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Title: Contemporary rules for restoration of a Nineteenth century urban palace in Vicenza
Other Titles: Regole contemporanee per il restauro consapevole di un palazzo urbano dell’Ottocento a Vicenza
Authors: Visentin, Chiara
Bortolini, Francesco
Editors: Niglio, Olimpia
Kuroda, Taisuike
Issue Date: Jul-2011
Publisher: Aracne
Document Type: Part of book or chapter of book
Abstract: The Nineteenth-century palace is a modification of an existing building more ancient: a construction that takes up the formal characteristics typical of Renaissance Urban structure of the city: crossing porch, main floor with stone balcony (piano nobile), deck third floor. The spirit of Neo-classical building can be seen however from the airy portico of the main facade facing the street (corso) and from the great volume of the building, certainly unusual compared to the tiny and enclosed Medieval building. The palace was marked by a project of philological restoration of the externals walls, leaving the possibility of a significant renovation of three residential floors and the attic. In Vicenza, the city of Andrea Palladio, World Heritage site of Unesco, the building is placed inside the compact structure of portico block houses, flanking the monumental church of Carmini. In ancient times this land was called "Borgo di Porta Nuova" and has its origins in the domain of the family Scaligeri of Verona. This is intelligible from the compactness of the buildings block, and Scaligeri fortifications with defense external walls (1375-1390) are still visible beyond the rear courtyard of the palace.
A Vicenza, piccola città veneta famosa nel mondo per essere “la città di Andrea Palladio”, dal 1994 inserita tra i siti Unesco, l’intervento di ristrutturazione ha interessato un palazzo urbano inserito nella cortina edilizia compatta e porticata che fiancheggia la chiesa monumentale dei Carmini. Il palazzo è una modifica ottocentesca di uno preesistente più antico e di cui riprende i caratteri formali tipici. Anticamente questa contrada era denominata “Borgo di Porta Nuova” e deve le sue origini al dominio scaligero rivelato anche dalla compattezza dell’impianto urbano e dalle fortificazioni ancora visibili oltre il cortile posteriore dell’edificio, con la presenza delle mura (periodo 1375-1390) di difesa operate dai veronesi. L’intervento in oggetto è consistito nell’unione degli ultimi due piani del palazzo per farne una grande residenza su due livelli di circa 435 mq., con la presenza all’esterno di due terrazze comunicanti organizzate sui tetti dell’edificio. Conservando o ristabilendo la ricchezza dimensionale di certi ambienti, tipica di un palazzo storico veneto, l’intervento di riqualificazione, attraverso un corretto approccio capace di soddisfare le esigenze della committenza e contemporaneamente di conservare il più possibile gli spazi e le strutture, ha trasformato la residenza in uno spazio vivibile, arricchendolo con tutte le comodità di un’abitazione d’oggi. Nonostante il lavoro non possa considerarsi nella sua completezza un restauro conservativo (l’edificio si ricorda non ha nessun vincolo architettonici o artistico), l’intervento è stato caratterizzato dalla composizione di una struttura spaziale complessa e da finiture di notevoli qualità che hanno rappresentato l’importante carattere del risultato finale.
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