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dc.contributor.advisorCorsano, Paola-
dc.contributor.authorMusetti, Alessandro-
dc.date.accessioned2012-06-20T10:07:20Z-
dc.date.available2012-06-20T10:07:20Z-
dc.date.issued2012-03-29-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/1816-
dc.description.abstractOggetto del presente lavoro è la relazione tra l’autonomia emotiva dai genitori e l’esperienza solitaria degli adolescenti. La tesi si articola in due sezioni, una di natura teorica e una di ricerca. Nella sezione teorica si presenta lo stato dell’arte degli studi sull’autonomia emotiva e sull’esperienza solitaria in adolescenza inquadrandoli all’interno della cornice concettuale del secondo processo di separazione/individuazione e nella tematica generale del processo di autonomizzazione dei giovani. L’analisi della letteratura mostra alcune controversie sorte dal modello originario di autonomia emotiva proposto da Steinberg e Silverberg (1986) relative sia alle proprietà psicometriche dello strumento di valutazione proposto dagli Autori (EAS – Emotional Autonomy Scale) sia alle associazioni tra autonomia emotiva e adattamento psicologico. La proposta di un nuovo modello di autonomia emotiva fatta da Beyers, Goossens, Van Calster, e Duriez (2005) ha attirato l’attenzione dei ricercatori interessati al dibattito internazionale sul tema noto come “detachment debate” (Silverberg & Gondoli, 1996). Tale modello rifocalizza l’attenzione sul processo di separazione degli adolescenti distinguendo tra una più adattiva Separazione e un più controverso Distacco dai genitori. Lo stato dell’arte degli studi sulla solitudine degli adolescenti, dall’altra parte, mostra come accanto a un filone di ricerche che considera la solitudine come una condizione “a rischio” stia prendendo piede anche una prospettiva più recente che considera la solitudine anche come possibile risorsa anche nel processo di separazione dalle figure genitoriali. In particolare questi ultimi studi hanno utilizzato metodologie multidimensionali che permettono di distinguere tra aspetti positivi e negativi dello stare soli. La seconda sezione della tesi è di pianificazione e di esecuzione metodologica. In questa parte si presentano i tre studi empirici condotti. Il primo studio è un contributo alla validazione italiana dell’Emotional Autonomy Scale (Steinberg & Silverberg, 1986) secondo il modello fattoriale di Beyers et al. (2005). Lo strumento è stato somministrato a un gruppo di 1223 partecipanti di età tra i 13 e i 20 anni del Nord e del Sud Italia. In primo luogo sono state confrontate tramite analisi fattoriale confermativa la struttura originaria a quattro fattori (Deidealizzazione genitoriale, Percezione dei genitori come persone, Non dipendenza dai genitori, Individuazione) di Steinberg e Silverberg (1986) e la struttura fattoriale con sette fattori di primo ordine (Deidealizzazione, Non dipendenza, Non imitazione, Privacy, Indifferenza percepita, Diffidenza e Alienazione percepita) e due fattori di secondo ordine (Separazione e Distacco) proposta da Beyers et al. (2005). I risultati mostrano che il modello fattoriale più recente mostra indici di Fit moderatamente migliori rispetto al modello originario. In secondo luogo sono state valutate le distribuzioni dei punteggi delle dimensioni del modello di autonomia emotiva rispetto al fattore genere e al fattore età. In questo caso i risultati hanno mostrato punteggi più alti di Separazione al crescere dell’età e punteggi più alti di Distacco per le fasce di età più basse. Non sono state riscontrate invece differenze significative tra maschi e femmine. Il secondo studio si è focalizzato in modo più diretto sul rapporto tra l’autonomia emotiva e l’esperienza solitaria dei giovani. Al gruppo di soggetti che ha partecipato alla standardizzazione dell’Emotional Autonomy Scale (Steinberg & Silverberg, 1986) nel contesto italiano sono stati somministrati due ulteriori strumenti per ottenere una valutazione multidimensionale dell’esperienza solitaria: il Louvain Loneliness Scale for Children and Adolescents (LLCA – Marcoen, Goossens, & Caes, 1987; versione italiana di Melotti, Corsano, Majorano, & Scarpuzzi, 2006) e il Frequency of and Autonomy for Solitary and Interpersonal Behavior (FASIB – Beiswenger, 2008). Quest’ultimo strumento, non essendo mai stato utilizzato nel contesto