Please use this identifier to cite or link to this item: https://hdl.handle.net/1889/1775
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dc.contributor.authorPietroiusti, Cesare-
dc.contributor.editorModena, Elisabetta-
dc.coverage.spatialItaly - Romait
dc.date.accessioned2012-04-20T22:02:23Z-
dc.date.available2012-04-20T22:02:23Z-
dc.date.created1991it
dc.date.issued2012-04-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/1889/1775-
dc.descriptionCome la maggior parte dei progetti ideati da Pietroiusti, le idee vengono appuntate su taccuini di varie dimensioni che si riferiscono ad annate specifiche e nascono sotto forma di appunti. Le scansioni sono state realizzate nello studio dell’artista. Il progetto è descritto in uno dei taccuini dell’artista e datato novembre 1991: in questa specifica occasione esso è descritto dettagliatamente e vengono poste anche alcune domande relative alla tipologia di persone da invitare. Il progetto è poi pubblicato in due occasioni e i volumi sono rintracciati nell’archivio dell’artista e scansionati. 1_taccuino 1_h (file jpeg, 29,46x20,17 cm, 300 dpi). 2_exhibita (file jpeg, 21,18x29,96 cm, 300 dpi). 3_exhibita1(file jpeg, 18,24x27,28 cm, 300 dpi). 4_comedidiventa1 (file jpeg, 16,61x19,17 cm, 300 dpi). 5_comesidiventa3 (file jpeg, 23,21x17,27 cm, 300 dpi).it
dc.descriptionAs in most of Pietroiusti's projects, the creative ideas are written on notebooks of different dimensions, that refer to specific years. The images have been scanned inside the artist's study. The project has been described in a notebook in 1991: it has been described in details and the artist reflected on which kind of people to invite. The project has then been published in two different occasions and the volumes have been scanned. 1_taccuino 1_h (file jpeg, 29,46x20,17 cm, 300 dpi). 2_exhibita (file jpeg, 21,18x29,96 cm, 300 dpi). 3_exhibita1(file jpeg, 18,24x27,28 cm, 300 dpi). 4_comedidiventa1 (file jpeg, 16,61x19,17 cm, 300 dpi). 5_comesidiventa3 (file jpeg, 23,21x17,27 cm, 300 dpi).it
dc.description.abstractIl progetto, legato alla critica del sistema che Pietroiusti porta avanti con rigore da anni nella sua ricerca personale, riguarda il tema della fruizione dell’arte contemporanea e più in generale la questione del cosiddetto sistema dell’arte. Una prima versione è elaborata a partire dal novembre 1991. Su un taccuino dell’artista compaiono appunti per una mostra personale che doveva svolgersi in una galleria privata a Roma nei primi mesi del 1992 e che poi non venne realizzata probabilmente per timore del gallerista di una possibile incomprensione della performance stessa: dopo avere allestito una (qualsiasi) mostra si sarebbero infatti dovute presentare in galleria un gruppo di prostitute pagate per la loro “prestazione” di presenza. La loro partecipazione avrebbe creato una straniante sensazione negli spettatori che avrebbero infatti avvertito qualcosa di inusuale rispetto ai normali vernissage artistici. La performance avrebbe poi dovuto essere documentata con fotografie e registrazioni audio. Sempre relativamente a questo progetto, una possibile alternativa è ribadita nello scritto apparso nel volume edito dal Centro Studi Jartrakor nel 1992: essa prevedeva la possibilità di invitare persone particolari e solitamente identificabili (come i religiosi) vestiti però “normalmente”, cosa che a detta dell’artista avrebbe creato una sensazione di stranezza indefinita. Lo stesso progetto viene illustrato anche sul catalogo della mostra Exhibit A della Serpentine Gallery di Londra incentrata proprio sul problema del ruolo e il significato dell’ “esposizione”.it
dc.description.abstractThe project, part of the author's criticism towards the system, concerns the issue of the fruition of contemporary art and of the so called art system in general. A first version of the project was developed since 1991. We can see on one of the artist's notebooks some notes about a personal exhibition that should have took place in a private gallery in Rome at the beginning of 1992 and that was never realised probably because the art dealer was afraid of a possible misunderstanding of the performance; the project, infact, was based on the participation of a group of prostitutes as guests paid for their presence. Their participation should have caused a sensation of alienation to the spectators, who should have perceived something unusual compared to usual vernissage. The performance should then have been documented through pictures and audio recording. An alternative version of this project can be found in the book published by Jartrakor Study Center in 1992; it was based on the possibility to invite people with distinctive features that usually are easy to be recognized (such as ecclesiastics) but dressed “normally, in order to create in the spectator a sensation of undefined oddity. The same project has been described inside the catalogue of the exhibition Exhibit A at the Serpentine Gallery in London, focused on the problem of the role and meaning of the “exhibition”.it
dc.language.isoItalianoit
dc.relation.haspart<a href=2041>[Inviti, pagina di taccuino]</a>it
dc.relation.haspart<a href=2040>[Inviti, scheda di progetto dal libro Exhibit A]</a>it
dc.relation.haspart<a href=2039>[Inviti, scheda di progetto dal libro Come si diventa artisti]</a>it
dc.subject.classificationMotivi logisticiit
dc.subject.otherGalleria privata, Romait
dc.titleInvitiit
dc.typeWorking Paperit
dc.description.fulltextopenen
Appears in Collections:MoRE - Collezione Progetti

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CESARE PIETROIUSTI_Inviti.pdfScheda di progetto104.29 kBAdobe PDFView/Open


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