all’interno del modello di PMP per simulare gli effetti derivanti da differenti scenari di applicazione della riforma e delle nuove misure da questa introdotte. Sulla base del dibattito in corso sono stati valutati diversi scenari di applicazione della regionalizzazione (criterio legato al peso della superficie agricola regionale o agli aiuti storicamente percepiti dalla regione) e scenari di greening (in base alla proposta della Commissione Europea o agli emendamenti del Parlamento Europeo). Dal punto di vista metodologico, un aspetto innovativo del lavoro di tesi ha riguardato l’aggiornamento del modello attraverso lo sviluppo di un apposito modulo relativo al greening. I risultati ottenuti, presentati nel quarto capitolo, permettono di stimare gli effetti della riforma sull’ordinamento produttivo e la redditività delle aziende del comparto del pomodoro da industria, anche rispetto ad altri settori dell’agricoltura. Il livello aziendale di analisi, mantenuto in fase di simulazione, permette, inoltre, di differenziare tali risultati sia per ambito territoriale (province) sia in base alle principali caratteristiche aziendali. In questo modo è stato possibile stimare l’impatto della riforma su due importanti aree di produzione del pomodoro da industria e valutare la risposta, in termini strutturali ed economici, delle diverse tipologie di aziende che li compongono.it
dc.language.isoItalianoit
dc.publisherUniversità di Parma. Dipartimento di Economiait
dc.relation.ispartofseriesDottoratodi ricerca in Economiait
dc.rights© Roberto Solazzo, 2013it
dc.subjectCAP 2014-2020 reformit
dc.subjectPositive mathematical programmingit
dc.subjectGreeningit
dc.subjectCappingit
dc.titleL’impatto della riforma della PAC post-2013: il comparto del pomodoro da industriait
dc.typeDoctoral thesisit
dc.subject.soggettarioUnione Europea - Politica Agrariait
dc.subject.soggettarioPomodori - Produzioneit
dc.subject.miurAGR/01it
Appears in Collections:Economia. Tesi di dottorato

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