italiano, ha richiesto un’analisi preliminare che ha confermato le proprietà psicometriche originali. A questo punto si è passati a prendere in esame l’obiettivo principale del lavoro. In primo luogo sono state condotte delle analisi correlazionali che hanno mostrato una relazione tra entrambe le dimensioni dell’autonomia emotiva, la Separazione e il Distacco, e un maggiore sentimento di solitudine nei confronti dei genitori. In secondo luogo, sulla base di queste due dimensioni, sono stati costruiti cinque profili di autonomia emotiva (“non ancora separati”, “distaccati”, “tipici”, “separati” e “ambivalenti”) che hanno mostrato un’associazione tra la dimensione del Distacco e un alto sentimento di solitudine nei confronti dei pari. In ultima analisi è stato condotto un terzo studio di confronto tra un gruppo a sviluppo atipico (definito dalla presenza di condotte di abuso di sostanze stupefacenti) e il gruppo di adolescenti a sviluppo tipico, prendendo ancora una volta in esame le dimensioni dell’autonomia emotiva e dell’esperienza solitaria. I risultati hanno mostrato punteggi significativamente più alti di Separazione negli adolescenti a sviluppo tipico e punteggi significativamente più alti di Distacco negli adolescenti abusanti. Questi ultimi partecipanti hanno mostrato anche un sentimento di solitudine nei confronti dei pari più elevato. Le analisi condotte su questi dati mediante la curva ROC hanno evidenziato che le dimensioni della Separazione e del sentimento di solitudine sperimentato nei confronti dei pari permettono di discriminare tra i due gruppi. Nel complesso i dati presentati in questo lavoro permettono di confermare e al contempo di sviluppare ulteriormente il modello di autonomia emotiva adolescenziale proposto da Beyers at al. (2005). Se da un lato vengono confermate le dimensioni del costrutto preso in esame, dall’altro lato, i dati nel loro insieme chiariscono meglio le due tendenze del processo di separazione adolescenziale: una tendenza più tipica orientata alla separazione è connessa ad elevati sentimenti di solitudine nei confronti dei genitori che sono sperimentati come “prezzo per individuarsi” Csikszentmihalyi & Larson (1984, p. 187), e una tendenza più controversa orientata al distacco è associata a maggiore disagio ed è collegata ad elevati sentimenti di solitudine nei confronti dei pari.it
dc.description.abstractTheme of this work is the relationship between emotional autonomy from parents and solitude of adolescents. The thesis is divided into two sections, one theoretical and another of empirical research. The theoretical section presents literature about emotional autonomy and experiences of solitude in adolescence, setting them within the conceptual framework of the second process of individuation and the general theme of adolestents’ autonomization. Analysis of the literature shows some controversy arose from the original model of emotional autonomy proposed by Steinberg and Silverberg (1986), related to the psychometric properties of the assessment instrument proposed by the authors (EAS – Emotional Autonomy Scale) and the associations found between emotional autonomy and psychological adjustment. The proposal for a new model of emotional autonomy made by Beyers, Goossens, Van Calster, and Duriez (2005) has attracted the attention of researchers interested in the international debate on the subject known as “detachment debate” (Silverberg & Gondoli, 1996). This model refocuses attention on the separation process, differentiating between a more adaptive “Separation” and a more controversial “Detachment” of adolescents from parents. State of the art studies on the loneliness of adolescents, on the other hand, show how, alongside a line of research that considers loneliness as an “at risk” condition, it is also gaining the perspective that considers loneliness even as a possible source of separation from parental figures. In particular, recent studies have used multidimensional methods that differentiate between positive and negative aspects of being alone. The second section of the thesis is the planning and execution of the methodology. In this section we present three empirical studies. The first study is a contribution to the Italian version of the Emotional Autonomy Scale (Steinberg & Silverberg, 1986) according to the factor model by Beyers et