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dc.contributor.advisorBarbone, Fabio-
dc.contributor.authorMariuz, Marika-
dc.date.accessioned2012-07-04T10:48:39Z-
dc.date.available2012-07-04T10:48:39Z-
dc.date.issued2012-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/1929-
dc.description.abstractAbtract Background: Il mercurio (Hg) è un potente neurotossico. Il sistema nervoso fetale in via di sviluppo risulta essere particolarmente reattivo all’azione del Hg e l’esposizione prenatale anche a basse concentrazioni può causare nel feto gravi danni neurologici rilevabili sia durante lo sviluppo embrionale che in età scolare. La principale fonte di esposizione al Hg è costituita dal consumo di pesce. Obiettivi: Valutare l'associazione tra l'esposizione prenatale a basse dosi di Hg attraverso il consumo di pesce materno e lo sviluppo neurologico dei bambini in una popolazione costiera del Friuli Venezia Giulia, tenendo in considerazione gli effetti di diversi potenziali fattori di confondimento tra cui le concentrazioni di acidi grassi polinsaturi (PUFA’s). Metodi: Attraverso uno studio di coorte prospettico sono state arruolate 900 donne gravide. La concentrazione di Hg è stata misurata in diversi campioni biologici inclusi i capelli delle madri durante la gravidanza ed il sangue del cordone. La concentrazione di PUFA’s è stata misurata nei campioni di siero venoso materni. Il consumo di pesce durante la gravidanza è stato stimato attraverso un questionario. La rilevazione dello sviluppo neurologico dei bambini è stata effettuata attraverso la somministrazione del Bayley Test Scales of Infant and Toddler Development®, Third Edition, (BSID III). Mediante analisi di regressione lineare sono state esaminate le misure di associazione tra le concentrazioni di Hg misurate nei campioni biologici ed i punteggi ottenuti dai bambini al BSID III. Risultati: Durante la gravidanza le donne arruolate hanno consumato in media meno di due porzioni di pesce a settimana. Le concentrazioni di Hg misurate nei campioni biologici sono risultate abbastanza basse (la concentrazione media di Hg misurata nei capelli della madri era di 1061 ng/g) e moderatamente correlate con il consumo di pesce riferito dalle donne. La concentrazione di PUFA’s omega-3 è risultata bassamente correlata con il consumo di pesce riferito dalle donne. Dopo aggiustamento per i potenziali fattori di confondimento non sono emerse evidenze che il Hg abbia effetti avversi sul neurosviluppo dei bambini. I punteggi ottenuti dai bambini al BSID III sono risultati significativamente correlati con i fattori socio-economici e con lo stile di vita della famiglia di appartenenza. Conclusioni: In questa popolazione costiera del Friuli Venezia Giulia non sono emerse evidenze che l’esposizione prenatale a basse dosi di Hg attraverso il consumo di pesce materno rappresenti un rischio per lo sviluppo neurologico dei bambini. I fattori correlati all’ambiente sociale sembrano costituire l’elemento di influenza maggiore.it
dc.description.abstractAbstract Background: Mercury is a neurotoxicant and there is concern that prenatal exposure, even at low levels, may affect a child's neurodevelopment in the longer term. However, epidemiological studies investigating this issue have yielded inconsistent results. Objectives: We assessed the association between low-level prenatal mercury exposure through maternal fish consumption and child neurodevelopment in a coastal Northern Italian population, taking into account the effect of potential confounders, including polyunsaturated fatty acids (PUFA). Methods: This study is a prospective cohort study. Mercury was determined in different biological samples, including hair from pregnant women and umbilical cord blood. The fatty acid concentrations were measured in maternal serum. Study outcomes were the composite scores of the Bayley Scales of Infant and Toddler Development, Third Edition (BSID-III). We used linear regression to assess the associations between exposures and outcomes. Results: Pregnant women ate on average less than 2 servings of fish per week. Mercury concentrations in biological samples were low (in hair, mean 1061 ng/g) and moderately correlated with fish intake. Maternal n-3 PUFA concentrations showed poor correlation with fish intake. After adjusting for potential confounders, there was no evidence that mercury had an adverse effect on neurodevelopment. Socioeconomic, and family-related factors were significantly associated with neurodevelopmental scores. Conclusions: There is no evidence that low level exposure to mercury from fish consumed during pregnancy represents a risk for the neurodevelopment of offspring in this Northern Italian population. Factors related to the social environment appeared to play a more important role.it
dc.language.isoItalianoit
dc.publisherUniversità di Parma. Dipartimento di Clinica Medica, Nefrologia e Scienze della Prevenzioneit
dc.relation.ispartofseriesDottorato di ricerca in Scienze della prevenzioneit
dc.rights© Marika Mariuz, 2012it
dc.subjectmercuryit
dc.subjectpolyunsaturated fatty acidsit
dc.subjectnervous system developmentit
dc.subjectfishit
dc.subjectBayley Scales of Infant and Toddler Developmentit
dc.subjectchildrenit
dc.subjectcohort studyit
dc.titleStudio di coorte prospettico dell'associazione tra l'esposizione prenatale a mercurio e acidi grassi polinsaturi attraverso il consumo di pesce materno e lo sviluppo neurologico del bambino in una popolazione costiera del Friuli Venezia Giuliait
dc.title.alternativePrenatal mercury exposure from maternal fish consumption, polyunsaturated fatty acids, and child neurodevelopment: a prospective cohort study in a coastal population of Friuli Venezia Giuliait
dc.typeDoctoral thesisit
dc.subject.miurMED/42, MED/44it
dc.description.fulltextembargoed_20130601en
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