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dc.contributor.advisorCavallini, Francesca-
dc.contributor.authorBerardo, Federica-
dc.date.accessioned2012-06-20T10:15:42Z-
dc.date.available2012-06-20T10:15:42Z-
dc.date.issued2012-03-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/1817-
dc.description.abstractLa letteratura indica come, sia la procedura per Prove Discrete che quella per Pratica Deliberata siano state impiegate per insegnare molteplici competenze e per promuoverne livelli ottimali di emissione attraverso la pratica ripetuta (Kessissoglou e Farrel, 1995; Binder, 1996; Singer-Dudek e Greer, 2005). Il confronto degli effetti di apprendimento, del tempo di pratica istruttiva e delle variabili coinvolte nelle due procedure, risulta essere controversa e di difficile valutazione (Kuhn e Stahl 2003; Doughty, Chase e O’Shields, 2004). In questo senso risulta indispensabile una analisi degli indici di Efficacia ed Efficienza, i quali vanno di pari passo nel contribuire a definire la validità empirica ed ecologica di un programma istruzionale (Gettinger e Seibert 2002; Fabrizio e Pahl, 2002; Doughty, Chase e O’Shields, 2004; Pocock, 2006). All’interno delle indagini condotte, l’Efficacia è stata operazionalizzata in termini di effetti di apprendimento e, nello specifico, di Ritenzione poiché è quello che in misura maggiore è stato studiato non solo dal filone di ricerca relativo alle procedure fluency based (Binder, 1996; Kubina e Morrison, 2000; Hanratty e Greer, 2000; Eshleman, 2001; Binder e al., 2002; Binder, 2003; Kubina e Starlin, 2003) ma anche dagli studi classici sul Superapprendimento (Schendel e Hagman, 1982; Driskell, Willis e Cooper, 1992; Rohrer e al., 2005; Pashler e al., 2007). Il livello di Efficienza è stato invece misurato in termini di Tempo Effettivo di pratica e di Substantive Engagement (Nystrand e Gamaron, 1991; Gettinger e Stoiber, 1999). Gettinger e Seibert 2002). Gli studi, svolti secondo un disegno sperimentale a soggetto singolo, hanno coinvolto un campione di 12 partecipanti a sviluppo tipico e di 6 studenti con ritardo mentale. Le indagini condotte indicano come la procedura per Pratica Deliberata, che è alla base della didattica fluency based, porti al raggiungimento degli obiettivi prefissati in maniera più efficiente rispetto alla procedura per Prove Discrete, a parità di opportunità di apprendimento fornite agli studenti. L’esplorazione degli indici di efficacia, apre a nuove prospettive di analisi e di discussione. Infatti, nelle prove di retention, alle significative differenze nelle frequenze di emissione di risposta non si accompagnano altrettanti indici chiari di discrepanza nelle percentuali di errore. Rimane indiscusso invece, il valore che mantiene l’implementazione di una procedura di Pratica Deliberata in qualità di strumento completo costituito da un’insieme di componenti che congiuntamente portano in breve tempo al raggiungimento di obiettivi mirati e rilevanti.it
dc.language.isoItalianoit
dc.publisherUniversità degli Studi di Parma. Dipartimento di Psicologiait
dc.relation.ispartofseriesDottorato di ricerca in Psicologiait
dc.rights® Federica Berardo, 2013it
dc.subjectfluency retentionit
dc.subjecteffectiveness efficiencyit
dc.titleValutazione dell'Efficacia e dell'Efficienza delle procedure d'istruzione per Prove Discrete rispetto a Pratica Deliberatait
dc.typeDoctoral thesisit
dc.subject.miurM-PSI/04it
dc.description.fulltextembargoed_20130601en
Appears in Collections:Lettere, Arti, Storia e Società. Tesi di dottorato

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