al. (2005). The assessment was applied to a group of 1223 participants aged between 13 and 20 years in the North and South of Italy. First, original structure with the four factors (Perceives parents as people, Parental deidealization, Nondependency on parents and Individuation) by Steinberg and Silverberg (1986) and the factor structure with seven first- order factors (De-idealization, Non-dependency, Non-imitation, Privacy, Perceived ignorance, Distrust and Perceived alienation) and two second-order factors (Separation and Detachment) proposed by Beyers et al. (2005), were compared using confirmatory factor analysis. The results show that the most recent factorial model shows a slightly better fit indices than the original model. Second, we evaluated the distributions of scores of emotional dimensions of the autonomy model with respect to the gender and age factors. In this case, the results showed higher separation scores with increasing age and high detachment scores for lower age groups. Instead there were no significant differences between males and females. The second study focused more directly on the relationship between emotional autonomy and the solitary experience of adolescents. Solitude was assessed in a multidimensional way. We administered two additional instruments to the group of subjects who participated in the standardizated Italian Emotional Autonomy Scale (Steinberg & Silverberg, 1986): the Louvain Loneliness Scale for Children and Adolescents (LLCA - Marcoen, Goossens, & Caes, 1987, the Italian version of Melotti, Corsano, Majorano, & Scarpuzzi, 2006) and the Frequency of and Autonomy for Solitary and Interpersonal Behavior (FASIB - Beiswenger, 2008). The second instrument, having never been used in the Italian context, prompted a preliminary analysis, which confirmed the original psychometric properties. At this point we could consider the main objective of the work. The first correlational analysis was conducted and showed a relationship between emotional autonomy in both dimensions, namely Separation and Detachment, and a greater feeling of loneliness towards parents. Secondly, based on these two dimensions, five profiles of emotional autonomy were constructed (“not yet separated”, “detached”, “typical”, “separated” and “ambivalent”) that have shown an association between detachment and loneliness towards peers. In the last study we compared an atypical development group (defined by the presence of substance abuse) against a group of typically developing adolescents, taking again into consideration the emotional dimensions of emotional autonomy and solitary experience. The results showed significantly higher Separation scores for typically developing adolescents and significantly higher Detachment for abusing adolescents. Abusers also showed a higher loneliness in peer relations. The analysis conducted on these data using the ROC curve showed that the dimensions considered discriminate between the two groups. Overall, the data presented in this paper enable us to confirm, yet also suggests further development of the emotional autonomy model proposed by Beyers et al. (2005). If the main dimensions of the model under consideration were confirmed, then the two trends considered together explain most of the adolescent process of separation: a trend-oriented typical separation is associated with elevated feelings of loneliness towards parents, because “loneliness is the price to pay for individuation” Csikszentmihalyi & Larson (1984, p. 187), and a tendency to more controversial-oriented detachment is associated with more distress and is linked to elevated feelings of loneliness in relation to their peers, and in general problems with social relationships.it
dc.language.isoItalianoit
dc.publisherUniversità degli Studi di Parma. Dipartimento di Psicologiait
dc.relation.ispartofseriesDottorato di ricerca in Psicologiait
dc.rightsAlessandro Musetti, ® 2012it
dc.subjectemotional autonomyit
dc.subjectdetachment debateit
dc.subjectloneliness in adolescenceit
dc.titleL'autonomia emotiva in adolescenza. Separazione, individuazione e solitudineit
dc.title.alternativeEmotional autonomy in adolescence. Separation, individuation and solitudeit
dc.typeDoctoral thesisit
dc.subject.miurM-PSI/04it
dc.description.fulltextembargoed_20130601en
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