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dc.contributor.authorMenatti, Laura-
dc.date.accessioned2013-07-17T08:53:09Z-
dc.date.available2013-07-17T08:53:09Z-
dc.date.issued2013-07-17-
dc.identifier.urihttp://www.ricerchedisconfine.info/dossier-1/MENATTI.htmit
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/2286-
dc.description.abstractQuesto saggio si propone un’analisi filosofica dei termini locale, globale e paesaggio e della lororelazione, per evitare da una parte le nostalgie localiste, così come le strenue difese dellaglobalizzazione. Si decostruiscono i concetti di globalizzazione, paesaggio, luogo e spazio e sisostiene in primo luogo che la globalizzazione non è solo una questione economica, ma unaconfigurazione dello spazio: intendo, infatti, che ogni epoca, ogni civiltà da senso allo spazioconosciuto e determina i propri concetti di spazio e luogo, con una serie di specifici esiti politici,architettonici e sociologici. Spazio e luogo, grazie alla riflessione postmoderna, non sono, inoltre,considerabili come termini universalmente e atemporalmente validi. Che senso ha quindi parlare dipaesaggio nella nostra contemporaneità? Si tratta di un paesaggio globale che, come espresso dallaConvenzione Europea sul Paesaggio (2000) è ovunque; inoltre non è identificabile né con il borgonatio, né con la veduta, ma è ogni luogo, anche degradato, entro la rete globale di paesaggi, di cuioccorre farsi carico da un punto di vista etico. Il saggio si propone, in conclusione, di attualizzare lariflessione geofilosofica italiana attraverso l’introduzione del concetto di alterità in relazione al luogo,ampliando il vocabolario teorico a termini quali ambiente, percezione e affordance, il tutto svolto invista di un incremento della interdiscipliarietà di questa disciplina filosofica.it
dc.description.abstractIn this paper I provide a philosophical analysis of terms such as local, global and landscape, as wellas their relationship, with the purpose of avoiding both localistic nostalgias and strenuous defences ofglobalization. I deconstruct the concepts of globalization, landscape, space and place and I argue thatglobalization is not just an economic phenomenon, but consists in a specific configuration of space; Imean that every age or every culture makes sense of the known space and produces its ownconcepts of space and place, with a series of distinctive political, architectural and sociologicalconsequences. Furthermore, space and place, after the contribution of postmodernist thought, cannotbe considered as universally and a-temporally valid terms anymore. What is the point, then, ofspeaking about landscape in contemporary age? I argue that we can consider it as a globallandscape that is everywhere, as it is written in the European Landscape Convention (2000);therefore, landscape it is not just the home village, neither the view (or panorama), but it is theeveryday space as well as the degraded one, it belongs to a global net, and it needs to be taken intoaccount from an ethical point of view as well. The paper proposes, in conclusion, to update the Italiangeo-philosophical thought by introducing the concept of alterity of place, and to enlarge its theoreticalvocabulary through terms such as affordance, environment and perception, with the aim of improvingthe interdisciplinary dimension of this philosophical discipline.it
dc.language.isoItalianoit
dc.publisherDipartimento di Lettere, Arti, Storia e Societàit
dc.subjectPaesaggioit
dc.subjectGeofilosofiait
dc.subjectAlteritàit
dc.subjectGlobaleit
dc.subjectLocaleit
dc.titleParlare di paesaggio tra locale e globaleit
dc.typeArticleit
Appears in Collections:2013, Dossier 1. Agire il paesaggio. Teatri, pensieri, politiche del 'luogo'

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