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dc.contributor.advisorPruneti, Carlo-
dc.contributor.advisorBertacca, Simone-
dc.contributor.authorFante, Chiara-
dc.date.accessioned2012-06-20T10:00:29Z-
dc.date.available2012-06-20T10:00:29Z-
dc.date.issued2012-03-29-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/1815-
dc.description.abstractAttualmente l'Alessitimia è concettualizzata come un costrutto a molte sfaccettature, sebbene le caratteristiche riconosciute come “salienti” siano estremamente connesse anche da un punto di vista logico: la capacità di comunicare agli altri le proprie emozioni e ovviamente dipendente dalla capacità di riconoscerle, differenziarle (Taylor, Bagby, Parker, 1997). Dalla prima formulazione del costrutto, l'attenzione dei ricercatori si è focalizzata sull'individualizzazione delle caratteristiche alessitimiche prevalentemente in campioni di pazienti affetti da disturbi psicosomatici e sulla possibilità di considerare l'Alessitimia un tratto stabile della personalità individuale. Solo recentemente le ricerche sperimentali hanno individuato aspetti relativi alla dimensione alessitimica nella popolazione generale (Loas e coll., 1993) e in particolari gruppi psicopatologici, evidenziando la presenza di sintomi in soggetti affetti da Disturbi Alimentari, Disturbo Post traumatico da Stress, Disturbo Depressivo e di Personalità (Caretti, La Barbera, 2005); tali evidenze empiriche suggeriscono la possibilità di considerare l'Alessitimia come una dimensione clinica transdiagnostica lungo un continuum, dalla normalità alla patologia. Particolare attenzione viene poi riservata dalla comunità scientifica allo studio dei processi implicati nella genesi di tale deficit, evidenziando come le teorie sullo sviluppo emozionale affermino l'importanza della dimensione interpersonale per il buon funzionalento individuale adulto (Liotti, 2005; 2011). Nel presente lavoro e stata quindi accolta tale concettualizzazione, verificando alcune ipotesi in tre campioni differenti, in giovani adulti appartenenti alla popolazione generale e in assenza di patologie organiche e psichiatriche, in una popolazione costituita da soggetti che avevano subito un intervento di rivascolarizzazione miocardica, in un gruppo di pazienti affetti da Disturbi del Comportamento Alimentare con comorbilità in Asse II e “non Responder” rispetto ai trattamenti terapeutici protocollati per tale psicopatologia. Studio I Materiali e metodo: ad un camione di giovani soggetti adulti, maschi e femmine (N=211), sono stati somministrati il Temperament and Character Inventory (TCI di Cloninger, 1994), la Toronto Alexithymia Scale (TAS-20 di Bagby, Taylor e Parker, 1994), in associazione con uno strumento self-report per la valutazione del funzionamento interpersonale (Inventario della Competenza Sociale, Galeazzi & Franceschina, 1995) al fine di verificare quali variabili di personalità sono in grado di predire le caratteristiche alessitimiche e se il deficit nel riconoscimento e descrizione delle emozioni è associato ad un peggiore funzionamento nelle relazioni. Risultati: la percentuale di soggetti alessitimici del campione risulta piuttosto alta (12% alessitimici, 32% borderline). Le dimensioni in grado di predire il punteggio Totale alla TAS-20 sono risultate l’Alto Evitamento del Danno, Bassa Dipendenza dalla Ricompensa e bassa Auto-Direzionalità. L’Alessitimia è in grado di predire in maniera significativa maggiore sensibilità sociale e dipendenza dal contesto, minori livelli di autostima percepita nelle relazioni e minore abilità di coping. Un differente pattern personologico è risultato associato alla scala PO della TAS-20 (bassa Dipendenza dalla ricompensa, bassa Persistenza, bassa Coscienziosità). Il Pensiero Operatorio è risultato inoltre associato a minore empatia e sensibilità emotiva. Studio II Materiali e metodo: ad un camipone di 85 soggetti affetti da patologia cardiaca, a distanza di un anno da un intervento di rivascolarizzazione miocardiaca, è stata somministrata la Toronto Alexithymia Scale (TAS-20 di Bagby, Taylor e Parker, 1994), uno strumento self report per la rilevazione del malessere psicologico percepito (Symptom Questionnaire; SQ di Kellner, 1977) e uno strumento per la valutazione di comportamenti stress-correlati (Pisa Stress questionnaire; PSQ di Pruneti, 2002) al fine di verificare l’eventuale presenza di caratteristiche alessitimiche e la loro correlazione con sintomi psicologici e comportamenti a rischio per la salute. Risultati: la percentuale di pazienti alessitimici è risultata piuttosto alta (15% alessitimici; 21% borderline). L’Alessitimia è risultata correlata a tutte le dimensioni di malessere psicologico (Ansia, Depressione, Sintomi Somatici e ostilità) e ad alcuni comportamenti disfunzionali, quali la tendenza alla troppa precisione. Sia i comportamenti stress-correlati (PSQ) che l’Alessitimia (TAS-20 TOT) sono risultati dei predittori significativi dei sintomi psicologici riferiti (SQ TOT). Da un’analisi di regressione multipla si evidenzia che l’Alessitimia media l’effetto dei comportamenti disfunzionali sul disagio mentale. Studio III Materiali e metodo: ad un campione di soggetti con Diagnosi di DCA (N=21) caratterizzati da un quadro clinico grave e cronico (durata della malattia, presenza di condotte di eliminazione e comorbilità con diagnosi in Asse II), sono stati somministrati la la Toronto Alexithymia Scale (TAS- 20 di Bagby, Taylor e Parker, 1994), la Dissociative Experience Scale (DES; Berstein e Putnam, 1986) per la rilevazione di sintomi dissociativi, uno strumento self-report per l’indagine degli stili di attaccamento (Attachment Style Questionnaire, ASQ di Feeny e coll., 1994) e un inventario sulle esperienze traumatiche. Risultati: la frequenza di sinyomi dissociativi e di caratteristiche nel campione è molto significativa (48% dei soggetti alessitimici, 48% dei soggetti riportano valori clinicamente significativi di dissociazione). L’Alessitimia correla positivamente con i sintomi dissociativi, con insicurezza nelle relazioni e il disagio per l’intimità (dimensione evitante dell’attaccamento). La difficoltà a descrivere le emozioni correla significativamente con il numero di traumi emotivi riferiti (Abuso e trascuratezza).it
dc.language.isoItalianoit
dc.publisherUniversità degli Studi di Parma. Dipartimento di Psicologiait
dc.relation.ispartofseriesDottorato di ricerca in Psicologiait
dc.rights® Chiara Fante, 2012it
dc.subjectalexithymiait
dc.subjecttemperamentit
dc.subjectcharacterit
dc.subjectstress and copingit
dc.subjectattachmentit
dc.subjectdissociationit
dc.titleLa coscienza delle emozioni: l'Alessitimia fra normalità e patologiait
dc.typeDoctoral thesisit
dc.subject.miurM-PSI/08it
dc.description.fulltextopenen
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