Please use this identifier to cite or link to this item: https://hdl.handle.net/1889/2149
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dc.contributor.advisorDelsignore, Stefano-
dc.contributor.authorMoroni, Andrea-
dc.date.accessioned2013-06-06T14:06:13Z-
dc.date.available2013-06-06T14:06:13Z-
dc.date.issued2013-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/2149-
dc.description.abstractIl contenuto normativo dell'art. 25 septies, d.lgs. 231/01, come introdotto dal legislatore del 2007, si è rilevato portatore di numerose problematiche e difficoltà interpretative, a causa della mancata introduzione, al momento dell’estensione della disciplina delineata dal d.lgs. 231/01 alla materia de qua, di categorie generali specificatamente calibrate sulle ipotesi di responsabilità degli enti per i reati colposi di evento. Aspetti sui quali dottrina e giurisprudenza continuano a dibattere, senza rinvenire concordi soluzioni, a causa dell'insufficienza del dato normativo in esame, rispetto al disegno generale delineato dal d.lgs. 231/01. Le criticità in argomento possono essere suddivise in due gruppi che conviene mantenere distinti, ai fini di una migliore comprensione del fenomeno, in quanto diverse sono le direzioni dalle quali promanano e le finalità, le cui risoluzioni sono in grado di realizzare. Nel primo gruppo sono da annoverare quelle criticità che prendono corpo dall'interno del testo normativo di cui all'art. 25 septies, d.lgs. 231/01 - nel senso che la tipologia e la natura dei reati presupposto ivi contemplati, pongono all'interprete delicati problemi di coordinamento, financo di compatibilità con il disegno complessivo scaturente dal d.lgs. 231/01 - la cui risoluzione è funzionale ad individuare le regole generali attraverso cui declinare, nel sottosistema dei reati colposi, i capisaldi della responsabilità ex d.lgs. 231/01. Nel secondo gruppo, invece, vengono messi in evidenza i numerosi aspetti problematici che il disposto normativo in esame solleva con riferimento alla disciplina di settore; la risoluzione di detti profili si rivela utile all'interprete per elaborare le regole speciali in grado di coniugare quelle categorie generali desumibili dall'architettura del d.lgs. 231/01, con la disciplina di settore contenuta in atti di normazione primaria, segnatamente ora nel d.lgs. 81/08. La combinata lettura delle regole generali e speciali, così come vengono individuate e proposte nel corso dell’elaborato, consente di comprendere i presupposti (oggettivi e soggettivi) al ricorrere dei quali i reati di cui agli artt. 589 e 590, c. 3, c.p., commessi dai soggetti qualificati, devono essere ascritti alla responsabilità dell'ente. In particolare, quanto ai criteri cd. oggettivi, rappresentati dal binomio interesse/vantaggio, di cui all'art. 5, c. 1, d.lgs. 231/01, coniugando le regole generali desumibili dall'architettura del d.lgs. 231/01, con i principi enunciati dalla normazione primaria (d.lgs. 81/08), si dimostrerà la perfetta compatibilità con i reati colposi d’evento, come previsti dall'art. 25 septies, alla condizione, però, di ravvisare quale termine di riferimento dei criteri di interesse e vantaggio, la condotta del soggetto qualificato. Sul versante soggettivo, individuato nell'aspetto organizzativo in vista della prevenzione del rischio-reato, il momento centrale del giudizio di responsabilità dell'ente ex d.lgs. 231/01 (con conseguente rigetto delle teorie organicistiche), dalla corretta applicazione dei principi generali desumibili dal d.lgs. 231/01, nella materia delineata dal d.lgs. 81/08, emerge l'idea che il contenuto del rimprovero normativo ex art. 25 septies, d.lgs. 231/01, debba essere inteso nel senso di ritenere responsabile l'ente per l'inadeguata attività di autonormazione preventiva, funzionale a garantire l'osservanza dell'articolato sistema delle norme precauzionali previste dal d.lgs. 81/08, da parte dei soggetti propri, destinatari delle regole comportamentali ivi sancite. In definitiva, l'elaborato si propone di apportare un contributo di razionalità alla materia, alla ricerca di soluzioni e interpretazioni accettabili, nell'ottica del disegno complessivo del d.lgs. 231/01. A tal fine, evidenziate le ragioni di criticità del modello di responsabilità da reato degli enti, per i reati di omicidio e lesioni (gravi o gravissime) commessi in violazione della disciplina prevenzionistica, in relazione ad ognuno di queste, si è illustrato, dapprima, la disciplina generale della responsabilità degli enti (come si presenta nel disegno del legislatore del 2001), onde apprezzare la distanza che sussiste tra questa e il modello di responsabilità portato dall'art. 25 septies, nell'intento di rinvenire, poi, nel sistema, le regole attraverso cui declinare la responsabilità degli enti per i reati colposi in questione. L’indagine è stata svolta, per gli specifici profili che interessano, avendo come imprescindibile parametro di raffronto l’articolata disciplina di settore che trova oggi codificazione nel d.lgs. 81/08. Sulla base dei risultati raggiunti, preso atto della parziale insufficienza del dato normativo, si sono, infine, proposte, de jure condendo, possibili e auspicabili modifiche normative, attraverso la codificazione di un “nuovo” art. 25 septies, d.lgs. 231/01, nella convinzione che tutto sia perfettibile, a maggior ragione ciò che perfetto non è.it
dc.language.isoItalianoit
dc.publisherUniversità degli Studi di Parma. Dipartimento di Scienze Penalistiche.it
dc.relation.ispartofseriesDottorato di ricerca in Diritto penale.it
dc.rights©Andrea Moroni, 2013it
dc.subjectDeath by misadventureit
dc.subjectAccidental injuryit
dc.subjectNegligent personal injuryit
dc.subjectNegligent crimeit
dc.subjectOccupational safetyit
dc.titleLa colpa organizzativa dell'ente nei reati colposi di omicidio o lesioni (gravi o gravissime) commessi con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoroit
dc.title.alternativeThe fault of the institution in organizational crimes of culpable homicide and injury (serious or very serious) committed in violation of the rules on protection of health and safety at work.it
dc.typeDoctoral thesisit
dc.subject.miurIUS/17it
Appears in Collections:Giurisprudenza. Tesi di dottorato

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Colpa Organizzativa dell'ente.pdfTesi di dottorato Moroni Andrea1.45 MBAdobe PDFView/Open


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